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   Cerro Laguna Verde, 12/12/2018
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Onicer  simon   
Gita  Cerro Laguna Verde
Regione  Altro
Partenza  Laguna Verde, Paso de S.Francisco, Chile-Arg.  (4300 m)
Quota arrivo  5890 m
Dislivello  1600 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  campeggio a bordo lago
Attrezzatura consigliata  Doppio piumino, soprapantaloni, guanti, passamontagna.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Il Paso de S. Francisco (4726 mt) attraversa altopiani desertici collegando, nel nord, il Cile all'Argentina. Siamo nella regione dell'Atacama. Qui si trovano numerosi coni di origine vulcanica che hanno una quota di vetta tra i 5800 ai 6800 metri e una prominenza sull'altopiano circostante tra 1500 e 2500 mt. Alcuni di questi, come il Cerro de S. Francisco o la Mulas Muertas, hanno il sentiero e sono fattibili in poche ore mentre altri, come l'Incahuasi o l'Ojos del Salado -seconda montagna delle Americhe per altezza- presuppongono l'organizzazione di una spedizione di piu' giorni. Tecnicamente non hanno difficolta' dato che sono sostanzialmente delle gigantesche colline, ma rappresentano un punto di sfida a causa della loro altezza assoluta sul livello del mare e della carenza di ossigeno che questo comporta. Il vento inoltre e' una costante e la temperatura di vetta diversi gradi sottozero anche d'estate.

La Laguna Verde e' un lago naturale privo di emissario sul versante cileno del passo, a 4300 mt, e uno spartano campeggio sulle sue sponde, insieme ad un bivacco col tetto in lamiera, costituisce la base ideale per le ascensioni. Vi si trovano anche delle pozze di acqua calda dove e' possibile fare il bagno. Il luogo e' poco frequentato, e sostanzialmente "autogestito" dagli escursionisti, a causa della lontananza dai centri abitati (Copiapo', in Cile, si trova a 250km di distanza), anche se questa situazione potra' cambiare in futuro dato che la strada e' stata di recente allargata e asfaltata. Quando siamo arrivati c'erano 7 persone, nessuno tre giorni dopo quando ce ne siamo andati.
Il Cerro Laguna Verde (a destra di sfondo nella foto 1) e' la montagna dalla parte opposta del lago rispetto al campeggio, e bisogna camminare per 5 km su terreno libero prima di raggiungerne la base. Per la vetta non c'e' sentiero, e il terreno e' detritico e quasi del tutto privo di vegetazione. Si fa in una giornata piena (11 ore a/r per noi).

Personalmente non mi ero mai cimentato, prima di questo viaggio in Cile (un'idea nata per attutire il jet-lag) in salite in quota, e devo dire che la sensazione provata e' molto diversa da quella che mi aspettavo. Pensavo di provare "fame d'aria" e respiro affannoso, mentre in realta' il respiro accelerato non e' l'aspetto dominante. Dai 5200 mt in su iniziano invece, prima appena percettibili poi progressivamente piu' intensi man mano che si sale, debolezza alle gambe e capogiri. La sensazione e' simile a quella che si puo' provare a livello del mare stando accovacciati per alcuni secondi e poi rialzandosi in piedi di colpo: una manovra che infatti e' nota per provocare una (transitoria) ipossia cerebrale nella maggior parte dei soggetti. A me pare evidente che, banalmente, i motoneuroni che controllano la forza di contrazione dei muscoli delle gambe siano depressi dall'ipossia (la SaO2 scende fino al 40% a 5800 mt, misurata al dito), e che lo stesso accada ai centri nervosi che controllano l'equilibrio e la postura. Il risultato e' che, a quelle quote, anche brevi pendii da percorrere in salita si trasformano in imprese di caparbieta' (le gambe sono prive di forza), e si sbanda rischiando di cadere anche solo per improvvise raffiche di vento. Fermandosi si nota che la saturazione risale di qualche punto e le gambe riprendono transitoriamente energia, suggerendo un metodo (fermati-riparti-rifermati-riparti) di progressione. Si possono realisticamente percorrere non piu' di 300 mt di dislivello ogni ora.
La frequenza cardiaca e' relativamente bassa: non la ho mai vista salire sopra 135, e si riporta subito sotto i 100 durante le brevi soste, perche' l'aspetto dominante e' la scarsa forza dei muscoli periferici.

Dopo l'esperienza, penso che un allenamento in quota sia molto piu' redditizio tra i 3500 e i 4500 metri, dove esiste comunque l'effetto di medio periodo sulla produzione di globuli rossi, ma siamo ben sotto il livello di ipossia che deprime (agendo sui motoneuroni) la contrazione muscolare ad un livello in cui le prestazioni dell'apparato cardiovascolare sono in eccesso e non vengono quindi allenate.

Per il resto, il paesaggio e la luce limpidissima sono splendidi e vorrei aver portato l'attrezzatura fotografica piu' impegnativa.
Quando alle 10 di sera, tornati da una escursione, rilassandosi immersi in una pozza calda si volgono le spalle alla laguna e si appoggia la testa, reclinata all' indietro, al bordo della vasca, le Nubi di Magellano e la Croce del Sud si palesano proprio di fronte agli occhi.

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