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Pizzo Badile, spigolo nord e rientro
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Vezz



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 3:19 pm    Oggetto: Pizzo Badile, spigolo nord e rientro Rispondi citando

Di ritorno da due (tre) giorni intensi a cavallo tra val Bregaglia e val Masino, sulla montagna simbolo del gruppo, mi sono deciso a reportizzare quanto da me vissuto, esponendomi sicuramente alle critiche (giusto per stanare onicers nascosti, movimentare il sonnacchioso forum e arricchirmi con opinioni ed esperienze altrui).

Da dove cominciare? Potrei partire dalla gioia della vetta ma sarebbe troppo scontato, potrei partire dall'ora di sofferenza patita in sosta a 3200 m di quota, ma potrebbe sembrare una banalizzazione o una esagerazione dell'accaduto. Seguirò il filo cronologico degli eventi, cercando di limitare le sensazioni personali.


PRIMA PARTE

Siamo in quattro decisi ad affrontare una via che, seppur facile tecnicamente, richiede un impegno psicofisico non indifferente. Ci sono voluti tre anni perchè la semplice idea si concretizzasse in tentativo.
Per quanto mi riguarda, serbo qualche interrogativo. Primo tra tutti il più che normale "sarò all'altezza?"
Quindi: "sto andando con i compagni giusti?".
E ancora: "il meteo sarà clemente, l'attrezzatura adeguata?"

La prima domanda è quella che mi preoccupa meno, credo non per presunzione ma per conoscenza dei miei mezzi, messi alla prova proprio in questi giorni su Bernina e Disgrazia: tecnicamente padroneggio il IV grado, l'allenamento non mi fa difetto. Ricevo attestati di fiducia anche da amici e conoscenti.
Del mio compagno di cordata mi fido, abbiamo affrontato qualche via insieme con un buon feeling, in montagna ci siamo andati spesso insieme. So che dovrò accollarmi più della metà dei tiri da primo, ma non è un problema.
Le variabili del meteo sono solo in parte controllabili, il sabato non era un granchè, la domenica sembrava buona, il lunedì ottimo. A dir la verità io, rispetto al mio socio, ero più pessimista e avevo scorto qualche ora di nuvolosità nel pomeriggio della domenica. Bastava che nel gruppo qualcuno avesse sollevato qualche dubbio a riguardo e gli sarei andato dietro.
Tralascio tanti dei pensieri sull'equipaggiamento limitandomi a dire che ero convinto di lasciare a casa la reflex (quasi mai accaduto prima), di portare vestiario pesante, di accollarmi il peso degli scarponi per la discesa, di comprare scarpette e imbrago nuovi (quelli vecchi sono rispettivamente rotte in punta e senza portamateriali su un lato).
Quando metto al corrente mio padre dell'intenzione di salire il Badile gli si gelano le vene, tanto che dovrò dire una mezza bugia: c'è anche un istruttore CAI (in realtà uno della compagnia ha fatto il corso da trainer quest'anno). Questa cosa mi fa star male.

...

Calzati gli scarponi ci avviamo nel bosco alla volta del rifugio Sasc Furà. Le mie orecchie odono un "ma quanto cazzo è grosso, siam sicuri che vogliam andar su di lì". Non ci faccio caso. Anzi sì: paradossalmente mi tranquillizzo ascoltando i dubbi altrui. Il sentiero non molla un secondo, si inerpica su quella che ha tutta l'aria di essere la prosecuzione dello spigolo della montagna. Sbuchiamo al rifugio. Ci sono parecchi stranieri, pochi hanno l'aria di sapere il fatto loro. A tentare lo spigolo saremo in 10: noi quattro, due cordate di bergamaschi e due milanesi. La serata passa pigra tra un piatto di pizzoccheri e qualche battuta sulla via. Prima di andare a dormire lancio un'ultima occhiata alla cima del Badile, ora immersa nelle nubi.


