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   Sulle creste di Rohace, 25/07/2018
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Sulle creste di Rohace
Regione  Altro
Partenza  Zverovka Chata, Zuberec (SK)  (1030 m)
Quota arrivo  2125 m
Dislivello  1575 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Tatliakova Chata
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Le creste e le vette della catena di Rohace, poste sul margine occidentale del gruppo dei monti Tatra, tra Slovacchia e Polonia, sono state per diverso tempo nel mio immaginario, avendone sentito parlare più volte. Essendo sul posto e non distante da esse, l’occasione per trasformare l'immaginazione in realtà è di quelle buone.
Considerando che chilometri e dislivello prospettati per compiere l’intera escursione sono importanti (quantomeno per me), l’idea di base è quella di spezzare l’uscita in due giorni, dedicando il primo dei due al raggiungimento del Rifugio Tatliakova Chata dalla Zverovka Chata, dove pernotteremo.
Il mattino seguente ci incamminiamo seguendo un sentiero che salendo a zig zag sale fino a raggiungere la Sedlo Zabrat, sella che costituisce la porta d’accesso alla lunga cresta della catena di Rohace.
Svoltando a destra iniziamo a percorrerla in salita, raggiungendo facilmente la prima vetta di giornata, il Rakon.
Dopo un tratto in falsopiano, torniamo a salire fino ad arrivare sulla seconda cima, il Volovec.
Ora si scende, in direzione della sella Jamnicke Sedlo, posta di fronte alla più aspra vetta di Ostry Rohac.
Iniziamo così l’attacco alla vetta principale del gruppo montuoso, il cui percorso è nel primo tratto ancora semplice. Man mano che si sale si ha a che fare sempre di più con la roccia e si fa più frequente l’utilizzo delle mani per superare i passaggi. Nell’ultimo tratto compaiono alcune catene per aiutarsi e l’esposizione si fa maggiore. Il tratto chiave è rappresentato da una breve ma molto esposta placca, dove è comunque presente una catena. Superato il traverso, un ultimo e anch’esso breve passaggio piuttosto verticale, sempre provvisto di catene, porta a raggiungere la vetta.
Le difficoltà, pur sempre moderate, non sono però finite qui. La successiva discesa che porta a proseguire il percorso in cresta, presenta diversi passaggi un po’ esposti o articolati, su cui è necessario prestare attenzione.
Raggiunta un’altra sella, si sale nuovamente in direzione dell’ultima cima di giornata, il Placlive, e una volta arrivati inizia una lunga e moderata discesa, che con qualche passaggio a volte meno banale porta a raggiungere la sella Smutne Sedlo, che sancisce la fine della cavalacata odierna in cresta. In realtà essa continua ancora lungamente andando a toccare altre cime, ma la lunghezza dell’escursione diventerebbe per noi eccessiva.
Dalla sella scendiamo solo parzialmente, perché è nostra intenzione compiere un giro leggermente più lungo per andare a toccare alcuni suggestivi laghetti (Rohacske Plesa), che richiedono un tratto da risalire per poterli raggiungere.
Concluso il tour ai laghetti, ci attende un lungo sentiero per il rientro, faticoso soprattutto per la stanchezza accumulata.
Terminiamo così l’escursione un po’ provati, ma contenti per avere portato a termine questa uscita da lungo tempo pensata.

Foto 1: salita sotto la vetta di Ostry Rohac
Foto 2: placca esposta poco distante dalla cima
Foto 3: il tratto di discesa in cresta da Ostry Rohac
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