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Nadelhorn, Cresta NE, normale dalla Mischabel hutte, 07/10/2007 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | grigna |
Regione | Svizzera |
Partenza | Saas Fee (1800 m) |
Quota attacco | 3340 m |
Quota arrivo | 4327 m |
Dislivello della via | 1000 m |
Difficoltà | PD ( pendenza 45° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Est |
Rifugio di appoggio | Mischabel hutte |
Attrezzatura consigliata | Corda, piccozza, ramponi. |
Itinerari collegati | Nadelhorn (4327m), Cresta NE, normale dalla Mischabel hutte |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | L’estate è tornata! Dopo la breve parentesi invernale di fine settembre, ottobre ci regala ancora temperature simil-estive. Perché non approfittarne per salire un bel 4000? A dir la verità la salita al Nadelhorn era in programma da 3 settimane ma le previsioni meteo buone, hanno fatto il resto.
Sabato verso mezzogiorno, a Saas Fee piove ma da est avanzano già delle schiarite. Infatti, appena finiamo di prepararci, qualche timido raggio di sole fa capolino tra le nubi e, dopo 5 minuti di cammino in giacca a vento, ci costringe a spogliarci come in piena estate. La salita alla Mischabelhutte è lunga, fortuna che la nebbia non ci permette di vedere dove diavolo è cacciata questa capanna, ce ne accorgeremo domenica sera quando la vedremo dal parcheggio, lassù, annidata su quello sperone roccioso. Attraverso un bel sentiero con numerosissimi tornanti, giungiamo all’attacco del sentiero attrezzato che porta direttamente al rifugio. Notevole il bivacco invernale, dotato di cucina con stoviglie, stufa con legna in abbondanza, luce e dormitorio con molte coperte. Dalle 17.30 alle 19, è un continuo mangiare, bisogna nutrirsi bene! Io, complice la notte precedente insonne (maledetto quel caffè), non sto molto bene ma fortunatamente durante la notte riesco a riprendermi. La sveglia suona alle 4.30 e, alle 5.30, sotto un’ incredibile stellata, ci incamminiamo lungo la morena dell’Hohbalmgletscher. Messo piede sul ghiacciaio, diamo vita alle due cordate. Io con un soprendente Luca Bono mentre il Rosso si lega con Rambo e Marcello (Admarc), che si rivelerà un ottimo capocordata. Risaliamo il ghiacciaio fino al Windjoch dove inizia la cresta NE del Nadelhorn. L’assenza di traccia costringe il Bono a battere anche in 30 cm di neve recente ma, il suo stato di forma eccellente, non gli fa fare una piega. Cediamo il passo all’altra cordata solamente negli ultimi 150 metri di salita dove Marcello, apre la via attraverso un canalino piuttosto ghiacciato e in cui io mi trovo molto a disagio. Si sa che sono una schiappa ma ultimamente sto pure peggiorando! Comunque, in qualche maniera riesco anch’io a superare questi passaggi e raggiungo la strettissima vetta dopo quasi 4 ore e mezza di salita. Il vento forte trovato per fortuna solo negli ultimi 100 metri di cresta, ci costringe a scendere immediatamente. Con un paio di calate superiamo i tratti più infidi e ripercorriamo poi la cresta ora abbondantemente tracciata. Tornati al rifugio, cuciniamo dell’ottimo “riso in bordo” prima di affrontare la lunga discesa che ci riporta a Saas Fee alle 17.30. Salita in buone condizioni, considerando il periodo. Al rifugio c’era una cordata di 3 italiani che hanno poi salito la Nord della Lenzspitze. Hanno poi impiegato circa 4 ore per compiere il tratto che dalla Lenzspitze porta al Nadelhorn. Partecipanti: io, Luca Bono, Rambo, Rosso (il club dei Bamboccioni) + Marcello (Admarc). Foto 1: alba al Windjoch Foto 2: sulla cresta NE del Nadelhorn Foto 3: scendendo lungo l'Hohbalmgletscher |
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