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		| gustav1971 
 
 
 Registrato: 25/04/10 21:04
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				|  Inviato: Mer Giu 04, 2014 12:06 am    Oggetto: L'abbiamo COMBINata GRANDe. 4183m+4314m+4135m |     |  
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				| "Vuoi fare tre quattromila in un colpo solo?????" Tutto e' cominciato cosi', all'improvviso, inaspettato. "Mi conoscono bene", penso io.
 
 Voglio mettere in chiaro ai miei amici che mi danno ottimi consigli che stavolta disobbedisco. Disobbedisco a qualsiasi regola del mostrare fotografie, disobbedisco a me stesso.
 Ho fatto meno foto, ma ne pubblico di piu'.
 Questa e' stata una uscita diversa. Una uscita in cui mi son detto "il tutto per tutto fisicamente" e "devo dare il massimo tecnicamente". Il che non e' tanta roba.
 Un report la cui presentazione e' iniziata quasi per dovere ma e' finita con l'essere un outing di sensazioni.
 Saltate tutto il testo, pertanto, se avete fretta o vi annoiate. Altrimenti non prendetevi la pausa caffe' ma la pausa pranzo.
 
 Ebbene, dopo questa "captatio benevolentiae", torniamo ad un giorno di settimana scorsa.
 
 Tempo poche ore e i progetti che avevo gia' fatti saltano come per un gioco del destino; le condizioni sono ottime; le mie, di condizioni, un po' meno buone.
 Completare il Grand Combin, con tutte le sue tre cime dell'elenco dei quattromila ufficiali, non e' cosa banale. Studio il progetto che Laura ha pensato in tutti i particolari, leggo e chiedo a destra e a manca.
 Le difficolta', prese una per una, le sento alla mia portata. Tutte insieme e' un'altra storia.
 E cosi' eccoci qui, sabato mattina, Laura Debrah ed io a partire sotto la pioggia lombarda alla volta del Vallese.
 Arriviamo a meta' pomeriggio al rifugio in un ambiente glaciale maestoso.
 Il Grand Combin e' la', in fondo alla valle glaciale, piu' imponente ancora della Barre des Ecrins di cui ricorda la sagoma. I seracchi sono himalayani, tutt'intorno e' ghiaccio facendo saltare lo sguardo tra i vari Combin.
 Organizziamo l'ascensione, io mi riorganizzo per le provviste lasciate in auto (mai fare pranzo al sacco attingendo in auto dallo zaino!).
 Sara' salita dal Couloir du Gardien, puntata al Valsorey e al Grefeneire, per poi scendere il Mur de la Cote, fare la Tsessette e scendere dal Corridor piu' veloci che potremo.
 La cena e' alle 19, poi a letto veloci.
 Alle 3 di notte faccio partire la traccia sul GPS: partiamo in coda ai primi due di cui riusciamo a tenere il passo per un'ora e mezzo.
 Prima del Plateau du Dejeuner rallentiamo un po' sapendo che sara' lunga. Spalliamo gli sci sotto il Couloir, incontriamo Silvio Bertone che qui saluto, e con calma iniziamo a salire lasciandoci superare da alcuni gruppi.
 L'uscita dal Gardien e' superba: sembra di entrare nel mondo di qualche fiaba dove la regina dei ghiacci mette insidie per i nostri eroi.
 La fortuna pero' e' piu' forte e mette in serbo per noi delle condizioni eccellenti.
 Usciamo a quota 4000 e si fa sentire la stanchezza. Avanziamo lentamente ma costanti fino al Valsorey che raggiungiamo senza sci.
 La risalita al Grafeneire e' la prima delle epiche sofferenze. Ho nausea, vorrei avere le barrette che ho "selezionato" in questi anni come uniche che funzionano bene: sono in auto!
 Ho da bere un beverone fatto con bustine di sali minerali, la cosa piu' disgustosa da prendere in caso di nausea. Con mille soste arrivo in cima.
 Siamo ormai a quasi 1800m di dislivello, ho superato il Sarsura 2013, tutto in quota mangiando male e poco per la fatica.
 Chiudiamo gli sci che fanno tribolare un po' sia me che Debrah, verifichiamo la tenuta degli attacchini (vietato cadere), e ci buttiamo dalla cresta che porta al traverso sotto il Croissant fino al Mur de la Cote.
 Una volta legati iniziamo con due piccozze il traverso su ghiaccio vivo ricoperto da neve "inutile".
 Fatica. Questo mi torna in mente. Niente paura, sebbene l'elicottero sia appena intervenuto proprio per una scivolata dove siamo noi.
