Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   il cuore, 16/10/2017
Inserisci report
Onicer  oscarrampica   
Gita  il cuore
Regione  Veneto
Partenza  pian delle comelle  (1300 m)
Quota arrivo  2400 m
Dislivello  1100 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  malga campigat
Attrezzatura consigliata  brevi passaggi di II°
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento E’ arrivata l’estate, è arrivato il tempo di salire a Caprile nelle Dolomiti .
Quest’anno la famiglia resta per lo più a casa per motivi vari e allora ci salgo solo con i due figli minori.
Meta obbligatoria sarà finalmente “il cuore” che i fratelli maggiori hanno in altre occasioni raggiunto.
Il 20 agosto partiamo con comodo dalla nostra casetta e raggiungiamo il pian delle comelle ancora all’ombra e al freddo. Partiamo alle 9 infreddoliti, attraversando i prati umidi di vapori notturni, poi nel bosco la salita accelera i battiti e piano piano ci si riscalda. Un oretta dopo arriviamo a malga campigat dove facciamo un poco di sosta per poi ripartire nel sole. Mi giro più volte per rimirare questo incanto di prati verdi che la circondano e la quinta rocciosa da sogno che fa da sfondo e che va dalla Marmolada al Civetta e alle Pale di san lucano. Quando arriviamo al tratto in cui c’è da abbondanare il sentiero con un po’ di malinconia noto la traccia decisa che segna l’erba in direzione del canyon.
Qui fino a poco tempo fa entravi solo se eri nella cerchia degli adoratori. Ora il web e la pubblicità hanno , fra l’altro giustamente, svelato a molti quello che era un segreto di pochi ostinatamente nascosto, e che si tramandava solo per tradizione orale. Quando ci sono stato io per la prima volta circa 10 anni fa(non 100) grazie alla soffiata di un amico locale non c’era traccia ne in terra ne sul web.
Procediamo quindi in un alone meno misterioso e arriviamo sul bordo del canalone da discendere che è meno sporco del solito e in cui troviamo addirittura un moschettone per la calata. Disarrampicando con attenzione (passaggi tra I° e II° grado) arriviamo sul fondo, attraversiamo(tratto diventato più esposto ed insidioso) verso le roccette dall’altro lato che offrono un breve passaggio attorno al II° grado su roccia non eccellente.
Superatolo seguiamo la cengia ascendente che ci deposita nel valon dove il resto di un nevaio residuo di antiche valanghe attira la nostra attenzione per la bellezza e suggestione di alcune sue forme e forre.
Riprendiamo a salire e terminata la cengia saliamo le facili ma un pochino esposte roccette che ci consegnano ai prati superiori da percorrere questa volta vs dx in direzione del punto d’attacco alla parete finale.
Scocca mezzogiorno e parte l’assalto concusivo. Ora la paretina erbosa e rocciosa prosegue vs l’alto con andamento regolare alternando tratti in erba ripidi a brevi passaggi su roccette. Le difficoltà sono contenute ma continue in un ambiente abbastanza esposto. E infatti jarino( 10 anni) comincia ad andare in crisi, a diventare teso e perdere un poco di sicurezza. Gli sto più vicino ,lo conforto e cerco di scegliere per lui il percorso migliore. Ma è Giona, che lo abbraccia mentre sto cercando un passaggio(in questa parte alta pur potendo passare un poco ovunque, la traccia non sempre è così evidente e c’è qualche placchetta rocciosa da evitare) e gli trasmette il coraggio per ripartire. Arriviamo così sotto la linea di cresta oltre la quale si può gettare lo sguardo sul cuore e lo dico ai bambini che partono di scatto e quando chiedo loro se lo vedono si mettono ad urlare entusiasti che c’è.
Li osservo contemplare entusiasti questa meraviglia naturale, questo dono degli spiriti della montagna ed è bellissimo sentirli dire che dal vero è più bello che nelle fotografie. Sono emozionati ed io con loro.
L’ansia sembra svanita comodi sul terrazzino per la verità non troppo ampio ma quando giro un breve video a Jari si strozzan in gola le parole , l’emozione riprende il sopravvento e ammette di aver avuto proprio tanta paura. Ma è stato un grande e dopo un bel panino si è ristabilito tant’ è che in discesa(avevo qualche timore) ha abbondanato ben presto la mano che mi ero offerto di dargli ed è sceso senza più problemi.
Chicca divertente quando disarrampica il passaggino sulle roccette meglio di Gio ma soprattutto quando quest’ ultimo sul traversino esposto prima di arrivare al canalone da risalire vedendo che sono concentrato solo sul fratellino davanti, mi richiama dicendomi: “oh ma non puoi guardare solo lui”.
Lo abbraccio teneramente, lo aiuto e cominciamo a prenderlo in giro io e jarino , lui che fa spesso il superuomo(ma in fondo ha solo 12 anni..). Risaliamo il canalone con jari che scopre che al grande masso si può passare sotto e siamo nuovamente riconsegnati alla pace alpestre della malga campigat. Foto di rito alla parete e con tanta gioia nei cuori ritorniamo a valle fra risate e soste lamponi.
Graaaaaaaande ja, graaaaaaaaaande gio.
Foto 1 bimbi nel ghiaccio
Foto 2 il cuore
Foto 3 bimbi al cuore
Report visto  2202 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport