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   Grand Combin: Combin de Valsorey + Combin de Grafeneire + Combin de la Tsessette, 01/06/2014
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Onicer  gustav1971      
Gita  Grand Combin: Combin de Valsorey + Combin de Grafeneire + Combin de la Tsessette
Regione  Svizzera
Partenza  Fionnay  (1491 m)
Quota arrivo  4314 m
Dislivello  3020 m
Difficoltà  OSA
Esposizione in salita  Nord-Ovest
Esposizione in discesa  Nord
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Farina pesante
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Senza fiato. Per la bellezza dell'ambiente, per i timori degli immensi seracchi sulla testa, per la fatica.
Vogliamo fare tutti i tre quattromilla ufficiali e con pazienza zen ce la facciamo.
Siamo Laura, Debrah, io.
Partenza dal rifugio alle 3 spaccate, l'immenso ghiacciaio permette di prendere il ritmo, la salita è facile e si arriva senza rampanti fino al Plateau du Déjeuner. Li mettiamo per arrivare sotto al Couloir du Gardien dove spalliamo gli sci come quasi tutti e iniziamo a salire su traccia perfettamente gradinata con ramponi, una sola delle due picche portate, e un bastoncino. La neve è perfetta: dovessi valutare le condizioni solo qui darei un "Eccezionale". Il Gardien sono i 400/500m di salita topici, esposti a N-O, di un itinerario variamente esposto.
In alto, infilandoci nei seracchi, la pendenza aumenta un po' e ci si sente più a proprio agio usando la piccozza in appoggio su becca e puntale. Si passa su un bellissimo ponte, poi traverso verso destra per poi prendere verso sinistra l'uscita con strappettino più ripido di un paio di metri.
Si esce sul plateau al sole, poco sopra i 4000m, forte l'emozione e sensibile la fatica dopo aver salito quasi 1400m fino in quota. Ne manca tanta di strada!
Puntiamo al Valsorey, mentre molti vanno diretti al Grafeneire. Lasciamo gli sci a 30m dalla cima e saliamo con gli scarponi la cresta sud-est. Attenzione che c'è del ghiaccio vivo sotto la neve, stiamo più vicini al filo di cresta dove il ghiaccio non c'è.
Torniamo a recuperare gli sci e con le pelli perdiamo 20m di quota per poi salire il Grafeneire.
Da questo chiudiamo gli sci e per la cresta nord (ripida) arriviamo a traversare sotto il Croissant (ripido traverso dove speriamo non venga giù nulla)
Dobbiamo ancora decidere se scendere il Mur de la Côte con gli sci, con doppia, o spiccozzando.
Arriviamo al suo margine e vediamo che un elicottero sta recuperando uno sciatore scivolato dai primi metri di traverso. In effetti metà del traverso dal Mur sovrasta un pendio molto ripido con balza rocciosa sottostante: vietato cadere. Noi e gli svizzeri che sono con noi rinunciamo a sciarlo, memori anche che il rifugista ci ha detto "a BIT of ice, if you are a good skier you can go". Piccolo inciso polemico: a mio avviso in queste condizioni NON si scende a meno di essere sciatori da sci estremo, pena rischi eccessivi. Forse il povero sventurato, che se l'è cavata, era un buon sciatore ma non eccellente quanto ritengo si dovesse essere.
Per una doppia non c'è nulla, e sarebbe tralaltro troppo lunga e fuori dalla verticale.
Spalliamo gli sci, calziamo i ramponi, ci leghiamo in conserva corta e impugniamo ciascuno le proprie due piccozze. Troviamo neve inconsistente nei primi due metri, poi ghiaccio vivo sotto questa sottile coltre. A 2/3 del traverso superiamo un buco, poi alla fine c'è un evidente crepo da passare. Scopriremo dalla vetta successiva che questo crepo è la frattura di un'enorme cornice/seraccata che dà sulla parete sud-est del massiccio.
Dopo il Couloir, il secondo punto critico, il Mur, è superato.
Si paventa, almeno per me, il terzo: la fatica. Recupero un minimo, aiutato dalle socie, fa molto freddo, ho il piumino dal Grafeneire e basta appena. Dovremo scendere il quarto punto critico: il Corridor, e non abbiamo alcuna voglia di tornare in questo posto per fare il Tsessette. Stringo i denti e lentamente arriviamo sulla terza cima.
Scendiamo in fretta, troviamo farina pesante nel Corridor che ci fa veramente terrore quando attraversiamo una ampia zona tempestata da una grandinata di meteore di ghiaccio vivo. Roulette siberiana.
Questo è il punto topico della discesa, esposto a Nord.
Abbassandoci di quota riesco a recuperare di più le energie, arriviamo al Plateau du Déjeuner e ci rilassiamo.
Riusciamo a non spingere praticamente mai: passata una zona crostosa troviamo uno splendido firn, poi neve morbida e solo verso i 3000m si fa un po' pappa.
Prendiamo a uovo la traccia che attraversa il ghiacciaio più a destra, e arriviamo alla morena senza fatica, mangiandoci i 1500m in una manciata di minuti.
Facile risalita della morena senza pelli sci ai piedi, una ventina di metri su rocce sci in spalla, e poi scivoliamo fino al rifugio.
Il rifugio ora chiude, mi pare di aver capito che non ha locale invernale.
Fantastico Grand Combin e grazie Laura e Debrah!
f1: in mezzo ai seracchi in uscita dal Gardien;
f2: all'imbocco del Corridor in discesa;
f3: il Couloir du Gardien: non privo di rischi.
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