 Le piccozze entrano nel ghiaccio vivo ma ogni estrazione e' uno sforzo che porta via energie.
 Scendiamo dal Mur e non ce la faccio piu', devo recuperare energie.
 Rimetto le pelli tanto veloce quanto non sono mai stato, non vedo l'ora di sdraiarmi. Inizio a respirare con affanno per recuperare tutto l'ossigeno che mi deve essere mancato durante il traverso appena superato.
 Debrah e Laura sono due angeli: un flacone di gel "dopante" dalla prima, un aiuto a togliere i ramponi dalla seconda, e penso che forse dovrei rinunciare alla terza cima, la Tsessette.
 Comincio a dubitare che anche questa volta una volta chiusi gli sci anche il minimo di energie rimaste basteranno: se ne parlava il giorno prima in auto! Avro' tirato troppo la corda?
 Inizia anche il mal di testa: allora sara' anche una questione di quota, ipotesi finora non considerata, e una volta iniziata la discesa staro' meglio.
 Mi rendo conto che potrei aspettarle sotto la Tsessette, a vista a distanza di 100/200m senza alcun pericolo. Pero' c'e' vento e fa freddo. Molto freddo.
 Ho indosso anche il piumino, praticamente mai indossato in due anni, ma dagli avambracci in giu' mi formicola tutto per il freddo. Devo alzarmi e partire perche' non posso stare fermo.
 Non c'e' scelta: o completo i tre quattromila o si torna tutti dal Corridor immediatamente.
 Con un passo tanto lento che non riesco ad immaginare attraverso fino sotto alla Tsessette. Sto facendo fatica, ma sono ancora in falso piano!
 Ripenso a tante cose, che mi distraggono dalla fatica, che a volte mi deconcentrano dal tirare fuori tutte le energie che mi restano.
 Allenamento, mi manca. Le mie barrette. Ossigeno. Il mal di testa si sopisce per qualche attimo massaggiando la testa col casco. Mi fermo. Riparto.
 Laura davanti a fare da traino e riferimento, Debrah dietro come un'ombra paziente si ferma ad ognuna delle mie soste. Sebbene stia salendo piu' lento del Grafeneire, mi rendo conto che mi fermo piu' raramente. Il gel sta funzionando?
 Ed eccomi in cima. Quasi non ci credo. Non mi importa.
 Ma so che mi importera', prima o poi. Quindi penso solo a due cose: fare le foto di vetta, ammirare la parete sud del Grand Combin che da qui si riesce a scorgere, chiudere gli sci e perdere quota. Anche quelle poche decine di metri.
 Non mi siedo e faccio tutte queste cose. Le ragazze sono al settimo cielo, e si vedra' dalla loro foto di vetta. Mi sento un reporter sul fronte: il fronte della mia battaglia fisica. Saro' anche io felice. Quando rivedro' le foto. Per il momento sono sereno e sicuro che lo saro'.
 Nausea. Tutto qui. La stessa di altre gite al limite fisico, anche piu' basse.
 Non mi abbandona per tutta la discesa del Corridor, pero' mi accorgo che metri persi dopo metri, millibar dopo millibar guadagnati, a pari sensazione di malessere le ginocchia vanno piu' giu'. Le curve collegate aumentano di numero. Aumentano di ritmo. Allora si', era anche la quota.
 Anche questa volta alla discesa sono riservate scorte di energie che non sono date alla salita.
 Fuori dal Corridor tutto cambia: sto meglio, inizio a godere della soddisfazione lucida per la riuscita. Pazienza per la polvere non goduta, qui il firn e' anche meglio.
 A differenza delle estive a piedi, piu' scendo meglio sto. Finalmente fa caldo, tolgo il piumino. Mi sento un altro.
 Attraversiamo l'enorme ghiacciaio sospinti da un debole campo gravitazionale che ci consegna alla morena e da qui al rifugio con breve salita.
 Una Coca, un panino, sistemiamo lo zaino, e scendiamo all'auto. Io sempre piu' fresco e sereno.
 Ho imparato alcune cose: e' giusto non andare oltre i propri limiti, ma c'e' un momento in cui i propri limiti si possono alzare; abbiamo sempre delle energie da tirare fuori, ma si passa dalla sofferenza fisica e psicologica; dobbiamo crederci.
 Ho viste confermate altre cose: l'allenamento ti cambia la vita; lo stress della vita quotidiana e' un elemento da considerare con attenzione. Vedi cibo dimenticato.
 Soprattutto, il supporto dei compagni e' tutto.
 Grazie Laura, grazie Debrah
 
