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Dent Blanche (m 4358), 17/07/2019 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | LMD_LMD |
Regione | Svizzera |
Partenza | Ferpecle (1826 m) |
Quota attacco | 3500 m |
Quota arrivo | 4358 m |
Dislivello della via | 2700 m |
Difficoltà | AD+ ( pendenza 35° / III+ in roccia ) |
Esposizione in salita | Varia |
Rifugio di appoggio | Cabane de la Dent Blanche |
Attrezzatura consigliata | scarponi, ramponi, piccozza, casco, 3 friend di media misura, cordini, corda (60 m), 3-4 rinvii, discensore, una scorta di acqua di 2 litri a testa per la cresta finale. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | La cesura tra il Vallese francofono e quello germanofono è sancita dalla lunga dorsale che si diparte verso N dalla cresta di confine italo-svizzera in corrispondenza della Tete Blanche.
La maggiore elevazione di questa dorsale, ergentesi a 6 chilometri in linea d'aria dal confine, è la Dent Blanche, armonica e slanciata montagna piramidale in cui le 4 creste individuano altrettanti versanti, tutti aventi uno stacco roccioso di oltre 800 metri di dislivello dai ghiacciai che ne lambiscono la base. La Dent Blanche non è una montagna facile. È un 4000 dal gusto classico, faticoso: l'inevitabile avvicinamento (non vi sono infatti funivie: si sale tutto a piedi) è corroborato dalla lunghezza della sua via normale, la cresta S, per la quale si devono preventivare circa 6 ore per la salita, a partire dalla Cabane de la Dent Blanche, e altrettante per la discesa. Il tutto in un ambiente grandioso e aereo con difficoltà mai estreme, ma che vengono molto accentuate dal verglass o da condizioni atmosferiche non ottimali. Ciliegina sulla torta è l'emozionante vista sulle dirimpettaie pareti N del Cervino e della Dent d'Herens, celeberrimi 4000 delle Alpi Pennine per i quali sarebbe ridondante ogni presentazione. Salire la Dent Blanche senza nemmeno appoggiarsi alla Cabane de la Dent Blanche richiede molto allenamento, come quello che avevano avuto 157 anni fa William Wigram, Thomas Stuart Kennedy e, specialmente, le guide Jean-Baptiste Croz e Johann Kronig. Certo, la nostra salita del 2019 non è nemmeno paragonabile con quella degna di ogni onore e condotta con attrezzature rudimentali del 18 luglio 1862, ma anche noi abbiamo cercato di essere quanto più "óm" possibile e, pur trovandoci già tutte le calate attrezzate e vari segni di passaggio che ci confortavano sulla correttezza della linea di salita, ci siamo dovuti impegnare a fondo a causa delle rocce un po' sporche di neve e ghiaccio. relazione completa nel FOTOREPORT |
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