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Barre des Écrins 4101m, 14/08/2012 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | gustav1971 |
Regione | Francia |
Partenza | Prè de Madame Carle (1874 m) |
Quota attacco | 3974 m |
Quota arrivo | 4101 m |
Dislivello della via | 2227 m |
Difficoltà | PD+ ( pendenza 45° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord |
Rifugio di appoggio | Refuge des Ecrins 3174 mt |
Attrezzatura consigliata | Normale da alpinismo |
Itinerari collegati | Barre des Ecrins (4101m), Via normale |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Qualche giorno di valutazione del meteo, dei report, di raccolta informazioni da chi c'è già stato, e partiamo alla volta del parco nazionale des Écrins.
La meta base è il Dôme de neige, e se le condizioni come il fisico e i tempi son buoni si punta alla meravigliosa Barre. Partiamo presto, arriviamo senza perdite di tempo alla Brèche de Lory ma abbiamo già delle cordate intente ad affrontare il primo tiro. Il canalino da discendere per qualche metro è puro ghiaccio vivo, ma c'è una bella sosta per far sicura al primo e un chiodo ed un cordino per rinviare. Appena sollevati i piedi sulla roccia si fa sosta su due chiodi e si affronta il secondo tiro: questo è ricco di spuntoni per rinviare e una volta saliti di 15/20m si può far sosta, configurarsi in conserva e partire per il traverso che porta verso la cresta. La cresta era pulita, prima di affrontare la salita al Pic Lory e dopo aver fatto l'ultimo traverso di neve si potevano togliere i ramponi. Il punto più critico sotto il pic Lory richiede passaggio molto esposto verso la sud (più brutto a leggersi sulle relazioni che a farsi) oppure un aggiramento a sinistra sopra la nord. Abbiamo optato per la maggior esposizione più logica a salire e a scendere. Dopo il Pic Lory ci sono tratti dove poter camminare sul filo di cresta (a dir poco aerea verso sud) ma senza mai rilassarsi. E' martedì ma ci sono molte cordate, un po' di tempo si perde anche ad incrociarsi. Di ritorno sopra la Brèche de Lory non farsi ingannare da una evidente sosta alta fatta con una lunga fettuccia ma proseguire in traverso per 4/5m girando l'angolo portandosi sulla verticale della breccia su cui ci si cala in doppia (poco meno di 30m, corda da 60m ok). Il rientro all'auto è veramente lungo, ma se così non fosse non si godrebbe di un ambiente ed un paesaggio così selvaggi. Anche verso la parete sud si fa fatica a scorgere una valle, l'unica, con tracce di passaggi umani. Una valutazione "eccezionale" all'itinerario merito anche dell'ambiente. f1: la Barre con la sua spalla, il Dôme de neige f2: il Dôme e la cresta della Barre dalla cresta f3: in vetta |
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