 Il bel momento della partenza, quando si e' carichi di energie, aspettative, incognite
 
   
 Il Grand Combin non si concede facilmente fin dall'avvicinamento
 
   
 "La montagna piange la fine dell'inverno"
 
   
 Progetto
 
   
 Gelido crepuscolo
 
   
 Si alzi il sipario
 
   
 Come Don Chisciotte
 
   
 "Ora facciamo sul serio"
 
   
 Piani
 
   
 Morbidezza
 
   
 Scialpinisti-Matrioske si perdono tra i seracchi
 
   
 Siamo protetti dalla valanga di luce
 
   
 Occhi sull'obiettivo
 
   
 Domino
 
   
 Luna park
 
   
 Il mondo alla rovescia: lo sci dopo l'alpinismo
 
   
 Debrah e Laura sul Combin de Valsorey!!!
 
   
 Laura sul Grefeneire
 
   
 Freddo o fatica? Entrambi?
 
   
 Sull'orlo dell'abisso privo di neve
 
   
 Cartolina dal Grand Combin
 
   
 Circondati dal vuoto
 
   
 Equilibri
 
   
 Felicita'=Tsessette
 
   
 Magnifico
 
   
 Mur de la Cote
 
   
 Tracce. Al pubblico piu' attento le riflessioni.
 
   
 Ingresso nel Corridor
 
   
 
   
 Tsunami
 
   
 Muraglia cinese
 
   
 
 Due panoramiche
 
 Dal Combin de Grefeneire
 
   
 Himalaya
 
   
 
 Lasciare per ultimi la montagna regala quella sensazione di averla fatta propria. Fino al giorno dopo.
 
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 Marco
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		| Livio 
 
 
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				|  Inviato: Mer Giu 04, 2014 6:31 am    Oggetto: |     |  
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				| Marco, rinnovo i complimenti che ti avevo fatto ieri nel nostro scambio d'informazioni via mail. Bravi davvero
   Livio
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 "Tutti eravamo felici, ci rendevamo conto che stavamo abbandonando dietro di noi la confusione e le sciocchezze e compiendo la nostra unica e nobile funzione nel tempo, andare"
 (J. Kerouac, "On the road")
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		| Fedora 
 
 
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				|  Inviato: Mer Giu 04, 2014 8:00 am    Oggetto: |     |  
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				| Anch'io ti rinnovo i miei, dopo averteli fatti più direttamente   Davvero una gran bella impresa, bravissimi.
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		| Franz Event manager
 
 
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				|  Inviato: Mer Giu 04, 2014 8:17 am    Oggetto: Re: L'abbiamo COMBINata GRANDe. 4183m+4314m+4135m |     |  
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				| Beh, inizio coi complimenti al team...a te...ma anche ai tuoi due angeli (uno dei quali non ho avuto il piacere di conoscere come tale)...e cito un vecchio titolo per la salita alla stessa montagna..."tri is mej che uan". 
  	  | gustav1971 ha scritto: |  	  | E cosi' eccoci qui, sabato mattina, Laura Debrah ed io a partire sotto la pioggia lombarda alla volta del Vallese. | 
 Sembrava di essere in un clima monsonico...anche noi eravamo scettici...
 
