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   Pizzo di Poris, val Grabiasca
Zona  Lombardia - Orobie
Partenza  Grabiasca (Gandellino)
Quota partenza  712 m
Quota arrivo  2712 m
Dislivello  2000 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  da escursioni
Orario indicativo ore 04.30 (solo salita)
Periodo consigliato Giugno-innevamento
Descrizione La partenza avviene dalla bella frazione di Gandellino, Grabiasca, sita poco oltre Gromo San Marino; immediatamento dopo una curva agomito della SS si imbocca la stretta stradicciola asfaltata che porta in breve al parcheggio soprastante. Lasciata l'auto si continua lungo la strada fino al suo termine, poco sopra, presso una cappelletta, ove inizia la mulattiera lastricata, che si imbocca seguendo i segnavia CAI n°255 per il passo di Valsecca.
Si percorrono i tornanti della mulattiera che in breve entra nel bellissimo bosco di abeti che fascia tutta la val Grabiasca e si fa più ripida. Prestando attenzione agli sbiaditi segnavia CAI, onde evitare di seguire le numerosissime "varianti", anche ben battute, che staccano dall'itinerario corretto (rendendo assai facile perdere la retta via e ritrovarsi da tutt'altra parte, presso baitelle sperdute nella boscaglia), si risale faticosamente fino a raggiungere la ben tenuta ed elegante baita del Cappello; oltre questa, con altri tornanti più ampi, si riesce all'ampia e stupenda radura detta 'Campitel'.
Attraversatala poco sopra la sua base (occhio ai segnavia poco visibili) in direzione NO, si rientra brevemente del bosco, per poi riuscirne presso Baita di Grabiasca Bassa, in piena attività (fam. Morandi-agriturismo di Fiumenero), situata all'inizio della'Alpe di Grabiasca, che si estende sino quasi al limite delle pietraie.
Si prosegue ora in direzione Nord, risalendo la costa soprastante di erbacce e abeti, sino a pervenire all'inizio del faticoso (ma redditizio) "ratù", che il sentiero, pure qua poco evidente, sale a zig zag ampi. Usciti completamente dal bosco, poco oltre un cartello segnaletico (bivio del sentiero per il passo Portula e il Cardeto), si perviene ad un luogo aperto, con ottima vista sulla costiera del Secco e, dinnanzi a noi, sulla tormentata e dirupata costa che unisce il massiccio Grabiasca al pizzo del Ceppo.
In breve si tocca l'attiva Baita di Grabiasca di Mezzo, e ancora per costa erbosa, il balcone panoramico soprastante. A questo punto il sentiero, ora con vista ampia e davvero bella, devia con un lungo mezzacosta a sinistra, attraversando numerosi corsi d'acqua, e spostandosi nell aparte centrale della vallata, presso le rovine della Baita di Grabiasca Alta, distrutta da una valanga.
Dai ruderi si segue il sentiero (attenzione, diviene per un pezzo una semplice tracciarola nell'erba alta, è molto facile non vederlo e dover poi riprenderlo più in alto) che risale la spalla situata dietro la Baita con alcuni tornanti e che si sposta poi con mezzacosta verso sinistra, sul ripido pratone sommitale. Con percorso ripidissimo si costeggia un torrentello (con letto asciutto, conviene risalirlo direttamente puntando a due caratteristici massi con segnavia evidente anche da lontano) e poi con traverso finale raggiunge due enormi massi con segnavia.
Da questo punto un sentiero bollato (segnalazione scritta su un sasso) stacca verso sinistra in direzione del passo di Grabiasca e del monte omonimo; noi proseguiamo diritti, seguendo i segnavia CAI e risalendo la spalla finale, che porta alle pietraie sotto il versante Sud del pizzo di Poris (zona di stambecchi con corna enormi). Superata faticosamente la pietraia il sentiero devia a destra gradatamente, fino a toccare la stretta "sella di monte Ceppo", compresa tra Poris e, appunto pizzo, del Ceppo.
Occorre seguire il sentiero per il passo di Valsecca ancora per il tratto di ripida discesa seguente, per poi abbandonarlo risalendo invece un evidente ripido ghiaione discendente da una sella poco oltre i primi due dirupati torrioni della cresta SE (che non val la pena di star a scalare, data anche la roccia pessima). Raggiunta detta sella (gran panorama sulle cime della val Seriana Superiore e della val di Scalve) si attacca a destra la costa erbo-rocciosa SE, che si risale fino al punto in cui essa si salda alla cresta Est (ometto). Salendo allora detto crinale, più roccioso, con facili passaggi in roccia, si perviene prima ad una profonda breccia, che superata, adduce alla vicina vetta, panoramicissima e assolutamente poco frequentata (2712, croce in ferro, devastata, e quaderno di cima).
La discesa ripercorre il medesimo itinerario; è altresi possibile traversare al Grabiasca (vd itinerario relativo) e discendere poi, per il percorso bollato, di nuovo ai pratoni sopra Baita Alta, ricollegandosi al presente percorso.
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento  Eccezionale salita, poco frequentata, che permette con poco rischio di esplorare una valle fantastica, ricchissima di baitelle (consigliabile a questo scopo "perdersi" nel bosco basale, se si ha un minimo di senso d'orientamento, propio per poter visitare alcune di queste, nemmeno segnate sulle cartine) e di salire ad una cima poco frequentata, ma che regala, nelle belle giornate, una vista esclusiva e davvero bella.

FOTO:
1)scorcio della val Grabiasca
2)verso la val Brembana
3)Diavolo e Diavolino dalla cima
Itinerario visto  10740 volte
Immagini             

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