Il ripido sentiero per il rif Sasc Furà sale tra una rigogliosa vegetazione


Giunti al rifugio rimaniamo incantati dal Badile e dal suo spigolo


Giganti di granito


Il più gigante di tutti


La vetta al tramonto è nelle nuvole


L'ultima modifica di Vezz il Mer Lug 25, 2012 4:46 pm, modificato 4 volte
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simon



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 3:31 pm    Oggetto: Re: Pizzo Badile, spigolo nord e rientro Rispondi citando

Vezz ha scritto:

ero convinto di lasciare a casa la reflex (quasi mai accaduto prima), di portare vestiario pesante, di accollarmi il peso degli scarponi per la discesa, di comprare scarpette e imbrago nuovi


FERMO LI'!

tutti errori tragici
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lupin-3



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 3:34 pm    Oggetto: Re: Pizzo Badile, spigolo nord e rientro Rispondi citando

simon ha scritto:
Vezz ha scritto:

ero convinto di lasciare a casa la reflex (quasi mai accaduto prima), di portare vestiario pesante, di accollarmi il peso degli scarponi per la discesa, di comprare scarpette e imbrago nuovi


FERMO LI'!

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Vezz



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 4:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

SECONDA PARTE

La colazione proprio non mi va giù. Un paio di fette di pane con la marmellata e dell'acqua calda sporca di limone è l'unica roba che riesco ad ingurgitare. Rimpiango lo yogurt al mirtillo del Marinelli. Impaziente, attendo qualche minuto che tutti siano pronti ed esco. Fa freschino, o forse no. L'avvicinamento scorre veloce, la visione della montagna è commovente, i dubbi del giorno prima svaniscono, lasciando spazio all'ammirazione dell'estetica parete nord-est del Badile. Tento qualche foto a posa lunga mentre gli altri proseguono. Non ottengo il risultato sperato, me la prendo con la compattina; ci riprovo: già meglio. Non penso ad altro fin quando albeggia.

Proseguendo slegati, superiamo le prime commoventi placche alla volta del vero e proprio attacco. L'esposizione è già notevole, ma il terreno accessibile. Qualcuno si lega. Io e il socio, prima di sfoderare la corda, facciamo ancora una cinquantina di metri. Ci leghiamo. Abbandoniamo l'idea di procedere in conserva e ci diamo dentro con i tiri. Un occhio è alla roccia, l'altro alla nord-est di giallo coloratasi. Siamo alle calcagna dei bergamaschi e saliamo allo stesso ritmo. Almeno fino a quando prendiamo un piccolo "svantaggio". E non riesco a spiegarmi la ragione. Complici anche le nuvole che già dalle 9 avvolgono la vetta e talvolta anche noi. Il fresco patito in sosta è per il momento compensato dall'energia termica sviluppata nel recuperare la corda.

Il tempo passa, sebbene non ne abbia la percezione. Le sensazioni sono tuttavia buone. Se c'è qualcosa di cui andar fiero è di aver azzeccato l'acquisto delle scarpette; i guanti, che non ho tolto per un solo minuto, non minano la sicurezza sugli appigli. Alessio invece, al quale già avevo prestato il cappello, accusa un po' di stanchezza. Il feeling con Maurizio, compagno di cordata, si mantiene buono. Compio la prima involontaria variante alla via. Sudo. Ritorno sui miei passi. Avanzo.

Saranno le 15, non ne ho idea. Il tempo mi sembra volato. Non ne ho memoria neppure adesso. Forse il tizio in solitaria con la corda penzoloni dalle braghe se l'è portato con sè. Ripensandoci dev'essere andata proprio così. La verticalità di alcuni passaggi è come me l'ero immaginata: simpatica se appesi all'anellone, da farsela addosso in molti altri casi.

La densità nuvolosa sta aumentando, il vento sbuffa (sarà colpa del folle ragazzo dalla coda di nylon?) ed ecco un fine nevischio scendere dal cielo. A tutti i meterologi del pianeta devono essere fischiate le orecchie. Non ho idea se c'entri Murphy, ma il fatto che stiamo per affrontare la liscia placca fissurata sommitale mi insospettisce. Alessio ha una piccola crisi, io e Maurizio decidiamo di attendere lui e Andrea. Sono le 18 e non ho idea di quanto manchi ancora. Cengalo là di fianco e Trubinasca laggiù sono riferimenti aleatori.



Durante l'avvicinamento, al buio, la visione della nostra montagna ci toglie quel poco di fiato rimastoci


Solidi pinnacoli e lisce placche ci aspettano


Ultimi metri prima dell'attacco. Le Sciore occhieggiano ad oriente


Il guardar giù fa già un certo effetto


Ed ecco la magia dell'alba


Lo spigolo si colora e per un attimo sembra quasi addomesticabile


La parete nord est invece incute timore in ogni caso


Si naviga a vista sui primi tiri


La tetra parete ovest del Cengalo contrasta con lo scivolo nord est alle prime luci del mattino


Avanti!


