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   Val Febbraro cascata "Il salto del Nido", 02/03/2013
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Onicer  ucamosciomoscio   
Regione  Lombardia
Partenza  Mottaletta  (1300 m)
Quota attacco  1650 m
Quota arrivo  1850 m
Dislivello della via  200 m
Difficoltà  4+ / II
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  Normale da cascata più cordini per abalakov, non si sa mai
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Ennesima trasferta in Val Febbraro, questa volta per il pezzo forte della zona, il mitico Salto del Nido, cascata decisamente estetica dalle dimensioni notevoli soprattutto verso fine stagione. Temperature e condizioni meteo ideali ci attendono in valle. Flusso in ottima forma, pochissima neve e croste da rigelo sui tratti più adagiati, ghiaccio molto spaccoso solo nella prima lunghezza, per il resto leggermente bagnato e plastico. Nell’ultimo risalto siamo passati leggermente a destra della caratteristica nicchia che da il nome all’itinerario, punto debole del salto finale anche se è il tratto più alto dell’intero fronte, bellissima lunghezza tutta di agganci su petali nella prima parte quindi bel muro verticale stalattitico di 5-6m. portano il grado ad un più onesto 4+. Non banali anche i due muri mediani con bei tratti continui di 8/10m a 85°. Nel complesso molto divertente e consigliabile. Incontrato l’onicer Treeclimber che qui saluto e ringrazio per la dritta di non calarsi dal primo cordone che si incontra sulla discesa.

Accesso :
Da Chiavenna risalire la valle Spluga sino all’abitato di Campodolcino, all’uscita del paese svoltare a sn seguendo le indicazioni per la frazione Isola. Da qui attraversare il nucleo di case seguendo i cartelli per la Val Febbraro, sino a raggiungere la frazione do Mottaletta dove si parcheggia all’ingresso del paesino.

Avvicinamento :
Dal posteggio seguire la strada poderale chiusa al transito, solitamente innevata che porta in Val Febbraro ( cartelli turistici ) valicare il torrente nei pressi della fraz. Di Ca’ Raseri ed al secondo tornante abbandonare la strada
Per inoltrarsi verso ovest nella valle, superare la Prima cascata di destra ( sn idrografica ), quindi arrivati in vista della grande cascata di Borghetto ( sempre sn idrografica ) continuare sulla mulattiera di fondovalle ( la cascata in questione è già visibile in alto sul fianco ds della valle ) sino a raggiungere il costone boscoso che costituisce la riva destra idrografica del canalone generato dalla cascata. Risalirlo brevemente sino ad entrare nello stesso e con faticosa salita raggiungere l’attacco . ( ore 1.15 / 1.30 dal posteggio )

Relazione :

L 1 WI 3 Superare il pendio a gobbe che si impenna nella parte finale sul fianco sinistro della cascata sino a sostare in un’ampia depressione su viti da ghiaccio 70° e brevi muri a 75° 60m

L 2 WI 4 Traversare verso ds 70° riposizionandosi sulla verticale del primo muro e vincerlo direttamente ( 10 m a 80° / 85° continui , molto bello ) raggiungere una grande rampa inclinata da sn verso ds seguirla in salita sino a sostare in una piccola depressione alla base del lato ds del secondo salto. 40m sosta su ghiaccio

L 3 WI 3+/4 Traversare verso sn ( 75°) e vincere il secondo muro ( 8/10m a 80° / 85° continui molto bello ) proseguire quindi per pendio a gobbe sino a sostare qualche metro sotto l’evidente nicchia rocciosa. 40 m sosta su ghiaccio.

L 4 WI 4+ Traversare leggermente verso ds (70°) quindi affrontare direttamente il muro finale, prima per muretto stalattitico (85°) quindi bellissimo piedestallo a petali (80°) e stalattite finale ( 5/6m a 85° / 90 ° ) in totale 25m dalla sosta, sbucando sui nevosi pendii sommitali. Risalirli valicando ancora un muretto ghiacciato raggiungendo le prime piante utili per approntare la sosta. 45m.

Discesa :

Dalla sosta traversare orizzontalmente verso sn ( faccia a monte ) per una sessantina di mt quindi divallare ripidamente sul costone boscoso che costituisce la sponda ds idrografica della cascata. Raggiungere un grosso larice con cordone e maglia rapida che invita a calarsi in doppia verso la cascata ( discesa possibile ma sconsigliabile che obbliga ad almeno altre due calate su abalakov ) ignorarlo proseguendo sempre in ripida discesa sul filo del costone. Dove questo è interrotto da un salto effettuare una doppia di una quarantina di mt da un piccolo larice cordonato con moschettone raggiungendo un vasto pendio cengia nevoso. Da qui non proseguire in discesa ( molto invitante ) ma traversare orizzontalmente verso sn ( faccia a valle ) sino a reperire un gruppo di larici sull’orlo di un grande salto roccioso . Dal più basso di essi con sosta su cordoni e maglia rapida effettuare un ultima calata verso il canale della cascata che dopo 45mt deposita esattamente alla piazzola dove solitamente si lasciano gli zaini. ( come indicato nella foto )

Bella escursione in compagnia del ragionier Favaro. Altre due cordate sulla cascata ma data l’ampiezza della stessa e la correttezza dei nostri compagni di viaggio non vi sono stati problemi di sorta.

Foto 1 Il tracciato ripreso dall’ultima doppia ( inquadratura assai insolita ma molto significativa )
Foto 2 Salendo l'ultimo tiro
Foto 3 La cascata con il percorso di discesa consigliato.

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