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   Ferrata Brigata Tridentina e Cima Pisciadù mt.2985, 12/09/2014
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Onicer  piccolo giò   
Gita  Ferrata Brigata Tridentina e Cima Pisciadù mt.2985
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Passo Gardena  (1950 m)
Quota arrivo  2985 m
Dislivello  1035 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Rifugio Cavazza al Pisciadù
Attrezzatura consigliata  n.d.a. + set da ferrata.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Parcheggiato l'auto nell'ampio parcheggio appena sotto il Passo Gardena risaliamo il sentiero n.666, lo seguiamo per circa venti minuti per poi deviare sul n.676 che ci porterà dritti all'attacco della ferrata Tridentina.
Inizio abbastanza facile aiutati da pioli, staffe e comode scalette, ci inerpichiamo velocemente costeggiando una cascatella denominata Rio Pisciadù, poi risaliamo una bella crestina sovrastata dalla bellissima mole della Torre Exner, mentre alle nostre spalle si apre la stupenda Val Badia.
Progrediamo alternando anche alcuni passaggi in arrampicata e man mano che saliamo la esposizione aumenta, poi ritorna ancora su pendenze più lievi e superato un quest'ultimo tratto ci troviamo ora ad affrontare un traverso, dove, superato il quale c'è la possibilità di uscire dalla ferrata e per comodo sentiero fino al rifugio.
Continuiamo la ferrata per la parte decisamente più difficile e impegnativa, d'apprima su ripide scalette, poi per uno stretto canalino ma con l'aiuto di pioli e la roccia ben appigliata ci portiamo brevemente nelle vicinante del famoso ponte sospeso, dove praticamente finisce la Tridentina, da dove con comodo sentiero in 15min. si giunge al bellissimo rifugio Cavazza al Pisciadù posto sopra il laghetto omonimo e dinanzi alla maestosa mole della Cima di Pisciadù.
Breve pit-stop, poi lasciato il lago sotto di noi e passando sotto la base della strapiombante parete seguiamo in diagonale il sentiero che sale fino ad arrivare ad un tratto attrezzato con funi metalliche che facilitano la risalita ad un'ampio vallone della Val De Tita, qui il sentiero devia a sinistra e con comodi tornanti ci portiamo superando dei gradoni in facile arrampicata alla Sella de Tita.
Ora la salita è guidata da tracce di sentiero ben segnate con omini di pietra, si intravede la croce di vetta e poco dopo siamo in cima alla panoramicissima vetta.
Balcone sulla parte meridionale del Sella dal quale svetta la mole piramidale del Piz Boè.
Ritorno al Rifugio Cavazza per lo stesso itinerario per poi proseguire in discesa scendendo dal sentiero attrezzato della Val Setus fino ad incrociare di nuovo il sentiero 666 che ci riporterà in breve al parcheggio.

partecipanti: giovanni (piccolo giò) anna (dagli occhi blu) giuseppe (beppe)

foto 1 - balconata naturale.
foto 2 - il rifugio al centro con la grandiosa parete a lato.
foto 3 - cima Pisciadù.
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