Si aggira un torrione per poi riportarsi sul filo dello spigolo


Compari in sosta


Sublime aerea visione


Non so se sia meglio volgere lo sguardo in alto


Arriva la prima nuvolaglia


Quando si dice solido come il granito..


Probabile che sia la placca risch


Punta e cima Trubinasca, Conco e Gruf


Spettacolo!


Doppio spettacolo!


Sulla parte intermedia


Nubi e nevischio sulla famosa placca fissurata


Il freddo comincia a farsi sentire


E lo spigolo si fa piuttosto aereo


L'ultima modifica di Vezz il Mer Lug 25, 2012 5:41 pm, modificato 7 volte
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Vezz



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 5:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

TERZA PARTE

Sarebbe la sosta più comoda della via, se solo non soffiasse sto maledetto vento! Un terrazzino ideale per prender fiato e contemplare le vertiginose pareti tutt'intorno. Ma, talvolta, si fa presto a passare da un bel sogno ad un incubo. O almeno ad una sofferenza. Parte Andrea alla ricerca della retta via. Maurizio segue a ruota. Tremolanti come due foglie in balia di un'arietta tesa, io e Alessio a far sicura. I piedi sono due pezzi di ghiaccio, il tentativo di seppellirli tra le spire non fa altro che peggiorare le cose: in men che non si dica si forma lo spauracchio di ogni climber: il groviglio di corde. Con una dose di rassegnazione do fondo a ogni energia residua nel tentativo di sbrogliare nodi ed asole. Dovrò staccarmi dalla corda. Là davanti i cenni dei due andati in avanscoperta fanno pensare che la cosa vada per le lunghe. Alessio fa brutti pensieri, lo tranquillizzo con una sonora strofinata sul petto e con qualche parola senza senso. Vento infame!
Leeeentameeeente sfilano le corde, si ode un "molla tutto". Alessio può partire. Rimango solo.

Solo, al vento, tremolante. Rannicchiato per non disperdere calore. Dolorante perchè rannicchiato. La corda immobile, a volte mi tocca persino recuperarla. Nuvole velocissime salgono dal fondovalle. Si creano dal nulla per scorrere fino in vetta. Talvolta il sole, e dura come un battito di ciglia. Più spesso le pareti della punta Sant'Anna sono tutto quel che vedo e non sono certo una visione tranquillizzante. Andrea, che spunta periodicamente in lontananza, mi fa cenno di pazientare. Pazienta pazienta viene il mio momento. Dopo un'ora in sosta posso finalmente levarmi dal questo maledetto terrazzino. Mi ci vorrà un altro tiro da secondo per riprendermi. La vetta è ormai lì a portata di mano, è questione di poco. La avviciniamo mentre le nuvole si diradano beffardamente lasciando intravvedere le cime tutt'intorno. Come se non bastasse il cielo si tinge di un rosso che, oltre a far ben sperare per l'indomani, fa dimenticare il freddo e le sofferenze appena patite.

Non sapevo che dal Badile si vedesse il lago di Como. Sono scusato perchè non c'ero mai stato prima d'ora. In effetti è proprio questo che mi spinge a scalare le montagne: entrare in punta di piedi nella visuale che da esse si coglie. C'è anche una bella prospettiva della pala sommitale del Cengalo, si vede chiaramente il Disgrazia, una moltitudine aguzza di cime granitiche, parte della pianura Padana, la val Bregaglia e ovviamente le Orobie. Qualche foto l'ho fatta, alcune credo mosse considerata la poca luce residua e le mani intirizzite, almeno una spero di poterla guardare e riguardare a lungo.
Una gelida folata di vento spazza via tali pensieri lasciando spazio unicamente alla voglia di stringersi nell'abbraccio degli amici tra le lamiere dell'aereo bivacco Redaelli. Strafogarsi di cioccolato e barrette sotto il peso di tre coperte è forse uno dei maggiori piaceri della vita. "Noi alpinisti" ci accontentiamo di poco.


