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   Rimpfischhorn, 14/07/2013
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Onicer  gustav1971   
Regione  Svizzera
Partenza  Täsch-Europaweg-Hütte  (2190 m)
Quota attacco  2701 m
Quota arrivo  4199 m
Dislivello della via  1700 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 50° / III in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Täschhütte
Attrezzatura consigliata  Normale da alpinismo. Piazzata (per psicologia?) una vite da ghiaccio in un paio di traversi.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Colazione al rifugio per tutti dopo le 3.15. Non fa freddo e solo dopo i 3000m si trova del verglass sul sentiero.
La neve ha rigelato male, la crosta sfonda.
Ci leghiamo a circa 3300m, poi a 3450m scendiamo di 100m sul Mellichgletscher e inizia la lunga camminatona fino alla Rimpfischsattel. Condizioni ottime come quelle del canalino che saliamo senza problemi. Un po' di attenzione del prendere a sinistra la roccia. Alcune tracce vanno oltre lungo il canalino, non si capisce perché né dove portino o da dove arrivino. (Rientro da una doppia non reportata? Non val la pena di cercare varianti)
Dopo roccette poco stabili si arriva ad una chiazza di neve e ghiaccio che si disfa che porta ad una sorta di caminetto. Ci si arrampica sbucando su una sosta con cordini.
Si prende la cresta rocciosa che viene più naturale seguire sul fianco sinistro prendendo un altro pendio nevoso una volta, qualche passaggio su roccia un'altra.
Aggirando su neve l'ultima pancia di roccia si traversa a sinistra per prendere le ultime roccette che fan sbucare sotto l'anticima. Diversi cordini di sosta su massi e spuntoni. Altri spuntoni disponibili per eventualità.
Lo spessore e la qualità del ghiaccio migliorano su questo penultimo traverso come su quello tra cima e anticima. Metteremo una vite per integrare la conserva protetta che stiamo facendo sugli spuntoni.
Il pezzo più scenografico, in alto, pare il più sicuro di tutti. Con cautela arriviamo alle roccette di vetta che in un minuto portano alla croce.
In discesa abbiamo fatto il traverso che porta sotto l'anticima. Aggirata la roccia siam scesi sul secondo traverso di neve, allungata la conserva, messa un'altra vite e traversato fino a prendere una calata su tondino di ferro a T resinato sulla roccia di cresta in un punto esposto ed estremamente scenografico.
Calata per una ventina di metri fino ad un roccione con due cordini (uno vecchio in nylon con doppio inglese dai "baffi" risicati, uno nuovo in kevlar fatto bene). Decidiamo di fare una seconda calata da qui in modo da arrivare diretti fino alla sommità del caminetto.
Da qui terza calata fino alle roccette che portano sullo scivolo basale.
Avventura lunga, come sempre noi siam andati iperprudenti, i più procedevano slegati e alcuni senza neanche calarsi in doppia ma disarrampicando.
A parte il ghiaccio sotto il caminetto e in qualche punto in basso dove si sfaldava condizioni molto buone.
Mancando un II+ e un III- mi sento di gradare più III che II, ma a questi gradi è opinabile.
f1: Socie in vetta
f2: Aerea croce e anticima
f3: Sul balconcino della prima calata in doppia
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