  	  | gustav1971 ha scritto: |  	  | Una volta legati iniziamo con due piccozze il traverso su ghiaccio vivo ricoperto da neve "inutile". Le piccozze entrano nel ghiaccio vivo ma ogni estrazione e' uno sforzo che porta via energie
 | 
 Quando tornai per fare il Tsessette, scelsi volutamente di andare diretto alla vetta senza fare le due maggiori già salite in passato, appunto per le incognite del Mur de la Cote. Non potevo rischiare di perdere il colpo. Come hai ben ripetuto...tornare lì è un viaggio lunghissimo!!!
 (e poi con quel nome impronunciabile
  soprattutto con la mia "s"  ) Quindi doppi complimenti per la tripletta. Ci tornammo poi in settembre dalla Meitin e il Mur de la Cote era ancora un bel "trip"...e lasciai a Mara il passo...
 
  	  | gustav1971 ha scritto: |  	  | Tracce. Al pubblico piu' attento le riflessioni. | 
 Sì in effetti quella cornice (come descrivi di là) è inquietante...ma lo sappiamo sono i rischi del "mestiere"...anche se a volte...non vedere è meglio
   E l'esperienza di gite passate viene fuori inaspettatamente nel momento del bisogno...
 
  	  | gustav1971 ha scritto: |  	  | Ingresso nel Corridor | 
 L'itinerario del Corridor è pericoloso credo di anno in anno...ho letto i commenti catastrofici su fb...e il racconto della discesa...bisognerebbe sentire ogni volta il rifugista...noi eravam addirittura saliti da lì (come tanti altri)...ma in quell'anno (2009) non c'era nessun residuo di ghiaccio sull'itinerario che faceva ben pensare...
 
 Di nuovo chapeau!!!!
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 -Per me i fotoreports di Franz sono come i giornalini pornografici: non leggo il testo, guardo solo le foto. Quindi Franz, continua a postare i tuoi reports che altrimenti mi tocca riabbonarmi a "Le Ore" (un forumista di OTT)
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		| calimero 
 
 
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				|  Inviato: Mer Giu 04, 2014 4:43 pm    Oggetto: |     |  
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				| Combin-are " disastri " del genere è come, per una simpatica canaglia, esibirsi in qualche monelleria. Sono cose che si perdonano...
 Mi unisco ai complimenti ( scontati ) a te a alle due Gustav's Angels.
 E che ambientone, reso alla grande dalle tue immagini.
 Ciao !
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 calimero
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		| Vezz 
 
 
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				|  Inviato: Mer Giu 04, 2014 10:04 pm    Oggetto: |     |  
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				| Rinnovo i complimenti. Bello e sincero il racconto.
 Non è da tutti.
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 Le montagne da lontano paiono azzurre...
 ...solo avvicinandole puoi scoprire il loro vero colore.
 
 Qualche mia  foto
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		| gustav1971 
 
 
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				|  Inviato: Lun Giu 09, 2014 11:05 pm    Oggetto: Re: L'abbiamo COMBINata GRANDe. 4183m+4314m+4135m |     |  
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				|  	  | Franz ha scritto: |  	  | Tracce. Al pubblico piu' attento le riflessioni.
 
   Sì in effetti quella cornice (come descrivi di là) è inquietante...ma lo sappiamo sono i rischi del "mestiere"...anche se a volte...non vedere è meglio
   
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 Purtroppo si vede, a destra ad inizio traverso di discesa, la scivolata verticale con superamento della barriera di rocce che ha fatto lo scialpinista che abbiamo visto soccorrere con l'elicottero. E le tracce di sci dei primi soccorritori che lo han raggiunto più in basso.
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 Marco
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