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Corno Mara, 18/06/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Corno Mara |
Regione | Lombardia |
Partenza | Montagna in Valtellina, loc. Alpe Mara (SO) (1804 m) |
Quota arrivo | 2807 m |
Dislivello | 1050 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Oggi ci spostiamo in Valtellina per salire su una montagna poco distante da Sondrio, ma di discreta altezza: il Corno Mara. L’idea è quella di compiere un giro ad anello salendo dalla cresta sud ovest e scendere da quella opposta, rivolta verso est. L’unica incognita che abbiamo per riuscire a compiere l’intero giro che ci siamo preposti di fare è relativa all’innevamento residuo, che potrebbe complicare la discesa dalla vetta.
La partenza dell’itinerario avviene dalla località Alpe Mara, raggiungibile salendo sopra Montagna in Valtellina e seguendo successivamente le indicazioni. La strada per arrivarci è per diversi chilometri sterrata/sconnessa, alternata solo da brevi tratti cementati in alcuni tornanti e nei punti più ripidi. Sebbene sia percorribile un po’ a fatica anche da una normale auto come nel nostro caso (da evitare la salita con auto aventi altezza da terra limitata), è consigliabile affrontarla muniti di 4x4. Parcheggiata l’auto in un piccolo parcheggio, ci incamminiamo seguendo i bolli bianco rossi su sentiero che sale costantemente con discrete pendenze, dapprima nel bosco e poi in spazi più aperti, fino a raggiungere il panoramico Pian dei Cavalli. La cima è già ben visibile davanti a noi, ma di strada per raggiungerla ne manca ancora abbastanza. Continuiamo dunque l’ascesa sempre su pendenze abbastanza sostenute, raggiungendo la località Bus de la nef, dove il paesaggio più roccioso ha maggiormente i connotati d’alta quota. Per proseguire correttamente bisogna ora prestare molta attenzione ai bolli che tengono la sinistra, piuttosto che seguire una traccia apparente che si inoltra nella valle. Lo scopo è quello di andare a prendere la sovrastante cresta sud ovest che conduce in cima, e per farlo bisogna attaccare il ripido pendio al di sotto di essa. Sebbene sia più o meno ripido nella sua interezza, è bene non smarrire il percorso bollato che permette di salire con quel pizzico di difficoltà in meno, particolarmente in alcuni passaggi. Guadagnata la cresta, seguiamo il sentiero che porta in vetta e che in realtà non passa mai sulla cresta vera e propria, ma corre a mezza costa poco al di sotto di essa sul versante meridionale della montagna. In alcuni tratti il sentiero si restringe considerevolmente e al contempo diventa esposto, motivo per cui bisogna camminare con una certa cautela. Solo a breve distanza dalla cima il sentiero lascia spazio a una zona affollata da grandi blocchi di pietra da superare cercando i passaggi più agevoli, sempre comunque segnalati da alcuni bolli bianco rossi. Oltrepassata quest’ultima contenuta difficoltà arriviamo in vetta, da cui si può godere di un bel panorama. Dopo una breve sosta riprendiamo il cammino e il nostro primo pensiero va alle condizioni della cresta est di discesa, che fortunatamente è del tutto sgombra di neve. Le difficoltà non sono però terminate, perché la ripidezza della discesa impone cautela, specialmente su alcune placche inclinate che non offrono molti appigli per aiutarsi con le mani. Con calma superiamo comunque tutte le difficoltà e scendiamo fino alla Bocchetta di Torresello, dove per proseguire bisogna sterzare a destra. Spinti da alcuni escursionisti che ci precedono e dalla traccia GPS nell’orologio che sembra confermare il tutto, dopo i primi metri scesi correttamente dalla Bocchetta seguendo le indicazioni finiamo per sbagliare strada finendo su ripidi pendii erbosi prima e diversi passaggi su blocchi di pietra poi, che alla lunga si rivelano noiosi e snervanti. Riguadagnato più sotto il sentiero perduto, risaliamo ora un breve tratto per raggiungere la Bocchetta di Mara, per poi tornare a scendere su sentiero a volte un po’ labile e mal segnalato e fare così ritorno abbastanza comodamente al punto di partenza, anche se un po’ provati dal caldo. Nel complesso l’escursione ci è piaciuta molto, si sta per buona parte del tempo immersi in ampi e panoramici spazi. Prestare attenzione sotto la Bocchetta di Torresello per non smarrire il sentiero, che presumibilmente compie un giro più largo di quello che abbiamo coperto noi per scendere. Foto 1: il Corno Mara visto durante la salita Foto 2: vetta Foto 3: il ripido pendio di discesa dalla cima |
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