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   Trélatête ... da Courmayeur, 11/05/2018
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Gita  Trélatête ... da Courmayeur
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Courmayeur  (1220 m)
Quota arrivo  3700 m
Dislivello  2500 m
Difficoltà  BSA+
Esposizione in salita  Sud-Ovest
Esposizione in discesa  Sud-Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Variabile
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Io e Fabio da Milano, Loic da Ginevra, siamo alle 19 al parcheggio dei pullman di Courmayeur, pronti a un blitz rapido all’Elisabetta. Premessa: SMS di Fabio a mezzogiorno “Pare la strada sia chiusa” “Massìììììì un modo per salire con la Berlingo lo troviamo!”. TAAAAC, alle 19.15 siamo con gli sci in spalla al ponte della Saxe, desolati, a guardare la cartina … Loic: “Tu vois, 7 km, on monte rapides”, Fabio: “Il mio GPS però dice 13,5 km”, “Attends, quelle est la conversion d’un carré dans les cartes 1:25.000? Peut-etre tu as raison,,,,”. Metà portage metà a ski, un po’ con la torcia di Fabio (la mia persa salendo) un po’ grazie alle stelle che finalmente si fanno vive mentre ci incartiamo nella piana di Combal, alle 00.20 sbattiamo contro il muro dell’Elisabetta dove troviamo due parigini che ronfano. Fa caldo quindi il risottino balcanico di Loic ce lo mangiamo all’aperto. Alle 6 circa siamo sul traversone per la Lex Blanche. Il meteo era controverso, sappiamo che ci stiamo provando; per ora dice picche, sopra di noi il cielo è chiuso, sebbene spiragli non ne manchino. Dopo 400 mt di salita perdiamo Fabio che deve dare forfait: l’attacchino anteriore sinistro è sbiellato e fissa a malapena lo scarpone. Raggiungiamo lo scivolo del Glacier du Petit Mont Blanc, le condizioni dei ghiacciaio sono splendide. Peccato che tutto questo umido stia per presentarci il conto, sotto forma di uno zoccolo imperiale! dobbiamo fermarci almeno 4 volte per evitare di tracciare a 15 cm dal suolo (zoccolo: mai nome fu più azzeccato). Passata la terminale, c’è un’improvvisa apparizione del versante W del Monte Bianco, mi lascerebbe senza fiato se non fosse che il fiato non ce l’ho più, siamo a circa 3700 mt e con quelli di ieri sera fanno 2500 di dislivello, in questo momento io e Loic siamo come i due orsetti della Duracell e precisamente io sono quello che si accascia a metà della pubblicità mentre l’altro sale fresco e garrulo. Stavolta a fermarci in ogni caso è il meteo, non si vede più nulla. Aspettiamo pessimisti davanti all’ultimo pendio che porta in cima, dopo aver doppiato la terminale, in 20 minuti ci raggiungono i francesi ma noi abbiam già tolto le pelli. Sono le 10.15. Loro decidono di tentare ma la Trélatête oggi resterà tappata allday. I primi 800 m di discesa sono un biliardo entusiasmante, solo stando attenti a stare attorno alla traccia di salita causa visibilità altalenante. Poi crostona mefitica poi surf primaverile. Ronfatina all’Elisabetta (che apre settimana prossima: un grazie al rifugista per le info) e rientro agevole sebbene lunghetto dove ci riuniamo a Fabio e poco dopo al mondo civile. Commento: al netto del meteo, questo sarebbe il periodo migliore, perché i ghiacciai sono belli coperti. Certo bisogna sciropparsi tutta la Val Veny… All’Officina del Gusto della Palud dove ci servono un eccellente panino c’è la bellissima foto di un alpinista d’inizio secolo scorso, oggi ci sembra di aver fatto un po’ come faceva lui,,,
Foto 1: Verso il Glacier du Petit Mont Blanc
Foto 2: Rientro, sopra l’Aiguille de l’Aigle
Foto 3: Loic nella piana di Combal
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