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   Zucco Angelone - Anabasi, 19/10/2008
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Onicer  AG   
Regione  Lombardia
Partenza  Barzio (800m)
Quota attacco  900 m
Quota arrivo  1165 m
Dislivello  265 m
Difficoltà  TD / 5b ( 4c obbl. )
Esposizione  Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Utile la corda da 60m, eventualmente qualche friend medio per integrare.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento A causa dell’affollamento su Condorpass, ripieghiamo su Anabasi. In generale, le vie mi sembravano abbastanza affollate, almeno le più ripetute.

Lungo itinerario sulle placche dell'Angelone (280m), che si sviluppa sul Quarto Sperone su roccia quasi sempre ottima, anche se non mancano alcuni tratti erbosi di collegamento; complessivamente comunque l'arrampicata è continua e varia (placche, fessure, diedri)

La via è attrezzata con resinati.

L'attacco è alla base del Quarto Sperone ed è segnalato da un triangolo giallo.

1° tiro - si sale la placca soprastante tenendo la destra nell'ultimo tratto prima di giungere sotto ad un tetto (possibile sosta non attrezzata) dove si taglia nettamente a destra e si va a prendere una placca che si sale stando a sinistra (a destra sale un altro tiro di 6a); successivamente si segue una fessura che sale verso sinistra fino ad arrivare in sosta (50m, 4c).
2° e 3° tiro - si sale la placca soprastante in aderenza superando un delicato passaggio dove gli appigli scarseggiano (25m, 4c) poi, anziché continuare diritti (30m, 3c), abbiamo tenuto la destra e salito il tiro della via a fianco lungo una bella placca che verso la fine sale a sinistra di uno speroncino (30m, 4a).
4° tiro - si traversa subito a destra, poi si risalgono le rocce soprastanti fino alla sosta (25m, 4a). È possibile proseguire direttamente lungo il tiro successivo, ma noi abbiamo preferito sostare per evitare fastidiosi attriti.
5° tiro - per traccia di sentiero si va alla base del tetto dove si trova la sosta (25m).
6° tiro - qui si concentrano le maggiori difficoltà della via: inizialmente si supera un tetto sfruttando prese levigate (possibilità di aiutarsi con i due cordini presenti, ma occhio perché il più vecchio è a rischio cedimento…) poi si sale il diedro-fessura con alcuni passi atletici (35m, 5c).
7° e 8° tiro - la via prosegue a sinistra con due tiri (4a, 4c) andando a prendere lo spigolo sulla sinistra e rientrando più sopra verso destra alla sosta sotto la “patata”; noi abbiamo seguito la variante di 5a prima risalendo una bella fessura a destra poi, anziché tagliare a sinistra verso lo spigolo, abbiamo fatto sosta e proseguito diritti in un diedro senza protezioni pieno di erbe e terra (sconsigliabile!) che termina poi con una fessura di nuovo protetta con vecchi chiodi gialli.
9° tiro - Si traversa a destra sotto la “patata” per facile cengia e si sosta nel punto di congiungimento con Condorpass (15m).
10° tiro - Si sale la facile cresta fino al termine delle difficoltà (20m, 3a). Volendo si può arrivare in vetta per sentiero.

Siamo scesi attraverso il sentiero segnalato nel bosco verso destra, che in una mezz’oretta porta al parcheggio.

Le difficoltà sono quelle riportate sulla scarna relazione di “Arrampicate sportive e moderne tra Lecco e Como”

Foto 1: sulla placca del terzo tiro
Foto 2: Grazie a Manu, che è stato avanti sul 5c recuperandomi con corda ben tesa… ;-)
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