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   Punta S.Matteo (dal Passo del Gavia), 07/08/2009
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Onicer  Nibi   
Regione  Lombardia
Partenza  Rif. Berni  (2541 m)
Quota attacco  2900 m
Quota arrivo  3678 m
Dislivello della via  778 m
Difficoltà  PD- ( pendenza 45° / II in roccia )
Esposizione in salita Ovest
Rifugio di appoggio  Rif. Berni
Attrezzatura consigliata  corda,picca,ramponi,una paio di viti da ghiaccio in caso di ghiaccio vivo nel tratto prettamente alpinistico
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento La sveglia è il solito killer per tutti, Mauro e Davide la puntano alle 3, io sono un privilegiato e vado di 3.30!
La meta è il S.Matteo, vetta che io e Mauro abbiamo "ammirato" ed osservato meticolosamente nel 2005 per le nostre tesi di laurea (seracco Lamar!),
da allora ci eravamo ripromessi di salirci assieme.

Risalendo la Valtellina sulla simpatica Nissan Serena del Davide penso e ripenso alla salita che ci attende con la solita preoccupazione acuita dal tempo coperto che rende ancor più buia e triste la SS36.

Faticosamente emergiamo dalle nuvole basse sopra S.Caterina e, quando incontriamo Mauro al Passo del Gavia solo un serpentone di umidità si infila nella Valle di Dosegù.

Partiamo verso le 6.30 imboccando il sentiero 42, arriviamo rapidamente alla fronte del Ghiacciaio di Dosegù dove sostiamo per imbragarci e preparare la cordata. La sosta è un po' troppo lunga e rischaimo di congelarci prima di ripartire.
Decidiamo di evitare la fascia molto crepacciata e ripida iniziale sfruttando un canalino di neve e sfasciumi sulla destra che ci conduce rapidamente ai pianori superiori.

Il primo sole illumina il Tresero, la neve è marmorea e la traccia evidente, molte preoccupazioni sfumano e ci incamminiamo pieni di entusiasmo.
Arriviamo al colletto incontrando soltanto un paio di crepacci aperti.

Superato il facile e ben gradinato canalino (40°) arriviamo al punto più "ostico" della salita. Occorre abbassarsi per un paio di metri sull'esposoto versante dei Forni per aggirare uno sperone roccioso e riportarsi quindi sulla cresta nevosa principale. Rifiatiamo un attimo e superiamo il passaggio assicurandoci ad una provvidenziale fettuccia trovata in loco.

Solo l'ultimo ripido pendio (40-45°) ci separa dalla vetta. Fortunatamente un po' di neve copre il ghiaccio vivo e possiamo così superarlo in tutta tranqullità.

In vetta non godiamo di una vista eccezionale a causa della nuvolosità ma poco conta, una grandissima soddisfazione visto che per Mauro e Davide è la prima volta sul S.Matteo mentre io ero salito solo una volta nel 2001 con gli sci dal più facile versante dei Forni.

E' già mezzogiorno, ci fermiamo poco in vetta per paura che smolli la neve sul ghiacciaio (in realtà ha tenuto alla grande!). Proprio quando ci sentiamo fuori da ogni pericolo una scarica di sassi ci sibila accanto quando siamo praticamente alla fronte del ghiacciaio! Stanchi ma soddisfatti ci trasciniamo nuovamente al Passo del Gavia.
foto1) il tratto ripido sotto la vetta
foto2) Davide e Mauro in cima al pendio che conduce ai pianori del Ghiacciaio
foto3) Ghiacciaio del Dosegù
date un occhio al fotoreport
http://www.on-ice.it/onice/viewtopic.php?t=5939

video
http://www.youtube.com/watch?v=RCURS5viCcU

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Immagini             

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