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   Monte Guglielmo, 27/08/2017
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Onicer  Pierpaolo
Regione  Lombardia
Partenza  Zone (BS)  (645 m)
Quota massima  1957 m
Dislivello  1300 m
Sviluppo  25 km
Tipologia  AM - All Mountain
Difficoltà  III / S1 ( S1+ )
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni Salita  Buone
Condizioni Discesa  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento Prima di convincermi che la scelta di questo itinerario in MTB fosse giusta, ci ho impiegato un po’ di tempo. Non saranno troppi 1300 metri di dislivello con questo caldo, con la mia scarsa esperienza in MTB e con il pesantuccio e in parte inadeguato mezzo che ho a disposizione? Forse sì, ma alla fine ci vado lo stesso. Questa è la sintesi di quale fosse il mio stato d’animo fino al momento in cui mi sono messo in sella. Per farcela, mi sono messo bene in testa che sarebbe stato necessario andare su con calma senza mai fare eccessivo sforzo, in modo da dosare le energie e non ritrovarmi con le gambe che non girano più.
Partendo da Zone, la salita fino alla località Croce di Marone avviene dapprima su asfalto e poi su strada sterrata, con pendenze che in alcuni brevi tratti sono sostenute.
Raggiunta la suddetta località, il primo e ripido muro cementato spaventa su quella che potrebbe essere la fatica nel prosieguo, ma dopo averlo superato trascinando a piedi la bici le pendenze successive, su sterrato, sono più gestibili e pedalabili.
Sbucato in spazi aperti e panoramici, raggiungo la Malga Guglielmo di Sotto, dove mi concedo una pausa provvidenziale, sapendo ciò che mi attenderà da qui in avanti.
Superata la Malga Guglielmo di Sopra, le pendenze in diversi punti si fanno molto sostenute e, almeno per quanto mi riguarda, non pedalabili, se non in alcuni tratti. Un po’ pedalando, un po’ trascinando la bici a mano, arrivo al Rifugio Almici, dove sosto ancora qualche minuto, prima di riprendere a pedalare in vista della cima.
La restante salita riesco a farmela quasi tutta in sella, se non sull’ultimissimo tratto. Con soddisfazione e felicità arrivo dinnanzi al monumento del Redentore, contento per avere portato a compimento la prima parte della mia piccola impresa.
Dopo essermela presa comoda ammirando il paesaggio, torno sopra la bici e scendo dapprima al Rifugio Almici e poi alla Malga Guglielmo di Sopra. Qui, anziché ripercorrere il percorso di salita, svolto decisamente a destra e su comoda strada sterrata raggiungo la Malga Palmarusso.
Da qui in giù la strada entra gradualmente nel bosco e si fa meno bella, essendo non panoramica e più ripida. Si susseguono fino a Zone una serie infinita di tornanti e in alcuni tratti ripidi nonché ghiaiosi bisogna fare attenzione a scendere con la bicicletta, perché si corre il rischio di scivolare.
Con attenzione, un po’ provato dal caldo e dalla fatica faccio ritorno a Zone, evitando il Bosco degli Gnomi in quanto ripido e lastricato. Veramente un bel giro ad anello quello odierno, da percorrere con temperature meno africane e… con una bici più leggera!

Foto 1: in vetta
Foto 2: paesaggio verso il Sebino dalla vetta
Foto 3: lungo la strada di discesa
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