PENSIERI DI UNA TEENAGER

[Mary]

“Mentre guardo quella vetta che sembra non avvicinarsi mai il sangue mi ribolle nelle vene e capisco che non c’è altro posto al mondo nel quale desidererei essere…”

Amo la montagna! Mi fa stare bene e mi distrae da problemi e preoccupazioni! Là in mezzo alla natura, dove c'è stretto contatto fra cielo e terra, dove il vento soffia freddo e dove il silenzio regna indisturbato, vivo in pace e tutto sembra prendere significato! È il piccolo rifugio della mia anima! Le austere cime circostanti ti sfidano ed è come se ti chiamassero a sé. È un richiamo forte ed indescrivibile come la delusione per la rinuncia a una vetta! Ti lascia l’amaro in bocca, ma sai che prima o poi tornerai per scalare le sue ripide pareti e urlarle dalla sommità: “Non mi hai vinto!”. Ho iniziato ad andare in montagna a 4 mesi fra le braccia dei miei genitori, incurante di ciò che mi circondava; crescendo mi lamentavo ogni volta che mi ci portavano, avevo dolori, mi stancavo e mio papà si trovava costretto a raccontarmi storie e avventure per distrarmi e condurmi così alla meta(d’altra parte sono sempre stata una gran chiacchierona). Ogni volta però, quando come per incanto vedevo quel piccolo rifugio che mi attendeva, era come se tutto mi sorridesse e mi dicesse “Brava Leti, ce l’hai fatta!” e dentro di me ero fiera e soddisfatta di quella piccola bimba che dimostrava sempre più forza e temperanza! Non sapevo ancora cosa stesse nascendo in me! Spesso ricevevo complimenti e questo mi dava una carica pazzesca, significava che ero una delle poche fortunate ad avere la possibilità di ammirare quei giganti di roccia! Ogni escursione mi lasciava qualcosa, un dono della natura che la mia anima non avrebbe potuto ignorare ancora a lungo. Odiavo dovermi svegliare il mattino presto per poi stancarmi, ma quando mi trovavo fra le cime provavo un senso di liberà e una spensieratezza che mi rendevano felice, facendomi dimenticare ogni cosa. Ogni stagione là ha il suo fascino: la fresca brezza estiva accompagnata dal caldo sole sotto il quale ci si affanna per raggiungere la meta e il candore invernale della neve che crea un’atmosfera idilliaca. Così, come in estate camminavo sui ripidi sentieri in salita, in inverno lasciavo scivolare i miei sci sui pendii che mi portavano a valle per poi risalire e buttarmi nuovamente a capofitto sulle piste! La capacità della neve di rendere il paesaggio paradisiaco è favolosa; i raggi del sole battono su di essa creando un luccichio dorato che porta un dolce sorriso sui volti! Ho sempre amato sciare, ma non mi ha mai dato una soddisfazione simile a quella che provavo quando, dopo tanta fatica, mettevo piede sulla cimA di una montagna. Questo è stato ciò che mi ha fatto capire cosa stavo cercando e a cosa avrei dovuto puntare: lo sci alpinismo. Fu così che mia mamma, entusiasta di potermi portare con lei, mi mise ai piedi i suoi sci e mi fece provare. Fu un’esperienza terribile: non arrivai in vetta e la salita aveva prosciugato senza pietà ogni mia energia. Tornai a casa affranta e distrutta ma non mi diedi per vinta! Venne così la mia seconda esperienza con lo sci alpinismo, poi la terza, la quarta e finalmente il grigiore che mi accompagnava ogni volta sembrava svanire piano piano lasciando il posto a una tavolozza variopinta pronta a dar colore e vita ad ogni escursione. Ora mentre avanzo passo dopo passo sui ripidi pendii circondata dal bianco puro della neve la mia mente si libera diventando così leggera da essere quasi pronta per spiccare il volo. Guardo la vetta in lontananza e so che lei mi sta chiamando, so che sta aspettando me e il richiamo diventa talmente forte da essere incontrastabile. Finalmente poi, quando con fatica la raggiungo, dentro di me nasce un sentimento indefinibile che comprende gioia, soddisfazione, fierezza ma soprattutto comprendo quanto la natura sia capace di dar vita ad una bellezza e una perfezione che l’uomo mai potrà eguagliare. Ogni volta è una nuova emozione. La montagna è il mio regno!
Sono convinta che molti degli alpinisti che perdono la loro vita sulla roccia ne siano relativamente felici perché, se per loro la montagna rappresenta come per me la pace e la serenità, non c’è altro posto al mondo dove trascorrere l’eternità, sorvegliati dal maestoso volo dell’aquila. Il mio prossimo obiettivo è l’arrampicata: un giorno imparerò e vincerò la mia paura, darò piena fiducia alla parete, comunicherò con lei attraverso i miei movimenti e, con la mia morbida pelle unita alla ruvida superficie della roccia , le farò sentire i battiti del mio cuore. So che questa passione non è nata da sola, me l’hanno trasmessa i miei genitori; tuttavia è una cosa che si ha nel sangue, che si sente scorrere nelle vene insieme all’adrenalina! Devo ringraziarli perché è un dono che sarò sempre fortunata ad avere. Mi hanno dato la capacità di apprezzare e amare la montagna rimanendo consapevole dei suoi pericoli. Nonostante tutto quando l’aria fresca e sana mi entra nei polmoni mi colpisce come una sberla e mi rendo conto di quanto l’uomo non sia stato in grado di dare il giusto valore a un dono tanto grande che ci è stato fatto! Non si possono descrivere le emozioni che la montagna sa dare perché chi non la conosce, chi non la AMA non potrà mai comprendere!


