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EIGER, per la Cresta Mittelegi e discesa per la Cresta Sud , 27/07/2022 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | sorega |
Regione | Svizzera |
Partenza | Grindelwald, treno Jungfrau (3100 m) |
Quota attacco | 3355 m |
Quota arrivo | 3967 m |
Dislivello della via | 600 m |
Difficoltà | D ( pendenza 30° / V- in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Rifugio di appoggio | Mittelegihutte |
Attrezzatura consigliata | Corda 50 m, 6 rinvii, 4 Friends piccoli dal blu al verde BD |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Come il Cervino, più del Cervino! Un mito, una leggenda, un nome che solo a pronunciarlo incute timore e rispetto.
🤩 Finalmente in questa estate balorda, per il gran caldo ed il gran secco, ho trovato una salita (e una discesa) in perfette condizioni. Entrambe le creste, su e giù, si fanno senza ramponi e le parti sul ghiacciaio si passano benissimo sopra una buona traccia. È presente un solo crepaccio insidioso che si supera con un passo lungo e attento. 💪 Già raggiungere il rifugio non è proprio semplice, non è certo uno di quei rifugi dove si sale a fare una scampagnata e a mangiare la polenta! 😅 Tra tutti i rifugi in cui sono stato questo è quello con l'accesso più difficile: per raggiungere la Mittelegihutte si prende il treno per lo Jungfraujoch e si scende alla stazione di Eismeer nella galleria. Qui si prosegue a piedi per un tetro tunnel (chiedere agli impiegati del treno) che porta in vista del ghiacciaio Ischmeer e del rifugio. Si continua a scendere quindi sul ghiacciaio e poi lo si risale in traverso a sinistra fino alla partenza del primo tiro di roccia (spit visibili). 🥶 Il primo tiro è il più difficile di tutta l'ascensione, quindi se si passa qua e si hanno gambe e fiato a sufficienza, si può ben sperare di passare ovunque. Siamo sul 4b (4+/5-) in traverso ascendente con qualche punto di spalmo con gli scarponi 🤦♂️ Già il secondo tiro è un po' più facile, poi si prosegue per andare a prendere un'esile cengia quasi orizzontale e sempre esposta che in poco meno di 1 km (‼️) e una doppia di 15 m porta sotto la verticale del rifugio. Da qui per terreno ripido e "sfasciumoso" si giunge al rifugio. 👉 Aprire gli occhi per cercare i radi ometti, rigorosamente da seguire. 😬 Il giorno dopo si parte subito in cordata sul filo della cresta sempre piuttosto esposta, che non si abbandonerà mai. È praticamente impossibile sbagliare seguendo i graffi dei ramponi sulla roccia, i cordoni e gli spit o i fittoni presenti sul percorso. 🧐 È necessario aver ben presente come gestire la cordata, alternando lunghi pezzi in conserva a brevi tiri, nonché qualche calata corta se non si vuole perdere troppo tempo durante una giornata così lunga e faticosa. Sulla cima, nonostante sia tra le più famose e rinomate, non esiste nulla, né croce, né Madonna, né altri piedistalli vari, probabilmente perché non durerebbero a lungo, visti i tremendi temporali che qui si scatenano abbastanza di frequente. ⚠️La lunga discesa e il rientro alla stazione della Jungfrau non sono assolutamente da sottovalutare e comportano lo stesso tempo della già lunga salita. Dapprima si scende per la cresta sud-ovest che si orienta poi a sud-est fino al colle Nord dell'Eiger (qualche doppia), poi si sale sulla cresta opposta. A causa di una piccola frana si gira a sinistra del filo di cresta andando a cercare degli spit che con due brevi tiri riportano sul percorso originale. Da qui si prosegue lungo il filo fino a raggiungere il ghiacciaio in prossimità del colle Sud dell'Eiger e quindi la Monchsjochhutte. Infine si continua fino all'agognata stazione del trenino. 🤠 Grandiosa ed indimenticabile cavalcata con Mike 🇳🇿 Lui di 64 anni ed io di 63, dovremmo essere più adatti ad un reparto geriatrico che a un'ascensione del genere, ma a quanto pare ne abbiamo ancora 🤣🤣🤣 Fotoreporter al link qui sotto: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid06bzrbRLT8NLrWytq79ZFo89PqdxXkShS22YbtF6MrQtrSHpUJobBYdDGu3LFASQgl&id=100028099736728 |
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