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Cima di Leten, di Valmora e cresta est al pizzo Arera, 28/12/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Vezz |
Gita | Cima di Leten, di Valmora e cresta est al pizzo Arera |
Regione | Lombardia |
Partenza | Sbarra sopra il campeggio (1200 m) |
Quota arrivo | 2510 m |
Dislivello | 1650 m |
Difficoltà | F |
Rifugio di appoggio | Rif. Capanna 2000 |
Attrezzatura consigliata | Scarpe da tennis |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | In queste festività natalizie, posso finalmente tirare il fiato e intraprendere una gita senza le implicazioni che la sveglia presto comporta e l'assillo del lavoro il giorno dopo. Scegliamo come meta il pizzo Arera, la cui cima non calco da 9 anni precisi precisi. Decidiamo di salirlo per il versante est, prendendola larga con l'aggiunta delle cime Leten e Valmora: una zona che, pur a portata di mano, non ho ancora avuto modo di esplorare.
La giornata, come da due mesi a questa parte, è calda e sgombra di nubi, il percorso è privo di neve, ma la strada per il rifugio Saba è chiusa appena sopra il campeggio a circa 1200 m di quota. Risaliamo di buona lena il nastro asfaltato. L'avvicinamento trascorre rapido anche perchè passo la maggior parte del tempo al telefono a sbrigare beghe lavorative. Più su il telefono non ha più campo e posso finalmente gustarmi la serenità che questo luogo sa dare. Raggiunto il rifugio Capanna 2000, obliquiamo ad est, in direzione della forcella di Valmora, in vista della quale abbandoniamo la traccia per dirigerci alla volta della baita Camplano con i suoi pascoli brulli e le sue pozze cristallizzate. La baita Camplano sorge su di un bellissimo pianoro panoramico, la sagoma dell'omonimo monte aggiunge dinamicità alla situazione, cosicché notevole è la calcarea vista del gigante Arera. Viene voglia di una lunga sosta, molto di più di quella che ci concediamo per una scivolata sui laghetti ghiacciati e uno spuntino. Proseguiamo alla volta della cima Leten: risaliamo faticosamente i pendii erbosi fino alla cresta sud-orientale. Gettiamo uno sguardo alla vallata sottostante e, naturalmente, al noto crinale che, dal Vaccaro, accarezza le cime di Secco e Fop. Per la cima di Valmora, occorre aggirare con attenzione, sul lato meridionale, un netto risalto roccioso, nulla di trascendentale, ma certamente il punto chiave del percorso che da qui in avanti non presenta altre difficoltà di sorta. La cresta est dell'Arera, alla quale si accede con una gradevolissima discesa su vellutato pendio erboso, è infatti una rampa pendente ma continua, sulla quale dare fondo alle proprie energie residue. Tra le nostre prealpi, di montagne panoramiche come l'Arera ce ne sono poche. Se poi le vedute sono colte, come nel nostro caso, al tramonto di una giornata spaziale, il finale non può che essere trionfale, al limite della commozione. FOTO: 1- L'idilliaca posizione della graziosissima baita Camplano. 2- Risalendo la cresta est del pizzo Arera, con alle spalle la cima di Valmora 3- Rivolti a nord, dalla vetta del pizzo Arera, un commovente tramonto invernale. |
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