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   Salbitschijen, Hammerbruch, 09/07/2008
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Onicer  LorenzOrobico   
Regione  Svizzera
Partenza  Goschenertal (1200m)
Quota attacco  2450 m
Quota arrivo  2797 m
Dislivello  350 m
Difficoltà  TD+ / VII+ ( VI+ obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Salbit Biwak
Attrezzatura consigliata  2 mezze corde, 12 rinvii, una serie di friends fino al 3 Camalot (piccoli e medi)
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Il ritrovo è, tanto per cambiare, molto mattiniero. Alle 5 siamo già in movimento sull'autostrada del Ticino. Le intenzioni di Davide (dademaz) erano state chiare: "Fare gamba e granito, magari Svizzera". Eccoci quindi diretti verso il cantone di Uri.
Non finirò mai di elogiare questa zona di montagne che in un territorio relativamente ristretto offre quanto di meglio si possa chiedere per lo scialpinismo e l'arrampicata su granito e calcare super.

L'avvicinamento, inizialmente piacevole poi piuttosto rude, è quello della cresta Ovest del Salbit. Ci si immette nella valle della Voralphutte, poi si va a destra in un ripido colatoio di neve e sfasciumi, quindi per un traverso esposto (cavi) verso destra si arriva al bellissimo bivacco proprio sotto la prima torre della cresta Ovest.

Ci rifocilliamo e prepariamo al calduccio dentro il bivacco, l'attacco della nostra via e` a 10 minuti, proprio alla base della seconda torre della cresta Ovest. Le cime sono ancora immerse nella nebbia. C'è un gruppo di 4 ragazzi salito per fare la cresta Ovest che non è convinto della meteo e decide di scendere. Davide fa di tutto per convincerli ad arrampicare, che verrà il sole, che sarà bellissimo per due giorni, ma quelli niente vogliono scendere...

La via Hammerbruch è un capolavoro del 1979 ad opera di arrampicatori svizzeri. Segue una linea di fessure che percorre tutta la parete Sud con arrampicata straordinariamente bella. C'è di tutto: dulfer, incastri di mani e soprattutto di piedi (ahi!), spaccate tecniche e anche qualche tratto delicato in placca. Il tutto su roccia assolutamente perfetta. Il tutto costantemente tra il VI e il VII grado per 300 metri.
La via è stata recentemente riattrezzata con spit alle soste e lungo i tiri, secondo l'approccio svizzero diffuso in tutta la zona. Questo riduce l'impegno generale e consente di spingere a fondo la libera. Non che sia diventata una passeggiata comunque... il VI+ obbligatorio è assolutamente reale e tangibile!

La partenza è un po' fredda, ma dal secondo tiro in poi compare il sole che ci scalderà per tutto il giorno. La giornata è comunque piacevolmente fresca, io salgo con maglia e antivento leggero, l'ideale... Nei primi due tiri si segue una via dei Remy, poi partono le infinite fessure... Saliamo la via a comando alterno godendo di ogni metro di roccia. Un tiro più bello dell'altro e siamo all'uscita. Non ci resta che percorrere un breve tratto più facile per andare sulla piatta e tozza cima. Breve momento di svacco, diamo fondo a liquidi e barrette, poi la comoda e diretta discesa in doppia ci riporta alla base.

Al bivacco ci sdraiamo nel sole pomeridiano e possiamo gustare un fantastico pane e prosciutto che Davide ha avuto la grande idea di prendere dal frigo di casa: buonissimo !! Segue la discesa, traverso, colatoio, nevaio... crack! Il nevaio cede sotto il mio peso e la caverna sottostante crolla, breve attimo di paura... era alta solo un metro, via veloci allora fino alla piatta e verde valle dove finalmente possiamo rilassarci e scendere rimirando le pareti di fondovalle e le mille fessure forse ancora da salire...

Giornata full per oggi: arrivo a casa alle 22.15, 19 ore dopo aver chiuso la porta... ammasso il materiale giù da basso, doccetta e diritti a nanna...
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