Dopo un paio d'ore abbondanti di sofferenza raggiungiamo la cengia che porta verso la cima


Il Cengalo si esibisce al tramonto


Sono le 21 passate, i compagni calcano la vetta


E proseguono


L'abbraccio al Badile


Laggiù il lago di Como


L'ultima modifica di Vezz il Mer Lug 25, 2012 5:01 pm, modificato 3 volte
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 6:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

Un racconto di una splendida avventura, mi sa che la la roccia ti ha lasciato dentro emozioni che ti centellinerai con calma, ripensandoci e ritornandoci volte e volte.
Quasi quasi non mi interessano neanche le foto perché il racconto mi piace troppo.

Per il resto, quello che penso, te l'ho già detto.
Wink
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gimidar



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 7:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

Vezz abbi pietà e rimetti le foto che avevo fretta e non le ho viste
hai fatto una linea e una salita che inseguo e le TUE foto le attendevo con ansia ... se avvisi preparo una birra e me le gusto che vado in fiducia Wink
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“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”
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Climberland



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 7:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Luca!

ho letto con grande piacere il racconto, mi ha ricordato la prima volta che sono "entrato" nella parete NE per fare la linea bianca. Ricordo ancora molto bene la soggezione e tutto il peso psicologico che ho provato guardando in su poco prima di attaccare.
E' stato un momento, poi la salita me la sono goduta tutta.

A te è successo in più di avere trovato condizioni meteo non proprio ideali, al di la di qualche nuvola che vi ha sorpreso, in questi giorni le temperatura erano decisamente frizzanti.

Ed infine.... l'arrivo al tramonto in cima al Badile non si può descrivere, si può solo provare Very Happy ed è sempre bellissimo.

continua così!
e... facci vedere qualche foto!

Lor
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Vezz



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 9:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

QUARTA PARTE

Non tutto il freddo vien per nuocere: è grazie a lui e all'effetto di vasocostrizione che sono costretto a buttar fuori il naso nel cuore della notte. Che stellata!
E che visione sublime quella che ci si para dinnanzi al mattino. Più dolce e meno sconosciuto il panorama su questo versante. Il rifugio Gianetti è un puntino adagiato su una spiaggia di granito, il pizzo Porcellizzo e la costiera Ligoncio-cime del Calvo-Merdarola calamitano lo sguardo. Un pensiero alle Orobie, dove tutto è cominciato.

Con la relazione in mano ci avviamo in direzione di quella che sembra la via di discesa. Con piede fermo scendiamo per sfasciumi e canalini fino ad un anellone. Indecisi sul da farsi, vado in avanscoperta sulla fila di calate recentemente attrezzata. Non ci piacciono: risalgo. Si incastra la corda: ridiscendo e ririsalgo. Tali manovre ci portano via una mezz'ora abbondante. Aumenta la convinzione di scendere per la normale. Con alcune spassose doppie e una sana disarrampicata (le esperienze tra le care Orobie aiutano non poco su questi terreni), giungiamo alla croce Piatti-Castelli prima e ai nevai sottostanti infine. Al sicuro, forse.

Salutati Andrea e Alessio che scenderanno per la val Porcellizzo, io e Maurizio ci incamminiamo alla volta del passo Porcellizzo. E' già primo pomeriggio. Per non farci mancare nulla, succede che, seguendo alcuni ometti, ci ritroviamo su un intaglio che ha tutto tranne l'aria di un passo. Fatti due conti è la bocchetta dalla quale sale la via normale alla punta Torelli. Tirati i debiti improperi, facciamo dietrofront. Con sofferenza guadagnamo il vero passo. Fatica che svanisce istantaneamente al solo affacciarsi sull'amata val Codera. L'incanto dei monti Conco, Gruf e Prata è insidiato dalla punta Trubinasca, da qui più ardita che mai. Mi innamoro del suo profilo. In un'altra vita, semmai mi incarnassi in un gracchio alpino, la salirò. Per ora me la gusto dal basso. E mi godo la visione del ghiacciaio di Trubinasca: non avrei mai immaginato che l'altissima val Codera nascondesse un tale, ennesimo ben di Dio. Nemmeno la rete, con le sue immagini di tutto e di più, ha intaccato la sua magia. Lo farà fra poco, chiedo anticipatamente perdono.

Non mi lascio scappare una scappata al bivacco Pedroni dal Pra. Saliscendiamo in direzione della bocchetta della Trubinasca, ultima asperità di giornata. Una serie di gelide catene permette di evitare uno sfasciume degno delle più marce Orobie e mette a dura prova i nervi di Maurizio. Superata anche quest'ostacolo non resta che chiudere l'anello con un ampio semicerchio che ci riporterà al rifugio Sasc Furà. Siamo esausti ed è legittimo. Il tempismo è ancora una volta riuscito: lo spigolo nord del Badile risalta maestoso sotto le luci della sera. Da qui lui è impressionante. Noi increduli. Lo osserviamo in tutte le tonalità del tramonto.

