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   Luna nascente con dedica, 16/10/2008
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Onicer  David   
Regione  Lombardia
Partenza  Val di Mello (1100m)
Quota attacco  1500 m
Quota arrivo  1850 m
Dislivello  340 m
Difficoltà  TD+ / VII ( VI+ obbl. )
Esposizione  Sud-Est
Rifugio di appoggio  
Attrezzatura consigliata  NDA eventualmente un friend del 4
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Luna nascente non l’avevo mai salita, anche solo da secondo, non so dire il motivo forse volevo aspettare di avere la condizione e il livello per poterla gustare senza remore e in scioltezza.
Volevo scalare senza il vantaggio, su una via in fessura non è da poco, di averla già percorsa così da perdere il gusto della prima e di quell’ignoto che tutti gli scalatori provano quando si cimentano in qualcosa di stimolante.
Un evento ha poi mosso le mie intenzioni quando tre settimane fa il mio amatissimo boxer compagno di tanti giochi mi ha lasciato.
Dedicare la salita al mio cucciolone era diventato la molla per trovare un amico che mi accompagnasse a cercare questa splendida linea.
Forse chi mi legge si stupirà di sentire che si dedichi una scalata ad un cane ma chi non ama gli animali non può amare nemmeno le persone e di questo sono sempre più convinto.
Chi possiede animali mi capirà gli altri potranno capire che unire una splendida giornata di roccia scalando una via mai percorsa di rara bellezza è come dire grazie al mio cucciolo per tutto l’amore che mi da dato dal 1995.
Mi ha accompagnato Paolo promessa della arrampicata sempre sicuro e affidabile.
In ogni modo siamo arrivati all’attacco non prestissimo per godere del sole autunnale ma penso che in estate deve essere veramente caldo.

L1 La prima lunghezza vista dal basso sembrava parecchio impegnativa e nell’attesa di vedere come la affrontavano due ragazzi che erano giunti prima di noi per fare Polimagò ci stavamo chiedendo come gli apritori la avessero salita.
Una volta arrivati sotto un tetto si rinvia facilmente un chiodo e un dado incastrato, un dado posto leggermente più alto era spezzato e quindi mi costringeva a proteggermi con un friend sulla fessura che volge a destra prima di alzarmi e di raggiungere dopo un paio di tentativi una buona presa verso sinistra che permette di salire dentro un camino.
Facilmente si sale sulla sosta costituita da una clessidra e cordoni vecchi.

L2 Salire facilmente fino al camino dove inizia Polimagò e alzarsi un paio di metri fino ad una presa buona da dove è possibile iniziare un traverso sotto lo strapiombo con le mani che talvolta entrano con difficoltà sotto la fessura.
Il tiro è abbastanza tennico (grazie Michele) ma è molto protetto a chiodi.
La sosta è scomodissima.

L3 Salire prima con più difficoltà e poi sempre più facilmente una fessura verticale con bei passi in opposizione e traversare verso destra fino alla sosta su clessidra e cordoni.

L4 Superare il muretto e uscire a destra dietro lo strapiombo a questo punto salire in maniera rettilinea fino a incontrare la sosta su chiodi.

L5 Andare in alto due metri e traversare a destra puntando un chiodo sotto la fessura, aggirare l’angolo e salire con bella arrampicata fino alla sosta con ottimo punto di osservazione sulla valle.

L6 Il famoso tiro dell’occhio di falco è molto più facile di quello che sembrava, il passo più impegnativo per me è stato dopo cinque metri riuscire a rinviare il chiodo, ma forse ero io che stavo in una posizione scomod .
Salire poi per fessure e traversare a sinistra ad un cordone quindi farsi calare cinque metri fino ad uno scalino da cui dopo essersi spostati avanti di un passo si afferra una lama.
Il friend grande con il quale ci si dovrebbe teoricamente proteggere è utilizzabile solo a pochi metri dalla sosta a meno di possedere un cinque ma la lama è facile e lavorandola fuori vi porta in un attimo alla sosta.

L7 Il tiro è tutto da proteggere, ma su difficoltà moderate godetevi l'arrampicata e salite con movimenti fluidi i gradoni che via via si raddrizzano.

L8 Il traverso è facile e molto panoramico è agevolmente possibile proteggersi con uno 0.5 su lama e circa quindici metri dalla sosta e se proprio volete potete mettere un friend in verticale sopra l’albero secco.

L9 Il tiro finale è psicologico, dopo avere superato una bella fessura verso destra si arriva ad un chiodo, si sale quindi in verticale per alcuni metri e poi di nuovo verso l’alto verso un sentiero formato dalla roccia dal quale si traversa a sinistra puntando le piante e diventa via via sempre più facile.


Il sentiero di discesa non è molto evidente poiché bisogna prima salire per una manciata di minuti verso uno spiazzo dove potete notare dei muri di granito e una pianta bruciata, sulla destra inizia la discesa che in una oretta di porta all’attacco.
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