|
Fontainebleau (bouldering), 07/02/2022 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Zeno |
Regione | Francia |
Partenza | Foresta di Fontainebleau (40m) |
Quota attacco | 40 m |
Quota arrivo | 140 m |
Dislivello | 2 m |
Difficoltà | D / 6a ( 4a obbl. ) |
Esposizione | Varia |
Rifugio di appoggio | Bourron Marlotte Biwak |
Attrezzatura consigliata | Scarpette, tappetino per pulire le scarpette, uno o più crashpad, guida "Fotainnebleau, Fun Bloc", J. Wobbly. |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Mi trovo a studiare per un anno a Gent (Belgio) e sto facendo del mio meglio per conoscere, apprezzare e vivere la vita cittadina. Il richiamo della natura e dell’arrampicata però si riaffaccia e così accetto volentieri l’invito di Loïc e Tom (due simpatici compagni di corso) per andare a fare bouldering a Fontainbleau anche perché non ho mai praticato questa attività in modo sistematico.
Siamo stati nella foresta tre giorni e mezzo dormendo in tenda nel campeggio libero vicino a Burron Marlotte e abbiamo arrampicato nelle aree di Isatis e Rochèr du Potala. La foresta è meravigliosa, non avevo mai visto niente di simile e sono rimasto molto colpito dalla vegetazione (sembra uno strano incontro di vegetazione alpina e mediterranea) e dalla morfologia. L’arrampicata è divertentissima: talvolta goliardica e talvolta meditativa. Ci son tanti percorsi che permettono di scalare un sasso dopo l’altro con un livello di difficoltà omogenea. Riguardo alle difficoltà bisogna armarsi di umiltà: talvolta non siamo riusciti a salire vie gradate “4a” ma, ancor più che nell’arrampicata con la corda, si percepisce che la bellezza dell’arrampicata non è correlata al grado. Un giorno ha piovuto e non abbiamo arrampicato, il giorno successivo abbiamo però avuto una giornata magnifica con aria cristallina e sole caldo che accarezzava gentilmente alberi e rocce asciugando nel silenzio la tenera umidità della foresta. Indimenticabile. Consiglio a chiunque ami l’arrampicata di visitare questo posto almeno una volta nella vita. Non è vicino all’Italia ma se si passa in zona val la pena portarsi le scarpette (per molti blocchi il crashpad non è strettamente necessario). Grazie anche ai miei due, ormai cari, amici per la proposta, la gioiosa compagnia e gli insegnamenti di dialetto “Oost-Vlaanderen”. Mòla mia, leù! |
Report visto | 3314 volte |
Immagini | |
Fotoreport | |