Letizia (figlia di Mary)

[J.HARLIN]

bellissimi pensieri..
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"Non è detto che quelli che fanno tante chiacchiere siano i migliori" - Hans Dulfer -

[Eva K]

Continua con la passione sincera che hai, hai scritto cose bellissime.
Hai avuto la fortuna di essere stata avvicinata alla montagna praticamente ancora in fasce, con genitori che ti hanno appoggiata, accompagnata e che ti hanno insegnato moltissimo.... Ora "cammini" da sola.... magari sempre più in verticale.

Non posso che augurarti buone montagne per tutta la vita!
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[...] strade che si sgretolano sui "deserti dell'irrazionale", balzano nella dimensione dell'instinto, si polverizzano nell'infinito deserto della creazione. (I. Guerini)

il mio blog: http://evak.altervista.org

[rediquadri]

Veramente complimenti per la passione! e per la lettera ovviamente
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"Go hard or go home" (Jake la Furia)

[airborne]

posso dire che invece a me non piace? sarà, ma alla dolce morte in montagna non ho mai creduto.
le visioni idilliache dei monti non le trovo realistiche, troppo caricaturali, preferisco i tratteggi da "mauro corona" tanto per intenderci, ma forse è colpa del mio retroterra culturale.

in ogni caso buone scialp
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Audaces fortuna iuvat

Kiss! (Keep It Simple, Stupid!)

[Ares88]

[Mary]

[Arterio Lupin]

Mai smettere di sognare.

E' una qualità fondamentale dell'individuo. Anche perché, più passano gli anni, più devi far ei conti con la realtà. Quindi continua a sognare con una parte della testa, usando il resto per tenere i piedi ben saldi a terra.

E divertiti in montagna. Non importa che uno sia d'accordo o meno con te. Il fatto che tu voglia esprimerti è già positivo di per sé.

Ciao giovane!

[darioalpago]

[selvatico]

sono anch'io di Botticino!
magari ci siamo anche gia visti
sera o mattina?
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hasta la cumbre...¡siempre!

[guidoval]

[Gattodimarmo]

[airborne]

[guidoval]

D' accordo con Airborne tranne che per la Lotta con l' Alpe cazzzzz! se no cosa ci stan lì a fare, le montagne, se non per permettere agli appinisti di lottarci quando gli vien voglia???

La visione eg.lammeriana della teenager ci sta, de gustibus ecc ecc.
Le piace la montagna. Perfetto.

