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   Presolana, traversata delle creste 2018 (W-E), 17/10/2018
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Onicer  Beps65   
Regione  Lombardia
Partenza  Passo della Presolana (1250m)
Quota attacco  2300 m
Quota arrivo  2521 m
Dislivello  221 m
Difficoltà  PD / III ( III obbl. )
Esposizione  Varia
Rifugio di appoggio  Baita Cassinelli
Attrezzatura consigliata  da alpinismo su roccia; nel senso Est-Ovest sufficiente una mezza corda da 20mt.
Itinerari collegati  Presolana Occidentale (2521m), traversata delle creste (E-W)
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Pian pianino ricomincio a riavvicinarmi a queste belle gite, scelgo luoghi che ho già percorso e che conosco, quindi ho un margine di sicurezza e posso muovermi in ambiente senza rischiare di allungare troppo la gita, di affaticare la gamba o trovarmi in serie difficoltà! (anche se l’alpinismo non è assolutamente mai totalmente esente da rischi!)
La notte sta lasciando spazio al crepuscolo, siamo nel luogo più bello del mondo, non importa dove, importa essere qui, le luci dell’alba che iniziano ad illuminare la Presolana, già questo spettacolo varrebbe un intera gita, silenziosi tra pascoli e malghe arriviamo alla baita Cassinelli, in meno di mezz’ora i colori che abbiamo visto cambiare sulla parete sud sono un regalo bellissimo, è bella questa gita, nessuno ha fretta di arrivare, le creste sono comunque un giro abbastanza lungo e se le fai correndo diventano faticose. Cappella Savina, Grotta dei Pagani, via normale e siamo su, sorridenti e felici, il più del dislivello in salita è fatto, ora c’è la “nostra” bella traversata, mai difficile ma neppure banale, il pericolo maggiore sono il terreno con sassi mobili ovunque e l’orientamento non sempre elementare. Arriviamo alla sosta per la calata, in poco scendiamo tutti e 6, Eve che conosce il punto giusto, si “sacrifica” a scendere tra i primi per immortalare l’aerea calata, che bello! Recuperiamo le corde e con calma ci dirigiamo alla seconda tappa, la cima del Prato, poi il passo del gatto punto delicato della via, il canalino con i suoi pericolosi sassi mobili e siamo già alla cima Centrale per il primo vero break della giornata, iniziamo a rilassarci, il più è fatto, ma non è finita, d’obbligo le orecchie sempre alzate fino alla fine, fino al parcheggio! Da qui la via è anche bollata e grazie ad una deviazione recente risparmiamo tempo, le nebbie si sono fatte fitte e pur rimanendo a poca distanza ci teniamo in contatto vocale di continuo, la cima orientale ci accoglie così, austera, nebbiosa, scendiamo al Visolo, un ultima tappa, cambiamo assetto e via per la lunga discesa fino al passo….. La gamba è andata bene e non fa male, ripenso un attimo alle stampelle, sorrido dentro di me, sono felice, sono di nuovo qui in Paradiso!
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