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   Monte Vaccaro - Secco - Fop - Leten - traversata per creste (senza scorciatoie), 07/11/2015
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Onicer  piccolo giò   
Gita  Monte Vaccaro - Secco - Fop - Leten - traversata per creste (senza scorciatoie)
Regione  Lombardia
Partenza  Monte Alino (sopra Parre)  (1040 m)
Quota arrivo  2322 m
Dislivello  2150 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  ***********************
Attrezzatura consigliata  n.d.a.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Oggi ne approfitto, essendo da solo, di ripercorrere questo itinerario ma stavolta senza ‘ l’ingombro ‘ della nebbia, in una insolita giornata novembrina tutto sole e cielo azzurro.
Parcheggio la moto nei pressi della Chiesa di Sant’Antonio al monte Alino e mi dirigo verso il Rifugio Vaccaro, non me lo ricordavo così ripido questo inizio, ma con calma risalgo i numerosi tornanti che mi portano poco dopo nei pressi del Rifugio.
Ora lascio la strada asfaltata e imbocco una traccia che sale piano in diagonale fino a giungere alla spalla del Monte Vaccaro, poi anch’essa si impenna e stando sulla sua cresta arrivo in vetta, buona la prima.

Breve ristoro e continuo quello che sarà una luuuuunga cavalcata in cresta e che mi porterà subito dopo alla croce dell’anticima del Monte Secco, qui incontro altri sei/sette escursionisti e saranno le uniche persone che vedrò in tutto la giornata.
Qualche foto e via riparto, l’escursione è appena cominciata e mi voglio portare avanti quanto prima, così scendo la dorsale verso est, dopo una mezz’ora e con altri saliscendi sono sulla cima vera e propria del Monte secco, buona la seconda.

A questo punto decido di concedermi una sosta più lunga per ricaricarmi anche fisicamente oltre ad un ristoro più abbondante, e sarà comunque l’ultimo perché d’ora in poi solo il tempo di qualche barretta energetica, frutta secca e disidratata con sorsi d’acqua a cadenza programmata.
Da adesso e fino al Passo del Re le difficoltà aumenteranno fortemente anche se nei punti critici si può stare sotto tagliando così le difficoltà, io ho scelto di stare sempre sul filo di cresta e questo allunga di parecchio il tempo che ci si impiega.
Continuo in questo mio percorso fino ad arrivare a ridosso dell’imponente palone finale della Cima Fop, con la sua straordinaria e verticale parete nord, la risalgo stando sul filo, è ripida e non senza fatica raggiungo l’omino di vetta, buona la terza.

Dicevo che in cresta, sia in salita che in discesa si trova di tutto e quasi sempre in esposizione, il proseguo è molto vario e il percorso di conseguenza cambia di volta in volta, perciò bisogna far attenzione essenzialmente ai passaggi in erba, secca e scivolosa, ad altri dove bisogna arrampicare e disarrampicare, su roccia quasi mai buona anzi gran parte di quello che si tocca, si stacca.
Scendo dal Fop per portarmi a ridosso dell’ultima asperità di giornata, la Cima Leten, che raggiungo risalendo dal Passo del Re su pendio erboso e per fortuna breve, buona la quarta.

Da questa Cima si vede bene la severa mole della Cima Valmora, ma essendo già tardi e la luce a disposizione calcolata per arrivare prima del buio………mi farà desistere , sarà per l’estate prossima!.
Ora rientro scendendo al Rifugio Santamaria in Leten, qui mi concedo un’altra pausa e poi via seguendo il sentiero n.240 che mi porterà alla baita Forcella, Fop , al Rifugio Vaccaro ed infine di nuovo al parcheggio.

Che dire, ‘sgroppata’ straordinaria con un meteo straordinario, dove ho passato queste lunghe e faticose 9 ore percorrendo 21 km con un dislivello di 2150 mt - così solo con me stesso ho pregato, discusso, pensato, gioito……… alla fine mi son ritrovato con un bagaglio pieno di felicità.

Partecipanti: giovanni (piccolo giò)


Foto 1 – mattino presto, contrasto di luci
Foto 2 – Monte Vaccaro
Foto 3 – dalla Cima del Fop puntando la Presolana
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