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punta scais-via Baroni, 20/08/2009 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | battito42 |
Regione | Lombardia |
Partenza | Agneda (1223m) |
Quota attacco | 2850 m |
Quota arrivo | 3039 m |
Dislivello | 200 m |
Difficoltà | PD+ / IV+ ( IV obbl. ) |
Esposizione | Nord-Ovest |
Rifugio di appoggio | Capanna Mambretti |
Attrezzatura consigliata | normale dotazione per arrampicata in ambiente |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Discreto |
Commento | Una vera e propria via per amatori , in quanto per 200 metri di arrampicata sono necessari circa 1500 metri di dislivello di avvicinamento all'attacco.Da Agneda si giunge sino alla diga di Scais (si può arrivare in macchina per chi possiede il permesso) e poi si risale la val Caronno sino a giungere con un sentiero ben segnalato alla capanna Mambretti , da lì si traversa in leggera discesa in direzione della morena e del torrente di fondo valle , una volta raggiunto l'intaglio tra le morene delle due vedrette di Porola e Redorta Scais si opta per quest'ultimo rimanendo a dx dell'evidente crinale roccioso che segna l'attacco della cresta Corti e risalendo l'ampio vallone che porta al ghiacciaio , risalendo per circa 500 metri si giunge nei pressi di quella che viene chiamata "schiena di mulo" che non è altro che una placca rocciosa che ben divide la parte superiore da quella inferiore della vedretta.A quel punto si volge lo sguardo a sx e risalendo per placche spesso lisce e bagnate e sfasciumi si giunge al canale Baroni , situato sulla dx tra il torrione Curò e la punta Scais.Superando una placca rocciosa appoggiata si va a prendere una cengia che da sx verso dx introduce alla base del canale (1 chiodo) si risale il canale in arrampicata purtroppo su roccia di pessima qualità e con frequenti e pericolose scariche di sassi , lungo il canale si trovano soste e calate che però sono costituite da un solo chiodo , quindi da integrare.Risalito il canale e giunti alla selletta che divide appunto il torrione Curò dalla punta Scais si punta alla stessa cima voltando a sx e risalendo una placca esposta sul versante bergamasco si giunge sino ad una paretina , qui le opzioni sono due , risalire la paretina sprotetta e leggermente strapiombante (IV+) oppure si può andare a sx della paretina e con un traverso ci si porta sul versante nord-ovest (1 chiodo con cordino ben visibile) , si può a quel punto risalire una placca appoggiata ma liscia e povera di appigli oppure portandosi ancora più a sx si risale un diedro che da sx verso dx riporta sulla cresta dove continuando su rocce sempre instabili e passaggi esposti si giunge in vetta.Per la discesa si devono fare una serie di doppie su chiodi e cordini a volte un pò vecchiotti (ci si deve FIDARE) o dalla via di salita oppure dalla vetta direttamente per la parte centrale sino alla base della parte rocciosa.Ripeto , itinerario per amatori che richiede molto dispendio di energie e spirito di adattamento all'ambiente che non è certo dei più frequentati.Partecipanti io e Fourfingers. |
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