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   Pizzo dell' Oro Meridionale - Spigolo NW, 09/08/2008
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Onicer  ALE   
Regione  Lombardia
Partenza  Bagni di Masino (1172m)
Quota attacco  2395 m
Quota arrivo  2695 m
Dislivello  300 m
Difficoltà  D / IV+ ( IV+ obbl. )
Esposizione  Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  Rifugio Omio
Attrezzatura consigliata  1 corda da 60 mt.; 5/6 rinvii, nuts, friends e cordini; eventualmente martello e qualche chiodo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento E’ da diverso tempo che ci frullava per la testa l’idea di questo spigolo che consente di salire il Pizzo dell’ Oro da nord, cioe’ dal versante della Val Codera. Mentre questa cima vista dalla soleggiata Valle dell’Oro (quella che dai Bagni di Masino conduce al rifugio Omio) ha un aspetto molto dolce e bonario, ma senza alcun interesse dal punto di vista alpinistico, dall’ ombroso versante nord appare come una bella e regolare piramide rocciosa solcata dallo spigolo NW, la nostra via.
Dal rifugio Omio (1h 30 min. dai Bagni Masino) in ca. un’ altra ora e mezza si giunge all’attacco dello spigolo, risalendo prima verso il Passo Ligoncio (mt.2.575) e scendendo poi per ca.150 mt. sul versante della Val Codera percorrendo un lungo ed esposto cengione erboso (il cammino e’ facilitato da delle catene che fungono da corrimano lungo la cengia, a noi di certo utili poiche’ il terreno era completamente ricoperto dalla grandine caduta durante la notte, per cui molto infido).
Quando si giunge all’ insellatura della cresta e il sentiero verso il rif.Brasca comincia a scendere decisamente, occorre risalire per cenge e roccette per ca. 20 mt., sino all’ attacco dello spigolo, nei pressi di un masso staccato. Si sale sul masso e si risale un primo gradino leggermente strapiombante con movimento piuttosto atletico ( anche se sono solo pochi metri, secondo me e’ piu’ del IV+ indicato sulla vecchia relazione della guida TCI del Bonacossa…); si prosegue poi per vari tiri sul largo spigolo placcoso che alterna passi di IV° su placca ad altri piu’ semplici e discontinui. Da circa meta’ via in poi la via diviene bellissima: la roccia si fa compatta e lo spigolo affilatissimo; si susseguono cosi’ tre tiri sul filo in massima esposizione (IV+), su placche difficilmente proteggibili (forse in tutto ho trovato 2 chiodi in 3 tiri); un altro tiro che con un traverso lungo una fessura orizzontale porta in mezzo alla liscia parete W e, attraverso un’ altra fessura verticale con splendida arrampicata ad incastro conduce di nuovo sul filo (IV+); segue poi un lungo diedro liscio ma appoggiato (IV°) e un ultimo tiro piu’ semplice su blocchi che porta alla vetta. In totale abbiamo calcolato 11 tiri per ca. 300 mt. di sviluppo.
Dalla cima splendido panorama su Cengalo e Badile e vista mozzafiato sulle pareti nord di Sfinge e Ligoncio.
La discesa avviene per il facile versante sud per cenge erbose alternate a facili placche di II°, che in ca. 1 e mezza conducono al sentiero per il Passo Ligoncio e alla Omio.
Nel complesso via davvero meritevole (chissa’ perche’ molto poco ripetuta anche a detta del Fiorelli della Omio) sia per la qualita’ della roccia, sia per l’estetica dello spigolo e per l’ambiente fantastico intorno.
La chiodatura ridotta al minimo (contati in tutta la via una decina di chiodi quasi tutti vecchissimi e arrugginiti) la rende ancora piu’ affascinante per noi amanti dell’ alpinismo classico.
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