|
Arbengrat-Wellenkuppe: la traversata dell'Obergabelhorn, 12/08/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Alpe |
Regione | Svizzera |
Partenza | Zermatt (1600 m) |
Quota attacco | 3750 m |
Quota arrivo | 4063 m |
Dislivello della via | 850 m |
Difficoltà | AD+ ( pendenza 50° / III+ in roccia ) |
Esposizione in salita | Varia |
Rifugio di appoggio | Arbenbiwak-Rotornhutte |
Attrezzatura consigliata | corda da 25, serie di Friend, 1 piccozza |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Avevamo già tentato la cresta Est dell'Obergabelhorn proprio nell'Agosto di 2 anni fa, quando di ritorno dallo Zinalrothorn avevamo iniziato la salita poi stoppata proprio in prossimità della Wellenkuppe per nuvoloni minacciosi. Queste cime "imperiali" ci sono piaciute così tanto che torniamo a per ritentare. Questa volta proviamo l'approccio da sud e precisamente dall'Arbenbiwak per compiere la classica traversata Arbengrat-Wellenkuppe sicuramente più logica e consigliabile che non il percorso inverso. L'Arbengrat infatti è una cresta di roccia più sicuramente più godibile in salita che non in discesa dove i punti di ancoraggio per eventuali calate non sempre sono presenti con continuità. E poi il prenotto all'Arbenbiwak appollaiato su un isolotto roccioso proprio di fronte alla nord del Cervino non teme confronti con la Rothornhutte.
Dopo una notte furtiva passata in camping a Randa, martedi mattina siamo in 4 a Zermatt. Qui seguiamo le indicazioni per la Schonbielhutte su bellissimo sentiero con vista superlativa sul Matterhorn. Il Cervino sarà una presenza costante per tutta la gita. Imboccato il vallone dell'Arben inizia una ripida risalita sino ai 3224 m dell'Arbenbiwak. C'è luce, gas, 15 comodi letti con coperte, fontana esterna con acqua corrente (non potabile) e wc pulito con vista Cervino! In compenso gli Svizzeri chiedono il modesto contributo di 28 franchi per il prenottamento! La mattina si risale per sfasciumi, si attraversa un piccola lingua glaciale e si guadagna la cresta per un canale obliquo che risulta evidente dal bivacco un pò meno quando ci si è sotto. Non sbagliare imboccandolo troppo a sinistra. Dalla forcella parte la cresta dell'Arbengrat vera e propria. Noi siamo stati più o meno sempre sul filo a parte l'attraversamento di un gendarme dove ci siamo spostati sul lato nord, in quanto il filo di cresta era sporco di neve recente e ci sembrava più abbordabile seguire quella linea. Scelta adottata da tutte le cordate di giornata. Si sale superando diversi gendarmi e risalti di roccia buona e solida con divertente arrampicata. Bisogna prestare sempre attenzione, soprattutto al lato sud, dove la parete precipita vertiginosa e si arrampica su lame di roccia sospese nel vuoto. In vetta siamo solo noi. La discesa della cresta est si rivelerà più impegnativa della salita e ci terrà impegnati quasi 8 ore. Tra calate in corda doppia, risalite, creste nevose e sfasciumi mortali sotto la Wellenkuppe arriviamo alla Rothornhutte all'ora di cena. Il menù cucinato sul muretto del rifugio e preparato dal nostro chef "Barba" prevede cus-cus, con ricco condimento e carne secca di bufalo! E' il caso di dirlo: questa dell' Obergabelhorn è stata davvero una traversata imperiale indimenticabile! |
Report visto | 2540 volte |
Immagini | |
Fotoreport | Clicca qui per andare al foto-report |