Descrizione |
Dal centro del paese di Gaino, seguire le indicazioni Castello-Palestra di roccia (stradina un po’ stretta e ripida), dove si parcheggia in un ampio spiazzo a sx. Proseguire a piedi lungo la stradina cementata e poi a sx per il sentiero per la palestra. In circa 15’ si arriva all’attacco, posto all’estremità sx del settore “A” (diverse vie d’arrampicata). Il primo tiro sale un canalino (sprotetto, III+), tenendo poi leggermente la dx fino alla sosta (25m, 3 spit con catena). Oppure, è consigliabile salire appena a dx del canalino, su difficoltà maggiori (IV+), ma più estetica e più sicura (spit e chiodi presenti). Negli ultimi metri si risale una rampa verticale che sbuca alla suddetta sosta con catena. Proseguire sullo sperone (III/III+), sempre ben appigliato e con diverse possibilità di fare sicure, fino a una placca con fessura (3m, sprotetta, IV), da risalire integrando eventualmente con friend (la si può anche aggirare sulla dx). Superare poi un diedro con una grossa fessura al centro (III), giungendo in cima all’avancorpo. Scendere brevemente su roccette facili e poi tornare sul filo di cresta (sx), abbassandosi nuovamente poco dopo ad un intaglio. Il percorso ora prosegue su difficoltà contenute (II/III) fino a giungere alla base di un torrione. Risalirlo prima stando al centro (1 chiodo), e poi leggermente a dx (fessura un po’ ostica, V), uscendo sul culmine del torrione. Disarrampicare brevemente sul lato opposto e proseguire sempre sul filo fino ad una placchetta inclinata che porta alla base di un altro più impegnativo torrione. Lo si supera direttamente al centro (duro, inizialmente strapiombante) grazie ad una fessura (VI, tre chiodi), poi più semplice. Giunti in cima, ci si cala al successivo intaglio con una breve doppia. Questo torrione lo si può aggirare a dx (via di fuga). Dall’intaglio risalire l’opposta paretina (III+), fino a raggiungere uno spigolo da risalire tenendo la sx. Ci si trova così ad un terzo torrione molto ostico e strapiombante al suo attacco (VI+, 1 chiodo con cavo metallico, 1 chiodo con cordino e uno spit), aggirabile però a dx su facili roccette. Risalire poi uno sperone tramite un diedro (bollo arancio al suo termine). Spostarsi a sx e superare una placca di III+ (1 chiodo) e seguendo il suo logico percorso, arrivare al culmine. Poco oltre si giunge ad una placca (V+, chiodi), aggirabile a sx per un ripido canalino tra erba e roccette. Superata la placca, risalire una grossa roccia (III+) e quindi, tramite una cengia, si giunge e successive roccette, si raggiunge l’anticima (m 848). Appena prima di quest’ultima, abbassarsi brevemente percorrendo pinnacoli e rocce (esposto!) fino ad un intaglio (via di fuga a dx e scritta “D” in arancione). Risalire quindi l’opposto spigolo (III, 1 chiodo) e il successivo tratto abbastanza aereo. Seguire poi sulla sx il sentierino che conduce alle ultime ripide rocce sotto la cima. Risalirle tenendo la dx (II) fino alla croce di vetta.
DISCESA: Dalla cima percorrere sul versante opposto alla salita (NE) un brevissimo tratto di cresta. Scendere poi per pochi metri fino ad un bivio: qui piegare a sx (bolli rossi e frecce) e scendere per un ripido tratto attrezzato con cavi metallici per qualche decina di metri, facendo attenzione ad un bivio (scritta “GAINO” fatta con sassi). Deviare quindi a dx e scendere ora sul versante opposto (affacciandosi sul lago di Garda). Il sentiero prosegue ora a mezzacosta (attenzione, non sempre evidente: non perdere bolli bianco-rossi e ometti!), fino a un colletto roccioso. Il sentiero ora sale leggermente a dx, tralasciando quindi la traccia che scende ripidamente (poco dopo si incontra una lapide commemorativa). Pian piano il sentiero comincia ad abbassarsi progressivamente, diventando anche più evidente e sbucando nel finale sulla strada, che si percorre fino al parcheggio. |