Tutti stranieri al rifugio, ciascuno sulle sue, ognuno con i propri pensieri e chissà quali mete per l'indomani. Vien voglia di ricominciare il giro. Un nuovo giro di giostra? Questo è stato memorabile, il prossimo chissà..



Alla fine non ce l'ho fatta ad astrarre le emozioni.

Le foto verranno, ma per una volta voglio sperare che siano di secondaria importanza ai vostri occhi. Wink [edit: le foto sono arrivate]


L'indomani, il primo saluto va al Disgrazia, salito tre giorni prima


L'ardita punta Sertori


Si scende con attenzione per la normale


Sfinge, Ligoncio, cime del Calvo..


Con le calate il divertimento è assicurato


Pizzo e spiaggia di Porcellizzo


Fuori dai pericoli, possiamo rilassarci e sistemare l'attrezzatura


Maestoso Badile


Estetica punta Torelli


Veduta d'insieme


Fiorellini nei pressi dell'intaglio erroneamente raggiunto


La triade più selvaggia del circondario


Oltre il passo Porcellizzo, la testata della val Codera lascia senza parole


Nel regno dei detriti


In un'altra vita la salirò [ho poi visto che è un IV grado]


Specchio, specchio delle mie brame, è proprio la più bella del reame


Che posto!


Per solitari


Verso il passo della Trubinasca


Cornice per il pizzo Porcellizzo


Eravamo lì su. Incredibile


C'è ancora tempo per commuoversi


Tanto il rifugio è ancora lontano


Giochi di luci ed ombre verso le Sciore


!!!!!!!!!!!


Addio. O arrivederci.


L'ultima modifica di Vezz il Mer Lug 25, 2012 5:47 pm, modificato 4 volte
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Vezz



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 9:21 pm    Oggetto: Re: Pizzo Badile, spigolo nord e rientro Rispondi citando

simon ha scritto:
Vezz ha scritto:

ero convinto di lasciare a casa la reflex (quasi mai accaduto prima), di portare vestiario pesante, di accollarmi il peso degli scarponi per la discesa, di comprare scarpette e imbrago nuovi


FERMO LI'!

tutti errori tragici


Eh Simon, che ci vuoi fare..
Penso di aver compiuto una prima: la prima salita dello spigolo nord con un paio di scarpette nuove, comprate due giorni prima. Confused

fabiomaz ha scritto:
Un racconto di una splendida avventura, mi sa che la la roccia ti ha lasciato dentro emozioni che ti centellinerai con calma, ripensandoci e ritornandoci volte e volte.
Quasi quasi non mi interessano neanche le foto perché il racconto mi piace troppo.

Per il resto, quello che penso, te l'ho già detto.
Wink


L'ultima salita è sempre quella che ti affascina di più, ma stavolta la montagna mi "ha imparato" qualcosa in più del solito.
Grazie per la schiettezza. Wink

gimidar ha scritto:
Vezz abbi pietà e rimetti le foto che avevo fretta e non le ho viste
hai fatto una linea e una salita che inseguo e le TUE foto le attendevo con ansia ... se avvisi preparo una birra e me le gusto che vado in fiducia Wink


Ciao Gimidar, le foto non le ho ancora guardate con attenzione. Le inserirò a suo tempo. Sono contento che pur non conoscendomi tu le apprezzi. Grazie.
Difficile però che siano all'altezza degli ambienti attraversati.

Climberland ha scritto:
Ciao Luca!

ho letto con grande piacere il racconto, mi ha ricordato la prima volta che sono "entrato" nella parete NE per fare la linea bianca. Ricordo ancora molto bene la soggezione e tutto il peso psicologico che ho provato guardando in su poco prima di attaccare.
E' stato un momento, poi la salita me la sono goduta tutta.

A te è successo in più di avere trovato condizioni meteo non proprio ideali, al di la di qualche nuvola che vi ha sorpreso, in questi giorni le temperatura erano decisamente frizzanti.

Ed infine.... l'arrivo al tramonto in cima al Badile non si può descrivere, si può solo provare Very Happy ed è sempre bellissimo.

continua così!
e... facci vedere qualche foto!

