Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Rifugio Giugiatti-Sertorelli con puntatina al corno Mara, 08/08/2015
Inserisci report
Onicer  Vezz   
Gita  Rifugio Giugiatti-Sertorelli con puntatina al corno Mara
Regione  Lombardia
Partenza  Alpe Mara  (1785 m)
Quota arrivo  2808 m
Dislivello  1020 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Rifugio Giugiatti-Sertorelli, 2137 m
Attrezzatura consigliata  Accendino
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Discreto
Commento Questo angolino di Valtellina ancora mi mancava. E mi manca ancora perchè, pur potendo ora dire di aver fatti miei i dintorni del rifugio Giugiatti-Sertorelli (che d'ora in poi abbrevierò con GS), non posso certo considerare esaustiva la conoscenza della selvaggia area compresa tra val di Togno e val Fontana.
Dall'alpe Mara, il rifugio GS è facilmente raggiungibile in un'ora per strada agrosilvopastorale vietata al traffico. Sarebbe anche possibile avvicinarlo per un sentiero sul lato val di Togno: quello battuto e (poco) segnato va bene per il corno Mara, ma sale ben oltre il rifugio: probabilmente la traccia corretta è labile se non svanita, ma bisognerebbe conoscerla o almeno sapere a priori l'esatta ubicazione del rifugio. In alternativa è possibile anche una via più diretta, salendo verticalmente per bosco e pratoni come più o meno abbiamo fatto noi.
Il rifugio GS sorge alle pendici del corno Mara, in un tripudio di erba secca che in questa stagione assume una colorazione dorata. Sebbene non sia cinto da imponenti montagne, offre un panorama invidiabile sull'intera catena orobica. Ad accrescere il grado bucolico del luogo ci pensa una mandria di mucche che, con il suo ciondolante scampanellio, aggiunge un sottofondo musicale alla situazione.
Raggiungiamo la struttura alle 11.30 di sabato. Siamo ancora al sole, ma il previsto annuvolamento è prossimo sopra le nostre teste. Ho forse il tempo di fare una scappata sul corno Mara: sono poco meno di 700 m di dislivello da compiere, secondo indicazioni, in due ore e mezzo (!). Lascio la mia compagna a riposare al rifugio e mi incammino tra l'erba. Non passa molto che un fragoroso tuono scuote le lande in prossimità del Disgrazia. Sono partito leggero, senza zaino, con la sola fotocamera in mano. Per ovviare alla monotonia della salita, mi propongo di mantenere un buon ritmo. Raggiunta la dorsale erbosa, ne mantengo inizialmente la sommità, per poi appoggiare sul lato occidentale del crinale. L'andatura è sostenuta e non ho tempo per studiare la via più conveniente: come mi pare faccio. Il percorso, seppur per nulla complicato, è discretamente irto, alterna tratti camminabili, ad altri in cui usare le mani per tenersi in equilibrio è d'obbligo. Sotto la vetta si può anche trovare qualche passaggio in cui arrampicare. L'incedere costante è spezzato unicamente dal fragore dei tuoni: al primo avrei giurato fosse crollata la punta Vicima, il secondo l'avrei interpretato come l'annichilirsi del Painale. Raggiungo la croce dopo 58 minuti di marcia, la afferro proprio al cadere della prima goccia, Da non credere!
La pioggerella dura solo cinque minuti, ben presto esce pure qualche raggio di sole. Resto in contemplazione dei rilievi che ho di fronte: la corna Rossa e la corna Nera di Rogneda (facili da qui o per la bocchetta del Toresello); la corna Brutana (fattibile ma non banale) e la vetta di Ron (escursionistica). Vorrei salirle tutte ora e invece devo accontentarmi di abbozzare un ritorno in una non frequente occasione propizia. Le immortalo in un autoscatto. Poi… dietrofront.

Il pomeriggio trascorre tranquillo: uno spuntino, una partita a carte, una scorsa al libro del rifugio, uno sguardo alle Orobie e uno anche a "Orobie", la rivista, proprio il numero che descrive quello del sottoscritto come "profilo del mese". Per sera tornano le mucche e talora, occorre improvvisarci pastori. Con l'avvento dell'oscurità, ci rintaniamo nel nostro cantuccio, cullati dallo scampanellio dei bovini, ci corichiamo immaginandoci una stellata che non c'è .

INFO SUL RIFUGIO GIUGIATTI-SERTORELLI
Le chiavi si possono prenotare chiamando il CAI Sondrio (mar e ven 21-22.30 tel: 0342-214300 oppure ritirarle direttamente al Caffè Paini sulla strada per Mara (0342-380261).
10 euro per i soci, 15 per i non soci.
Ci sono coperte, luce, cucina a gas, wc, acqua corrente (non propriamente limpida, noi non ci siamo fidati) stufa, camino, panche e tavoli. Manca una presa di corrente funzionante e soprattutto un accendino.

Il rifugio è raggiungibile dall'alpe Mara:
- in circa un'ora per strada agrosilvopastorale che si diparte verso est
- per 15 min di sterrata a fondo cieco e per sentiero ormai probabilmente svanito (ma dall'alto qualcosa si intuiva) che si diparte verso ovest. L'alternativa, terminata la sterrata, è procedere su un bel tracciolino battuto alto sopra la val di Togno. Non alla prima, ma alla seconda costruzione di cemento (la terza se si conta quella presente al termine della sterrata), svoltare decisamente a destra di oltre 90° (SE) per rimontare un dosso. Seguirne il crinale fino a incrociare la via per il corno Mara. Seguirla in discesa fino al rifugio (1.20h in totale).

FOTO:
1- Dal corno Mara, la vista abbraccia diverse montagne tra cui le due cime di Rogneda.
2- Il rifugio Giugiatti-Sertorelli giace su di una balconata erbosa, al cospetto della catena orobica.
3- Una mandria di mucche ci ha tenuto compagnia per l'intera giornata.
Report visto  2275 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport  Clicca qui per andare al foto-report