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   Breithorn Orientale - via normale, 03/08/2016
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Onicer  Michi75   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Plateau Rosa   (3500 m)
Quota attacco  3500 m
Quota arrivo  4141 m
Dislivello della via  700 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 45° / II in roccia )
Esposizione in salita Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  Rifugio Guide del Cervino
Attrezzatura consigliata  NDA, friend medio-piccoli per i tratti finali, necessario per calata in doppia di 25 metri.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Tra i 3 gemelli, quello Orientale è sicuramente il più alpinistico da salire.
Mentre gli altri due fratelli sono poco più che camminate in cresta, questo non è una montagna banale. E' anche il più lontano dei tre: farla in giornata con la funivia è veramente arduo, bisogna essere veloci e non devono capitare imprevisti, come invece ci è successo oggi. Ma questo non significa che non tornerete a casa felici, con la vetta conquistata.
Io e Nik partiamo alle 4 da Milano. Un incidente stradale ci blocca per 45 minuti prima del casello della Milano-Torino, e sono le 8.10 al Plateau Rosa, quando siamo pronti a partire. Sappiamo che l'ultima funivia sarà alle 15,45 (orario scandaloso), dobbiamo sbrigarci. Il pendio e la cresta non presentano ghiaccio, la terminale è chiusa. Ma il camino non è agevole (sfasciumi e ghiaccio) e il traverso è delicato ed esposto e non siamo in vetta prima delle 12.50. Cerchiamo rapidamente la prima doppia per scendere, senza successo. Il mio socio mi fa sicura e seguo quindi in discesa le tracce, che, dopo un primo tratto verso Nord, svoltano di nuovo a sinistra per portare ad un ripido terrazzino, (ghiaccio vivo) dove vedo finalmente la sosta per la doppia. Da qui ci caliamo per quasi 25 metri, alla base della cresta che abbiamo fatto in salita. La corda si incastra durante il recupero tra le sporgenze rocciose. Solo Nik ha l'intuito giusto per recuperarla intera, risalendo in sicura fino ad uno delle due estremità. Ma quando siamo pronti per ritornare sui nostri passi, la funivia è ormai persa. Ripercorriamo in solitaria tutto il ghiacciaio, una luce incredibile ci circonda. Le piste, deserte e spettrali, sono solcate solo dai gatti delle nevi e dalle ruspe che rovinano ulteriormente il già devastato ghiacciaio. Siamo al rifugio alle 17,45. Dopo aver ripreso le forze riguadagniamo la macchina percorrendo a piedi i 1500 m di dislivello fino a Cervinia. Prima sul ghiacciaio e poi percorrendo le piste su sfasciumi. Impieghiamo due ore, un paesaggio mozzafiato senza incontrare nessuno. Siamo contenti. E possiamo dire, almeno in discesa, di avere scalato la montagna in stile alpino.....

FOTO 1 - Sul ghiacciaio, prima del pendio più ripido
FOTO 2 - Verso il delicato tratto finale
FOTO 3 - Cucù dal caminetto



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