Lor


Ciao Lorenz!
Prima di partire mi sono dato un'occhiata al fotoracconto sul tuo sito. Tu sei di un altro pianeta e fai sembrare facili cose che non lo sono per nulla. Ne parlavo proprio l'altro giorno in vetta al Disgrazia con un ragazzo.
Ricordo poi quando ci siamo incrociati nel 2009 al Gianetti, noi rientrati con una camminata dopo aver salito la punta Milano e la Sfinge, voi per chissà quale impresa sulla "tua" montagna.
Voglio sperare che queste non fossero le condizioni ideali, l'arrampicata in scarpette risulterebbe problematica.
Del tramonto che dire? Hai già detto tu.

Cercherò di andare avanti. A piccoli passi. Con la certezza che il secondo giorno non è stato meno bello del primo.


L'ultima modifica di Vezz il Mar Lug 24, 2012 9:34 pm, modificato 2 volte
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gustav1971



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 9:30 pm    Oggetto: Re: Pizzo Badile, spigolo nord e rientro Rispondi citando

Faccio anche a te, come ho fatto ad Alessio e al President, i più vivi complimenti!
Una ascensione che ricorderete per sempre, bravissimi!

Però... niente fotoooooooo???
Cartellino giallo!! Wink
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Marco
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Vezz



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 9:36 pm    Oggetto: Re: Pizzo Badile, spigolo nord e rientro Rispondi citando

gustav1971 ha scritto:
Faccio anche a te, come ho fatto ad Alessio e al President, i più vivi complimenti!
Una ascensione che ricorderete per sempre, bravissimi!

Però... niente fotoooooooo???
Cartellino giallo!! Wink


Grazie Marco. I complimenti fanno sempre piacere. Ma li merito?
Emozionante anche la tua salita al Nadelhorn. Smile
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lupin-3



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 10:04 pm    Oggetto: Re: Pizzo Badile, spigolo nord e rientro Rispondi citando

Vezz ha scritto:
I complimenti fanno sempre piacere. Ma li merito?


Certo che li meriti Exclamation Exclamation Exclamation Exclamation Exclamation Exclamation e pure tanti Wink Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy
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nano



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 10:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mamma mia Luca! hai fatto tutto esattamente come me (maltempo compreso) e mi hai fatto rivivere quell'avventura. Anche a me tanti anni fà al'inizio delle mie esperienze mi sembrava tutto così bello e maestoso, sempre con la sensazione di essere troppo inesperto per calcare la scena di questi posti meravigliosi , ma che soddisfazione quando alla fine ce l'hai fatta.
Anch'io di notte sono uscito dal bivacco strapieno, le stelle erano tornate, si vedevano delle luci e solo dopo ho scoperto essere dei paesi sul lago di Como. Pensavo a casa, a mia moglie che non avevo potuto avvertire e stava sulle spine.

Sono felice per te. I miei complimenti , te li meriti perchè in cima al Badile ci sei arrivato.

Ciao

Nano
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calimero



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MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2012 10:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Finalmente hai finito il racconto.....
Non sei riuscito ad astrarre le emozioni ?
Meno male.
Il tuo report fa il pari con quello di Naz del Bernina in quanto a sensazioni un pò squassanti.
Non so cosa aggiungere, in fondo, a quello che avevo scritto commentando il suo fotoreport.
Potrei estrapolare qualche frase, qualche pensiero ma non renderei giustizia a quattro spaccati di autentiche emozioni vissute in montagna, di stati d'animo che hanno toccato lo scibile del toccabile.
Leggendolo e rileggendolo, ci sono stati momenti in cui avrei voluto aiutarti a sciogliere le corde ed altri in cui ti avrei detto " e sbrigati che arriva il maltempo "...
E immagino che la visione al bivacco dell'alba, il giorno dopo, con la cima in tasca e le sensazioni nascoste da qualche parte sia stato uno di quei momenti che speri di vivere prima o poi quando cominci a calcare i sentieri di montagna...
Ho la sensazione che con questa esperienza e questo report tu abbia fatto un salto quantico nella tua dimensione di alpinista.
Qua la mano, e non aggiungo altro.
Non serve.

Del resto, abbiamo già discusso in altra sede..


ps : mi dissocio da Fabio. Il racconto è meraviglioso ma tu posta le foto. Male non fanno.... Wink
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