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Presolana, via Normale, 27/11/2008 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | LorenzOrobico |
Regione | Lombardia |
Partenza | Passo Presolana (1200 m) |
Quota attacco | 2200 m |
Quota arrivo | 2521 m |
Dislivello della via | 320 m |
Difficoltà | PD+ ( pendenza 50° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | Bivacco Citta` di Clusone |
Attrezzatura consigliata | Piccozza e ramponi |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Due giorni di alta pressione spaziale e bloccato con il lavoro... non c'era speranza: mercoledi i capi dei capi in visita a Milano e giovedi una sessione tecnica per valutare un software, il tutto pianificato da giorni...
Quando mi chiamano per chiedermi se "possono" anticipare la sessione tecnica a mercoledi pomeriggio inizio a ghignare tra me e me: "Vedo cosa posso fare..." e intanto la mente inizia a percorrere le montagne orobiche... La Presolana è una montagna speciale per me, così vicina a casa, così bella e ricca di itinerari. La mia intenzione stavolta era però di approfittare per godermi lo spettacolo del tramonto dalla vetta con la speranza di immortalare l’attimo con qualche fotografia. Passo la mattina con mia figlia, poi un paio d’ore di lavoro, quindi su. Alle 12.30 sbrigo le ultime telefonate di lavoro mentre sto calzando scarponi e ghette, poi spengo tutto ed entro nell’altro mondo. E così eccomi a risalire come tante altre volte il sentiero per il Bivacco Città di Clusone. La neve è scarsa, circa 10cm di polvere e si viaggia rapidi fin quasi al bivacco, qui inizia ad aumentare, ma non più di tanto, inoltre qualche orobico è salito nei giorni scorsi, quindi trovo un’ottima traccia fino alla Grotta dei Pagani, già costellata dai classici “penitentes” orobici di ghiaccio. Sosta di relax al tepore della Grotta, che rimane molto più calda che all’esterno. Silenzio e isolamento totale a poche ore da casa... Con piccozza e ramponi inizio a salire la via normale con la luce della sera che inizia a colorare di tinte calde le rocce circostanti... magia unica. Le rocce sono abbastanza pulite, mentre i canalini sono intasati di neve rigelata, in molti tratti ben pressata dalle slavine scese dal catino finale. Condizioni eccellènti direbbe qualcuno... Divertenti passaggi di misto e qualche goulottina e sono sul pendio finale, un po’ faticoso da tracciare, ma non lunghissimo. Spunto sulle creste sommitali e con molta attenzione alle cornici vado alla croce di vetta. Momenti unici in una luce siderale. Fa molto freddo qui in vetta, mi metto il pile pesante e il piumino. Trascorro un’ora qui a godermi lo spettacolo e a cercare di portare quello che vedo nella macchina fotografica. Poi con le ultime luci decido di scendere per sfruttare i bagliori del tramonto nel tratto più tecnico che al buio non è da sottovalutare. Scatto un’ultima foto dalla cresta e mi immergo nel buio nel pendio Sud con la massima concentrazione. Più sotto ritroverò un po’ di luce e solo negli ultimi 100m sopra la Grotta arrampicherò con la luce della frontale. Alla Grotta mi posso finalmente rilassare, godo del suo tepore, incredibile come rimanga protetta dal freddo questa caverna. Due biscotti e un po’ di bibita, ultime foto notturne e non mi resta che rotolare nella soffice farina alla luce della frontale, seguendo a ritroso il percorso della salita. La volta stellata e le calde luci camune mi fanno compagnia... |
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