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Cima di Valsorda, dal Passo Pampeago, per il rif. Torre di Pisa, 09/12/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Fedora |
Gita | Cima di Valsorda, dal Passo Pampeago, per il rif. Torre di Pisa |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Alpe Pampeago (1730 m) |
Quota arrivo | 2752 m |
Dislivello | 1200 m |
Difficoltà | BSA+ |
Esposizione in salita | Sud |
Esposizione in discesa | Sud |
Itinerari collegati | Cima di Valsorda (2752m), dal Passo Pampeago, per il rif. Torre di Pisa |
Neve prevalente | Ventata |
Altra neve | Farinosa |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Un vero e proprio viaggio, oggi, e non solo per quel che riguarda i km... Ma a noi piace così, partire un po' all'avventura, senza info o report recenti, alla scoperta di cose nuove e diverse dal solito (anche se ero già stata qui in autunno, qualche anno fa). Il meteo non buono sulle Alpi, la pochissima neve a sud di queste, il vento... mi invogliano a cercare una GITA particolare. La sciata oggi è secondaria.
Dall'Alpe Pampeago, partiamo sci ai piedi con un bel venticello. Saliamo lungo un sentiero nel bosco che evita le piste (divieto di skialp). Al Passo Pampeago abbandoniamo le piste e saliamo i bei pendii fino al rif. Torre di Pisa. La neve è poca, ma comunque sufficiente per salire e scendere. Breve sosta al rifugio e, calzati i ramponi, poi seguiamo il bolli lungo il sentiero per il Latemar. A tratti si sfonda fin sopra al ginocchio; dopo circa 50m di discesa, ricalziamo gli sci per salire il canale finale, immaginando comunque di doverli togliere a breve, perché il vento ha riportato molta neve nel canale. Infatti, dopo 40m (metà canale), rimettiamo i ramponi. A piedi faccio ancora più fatica a tracciare, ma pian piano la neve diventa più dura e arriviamo alla base della paretina finale. Tra neve e facili roccette di I°, finalmente raggiungiamo la vetta, dopo 3h e 30'. La tenacia alla fine è stata premiata. Ripercorriamo tutto il canale a piedi (non valeva la pena togliere le pelli per 40m di sciata); poi riprendiamo a salire per un pendio più a dx che ci riporta sulla tratto finale verso il rifugio (col senno di poi era sicuramente meglio scendere da questo pendio anche all'andata...). Sotto il rif. ci sono troppi sassi, così scendiamo per circa 50m a piedi e poi finalmente calziamo gli sci. Bei tratti di neve riportata ci regalano una buona sciata, alternati ad altri con neve più variabile, ma pensavamo molto peggio guardando questi pendii al mattino! Gli ultimi 200m sulle piste ottimamente innevate ci riportano alla macchina. Con queste condizioni la gita si è rivelata piuttosto lunga e faticosa, ma il viaggio è stato assolutissimamente ripagato da una gran bella salita, in ambiente strepitoso! Giornata fredda e con vento, anche se mai troppo forte come temevamo in partenza. Partecipanti: Fedora e Lidia. FOTO 1: Salendo il canalone, poco prima di calzare i ramponi. In rosso, la discesa dal rif. Torre di Pisa per raggiungere il canale; in giallo, la salita effettuata al ritorno, di nuovo verso il rifugio. FOTO 2: Le nostre tracce, viste poco prima di tornare al rifugio. FOTO 3: Cresta finale, tornando al rifugio Torre di Pisa. |
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