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Punta Cadini - Parete Nord, 31/05/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Michi75 |
Regione | Lombardia |
Partenza | Rifugio Ghiacciaio dei Forni (2200 m) |
Quota attacco | 3000 m |
Quota arrivo | 3524 m |
Dislivello della via | 500 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 50° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord |
Rifugio di appoggio | Rifugio Ghiacciaio dei Forni |
Attrezzatura consigliata | 2 picche. Nelle condizioni di oggi non era possibile fare alcuna protezione in salita, ho usato qualche cordino e 1 friend in discesa dalla cresta. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Partiamo alle 4,45 dal Rifugio, già la frontale non serve più. Le condizioni meteo sono meglio di quello che pensavo, poche nuvole in cielo. Il nostro intento è di salire la parete nord e scendere per la via normale. E' prevista instabilità dalle 15 circa. Il rigelo notturno mi convince. Siamo però molto lenti in salita, per rimontare il ghiacciaio e arrivare al cospetto del lungo scivolo nord impieghiamo più di 4 ore. Davvero troppo. Quando ci leghiamo e attacchiamo sono passate le 9, e le prime nuvole si addensano sulla cima, anche se la visibilità è ancora più che buona. Ci sono due grandi scarichi trasformati a destra e sinistra, mentre salendo per la lingua centrale si affonda. Saliamo in conserva, senza mettere protezioni. La parete è vergine ma oppone neve abbastanza trasformata al nostro passaggio. Quando manca poco ad uscire però inizia a nevicare e la visibilità si riduce notevolmente. Arriviamo in vetta nella nebbia, infreddoliti, in circa 3 ore. Mi colpiscono i residui bellici e penso alle condizioni estreme in cui le persone sono morte. Ma il tempo stringe e le condizioni meteo mi preoccupano molto. Dobbiamo affrettarci. Ci spostiamo sulla cresta ovest, che presenta ancora molta, troppa neve. Scendere richiede tanto tempo e prudenza. E prima del Colle degli Orsi la visibilità è ormai ridotta a zero. Non vediamo a 2 metri. Scendiamo sul pendio, superiamo un grosso crepaccio saltandolo in discesa. Solo quando rivediamo le nostre tracce dell'andata i pericoli principali sono per fortuna risolti.
Impiegheremo in totale 7 ore per tornare al rifugio dalla vetta. Al ritorno affondiamo nella neve molle e marcia, in qualche tratto chi non ha le ciaspole usa gli sci. Il rifugista, che ha seguito da lontano la nostra avventura e il repentino cambiamento meteo, ci viene affettuosamente incontro con il pulmino. Grazie davvero. Siamo stati in giro più di 14 ore. Il soccorso alpino era stato allertato. Le mie energie, soprattutto quelle mentali, sono esaurite ma stiamo tutti bene per fortuna. Io e i miei 4 compagni di salita, che hanno mantenuto sangue freddo e energia fino alla fine. Una giornata che mi ha insegnato molto e mi ha fatto riflettere, per migliorare sempre nell'andare in montagna in futuro. |
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