Cosa c' entra coll' amare la montagna invece:
-che si stabilisca che gli appinisti o gli onicers (ma non quelli 'della corrente minoritaria per fortuna') fanno la cosa giusta? Smettiamola con questa superiorità antropologica che diamo per scontata. Non c' è uno straccio di fatto che la giustifichi. Anzi semmai siamo ormai così tanti, troppi ed invasivi che non siamo per niente armonici con l' ambiente che frequentiamo. Siamo un ossimoro vivente, una contraddizione in termini. In massa a cercare la solitudine, appena nevicato fuori a tritare pendii che vergini erano belli e dopo fanno schifo, viva la lotta con l' alpe ma nel rifugio svizzero si mangia male, se si muove un sassolino la roccia è marcia ("MARCIA"! la roccia che marcisce...), tutti in estasi davanti al panorama ma con quattro occhi aperti su quello che stan facendo gli altri, soprattutto sul come. Mi è sparita più roba nei rifugi che in tutto il resto della mia vita. Ecc.

-che si stabilisca che la montagna è dura ma ripaga chi ci vive in sintonia con la natura come fanno gli appinisti, PRIMA DI AVER PROVATO non dico a viverci/lavorarci ma almeno a picchiarci il naso ogni tanto per scopi diversi dal riempire (bene peraltro) il proprio tempo libero.

-non ho il Suv ma adesso cominciano a starmi simpatici quelli dei Suv.
E con la station wagon si può? E quando era di moda la Passat blu, erano quelli lì i coglioni che non devono andare in montagna perchè non capiranno mai? Cosa c' entra la pelliccia o il cappotto? tra l' altro, dubito che si possa incontrare la sciura impellicciata sulla parete nord a rovinare la magìa, al massimo se ne sta inoffensiva al ristorante: IMPATTO ZERO sull' Alpe, così resta tutta per gli eletti con la luce negli occhi perchè san fare il mezzobarcaiuolo.

-tutine FIRMATE non ce n'è. In compenso c' era (c' è, limited edition CAI & Cori only), la camicia a quadrettoni spinosi FIRMATA Carlo Mauri. E tantissime firmettine con le quattro fogliettine incrociate diagonali, sui bragoni non sulle tutine, che si sposano d' abitudine con le pataccone rotonde con dentro l' aquilotto.
Dalla prossima uscita ripristino la tutina.
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Forecast reliability: poor

Bù ma mia cuiù

[Gattodimarmo]

wow, le cose si fanno divertenti!
Prima di tutto grazie airborne di aver notato la firma ... e` un mio vezzo rifarmi ai tempi dell' alpinismo eroico, ad esempio di solito in vista della vetta inaccessibile non so, diciamo del Cimone di Margno, sono solito lanciare il famoso grido "O VETTA O MORTE!"

Invece, per quanto riguarda la frase sulla montagna che e` dura ma ripaga ecc. , non e` farina del mio sacco, stavo spiegando molto a braccio il pensiero di Mauro Corona. Lui gode a stare nei boschi, altri preferiscono le vette imbiancate. Io non so quanto sia dura la vita in montagna, anche qui in pianura puo' non essere un idillio. L' importante e`avvicinarsi con rispetto a quello che ci fa stare bene, parlo ovviamente della montagna e degli ambienti naturali in generale.

Mi dispiace di non essermi chiarito bene riguardo a SUV e tutine, specialmente per queste ultime mi riferivo ai costosissimi completi da sci che vengono sfoggiati nelle localita' alla moda, non certo alle tutine da sci alpinismo.
Certo, rispetto a chi va in montagna pensando di essere al luna park, che s' incazza se l' impianto non lo deposita esattamente sulla soglia del rifugio, che pretende di arrivare dappertutto in auto, penso che chi frequenta questo sito sia un po' diverso. E` una questione di proporzioni. Non c'e` paragone, se mi permettete, tra chi trita un pendio coi propri sci dopo essere salito con le pelli, e chi lo trita con la motoslitta . O NO???
Se poi uno non e` mai contento, o e` invidioso, per quanto mi riguarda sono problemi suoi. Queste categorie di persone sono trasversali a qualsiasi associazione, razza o religione. Citando ancora MC, e' il genere umano che e` sbagliato.
Pero' NOI lo siamo meno .
Un salutone a tutti.