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   Corno Brunni, 08/12/2022
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Onicer  manty57      
Gita  Corno Brunni
Regione  Piemonte
Partenza  Riale  (1728 m)
Quota arrivo  2680 m
Dislivello  1150 m
Difficoltà  BS
Esposizione in salita  Sud-Ovest
Esposizione in discesa  Nord-Est
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Ventata
Rischio valanghe  3 - Marcato
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento Arrivati al Maria Luisa, abbiamo seguito una traccia che saliva fra la Valrossa e la valle delle Marmotte. Purtroppo, a quota 2400 circa ci siamo accorti di essere troppo in alto e quindi con un ampio traverso verso dx ci siamo riportati in Valrossa.Nessuma traccia e quindi ci siamo alternati a battere con non poca fatica. Saliti ad Ovest nel ripido vallone siamo entrati in ombra e una leggera brezza ha reso il freddo ancora più intenso. Con molta circospezione abbiamo risalito il vallone in direzione del passo, trovando neve profonda alternata a neve ventata e/o soffiata con tratti anche scoperti. In vista del passo, abbiamo notato un evidente accumulo al di sopra di esso e dopo breve consultazione abbiamo fatto dietrofront. La mancanza di fondo in alcuni punti si fa sentire, specie in vista del Maria Luisa.La discesa da sotto il passo Brunni l'abbiamo fatta con molta attenzione, in quanto alcuni tratti erano scoperti ed in altri vi era l'insidia di pietre appena coperte.Ottime curve poi nei tratti più ripidi in vista del torrente ma, arrivati alla strettoia abbiamo dovuto ripellare e risalire al costolone al di sopra del Rifugio.Da qui ancora bella sciata fino appena sopra il Maria Luisa che abbiamo raggiunto con molta attenzione in quanto i sassi erano in agguato. Discesa lungo la strada, non consiglio di tagliare in quanto rovinare le solette è molto probabile.
Era veramente molto tempo che non soffrivo un freddo così intenso da non sentire più ne mani ne piedi, pure Andrea ne ha molto patito. Abbiamo preferito non rischiare visto l'accumulo al di sopra del passo, la fatica di aver tracciato,il freddo intenso ed il fatto che eravamo soli. Fortunatamente ,per quanto mi riguarda,avevo già raggiunto la vetta nel 1999 con Michele Sacchi in una bella giornata di primavera. Ottimo allenamento comunque in neve a tratti veramente molto profonda, alcune belle serpentine senza alcun danno alle solette.
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