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   Punta Dufour - Cresta W (Tentativo), 20/04/2016
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Onicer  gustav1971      
Gita  Punta Dufour - Cresta W (Tentativo)
Regione  Svizzera
Partenza  Monterosahütte  (2883 m)
Quota arrivo  4356 m
Dislivello  1500 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Nord-Ovest
Esposizione in discesa  Nord-Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Farinosa
Rischio valanghe  3 - Marcato
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Lunedì saliamo alla Monterosahütte col trenino per Rotenboden. La morena che porta sul ghiacciaio è priva di neve e si percorre velocemente.
Obiettivo la Punta Dufour dalla sua cresta ovest con deposito sci alla "Sattel".
Arriviamo al rifugio nel primissimo pomeriggio in tempo per evitare il maltempo. Per l'indomani il meteo è previsto stupendo; nella notte ci sarà vento ma dovrebbe cessare ampiamente prima del nostro arrivo in cresta.
All'indomani colazione alle 3 e partiamo con uno spessore di 25cm di polvere che sta finendo di "nevicare". In quota si toccheranno i 40cm.
La luna sta tramontando tra le nubi, si vede qualche stella ma il Lyskamm è ancora coperto.
Fortunatamente una guida francofona è partita 30/60' prima di noi e ha tracciato: per il superamento del pendio sottostante la Q3109 la cosa ci ha sicuramente fatto risparmiare tempo. Attenzione a qualche sasso sul traverso nel punto più ripido.
Guadagniamo il Monterosagletscher e ci leghiamo in cordata.
Salendo il cielo si sgombra completamente e l'alba accende man mano tutte le cime, ma sfortunatamente il vento aumenta. Le prime luci lasciano vedere sbuffi dalle creste e qualche nuvola lenticolare che va svanendo con l'arrivare dei raggi del sole.
La traccia davanti a noi diventa sempre più coperta di neve riportata man mano che saliamo.
A 4000m al bivio per la Silbersattel abbandoniamo la traccia appena battuta dalla guida che si dirige alla Sattel , consigliati dal rifugista, e tracciamo stando a sinistra e aggirando dei seracchi con ampio giro fino ad arrivare sotto la Sattel a ricongiungerci sotto al deposito sci.
Qui il vento imperversa, a volte sbilancia, si fa fatica a parlarsi.
Siamo congelati; dei gruppi che hanno scelto questa salita solo una guida italiana con due clienti riuscirà a raggiungere la vetta. Noi rinunciamo come tutti gli altri: chiudiamo gli sci indossando tutto quello che abbiamo e torniamo indietro a malincuore.
Il destino però ha deciso di graziarci e ci regala 1500m di discesa in una marea di polvere che solo in alta quota può essere così asciutta e leggera in modo etereo.
Raggiungiamo il rifugio, ci ristoriamo e ci scaldiamo al sole del terrazzo con uno spettacolo indescrivibile, poi partiamo per scendere per la gola che porta a Furi. I passaggi sono ancora percorribili, qualche sasso tra il ghiacciaio e la gola fa andare cautamente sulla traccia che sta sempre sulla sinistra fino ad abbassarsi sul pianoro del torrente poco prima della gola.
Nella gola la neve è sufficiente a passare ma i ponti stanno diventando molto sottili.
Prima di noi un gruppo guidato fa da tappo in corrispondenza della calata "sci ai piedi su passerella di legno".
Ultime curvette poi usciamo sui 2000m.
Proseguiamo per la radura e raggiungiamo la stradina di servizio carrozzabile sempre stando sul lato destro orografico.
La seguiamo sci in spalla fino a superare un ponticello (1940m) e risalire alla pista che porta a Zermatt. Facciamo 2/3km di piste chiuse ma ancora innevate con un paio di metti e togli.
Discesa da valutare e non scontata tra una settimana.
Una due giorni infrasettimanale perfetta: avvicinamento senza rischio di scariche a sud dalla Rotenboden, la giornata alla vetta senza una nuvola e fino a 40cm di polvere, il ritorno possibile fino a Zermatt.
La solita variabile impazzita del vento. Almeno per me.
Qualcuno è riuscito a salire dalla Silbersattel, ma tanti altri hanno rinunciato anche da lì.
Probabilmente siamo partiti troppo presto e il vento ha tardato a quietarsi, ma i tempi rischiavano di allungarsi troppo.
La sciata eccezionale e l'ambientone fanno perdonare la mancata cima.
Occorrerà sicuramente riprovarci, anche se ripetere tutta la perfezione sarà difficile e si dovrà accontentarsi della cima!
Superduegiorni con la fidata socia Paola: una garanzia.
f1: torniamo con il vento che imperversa sulla cresta ovest
f2: tanta polvere in una giornata spaziale
f3: Paola in action: di sfondo il nostro primo 4000, il Polluce
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