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   Piz Porola - Cima del Lupo - Cima Caronno E, 21/08/2014
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Onicer  royaldave   
Gita  Piz Porola - Cima del Lupo - Cima Caronno E
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione  (900 m)
Quota arrivo  2981 m
Dislivello  2230 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Rifugio Coca (1892)
Attrezzatura consigliata  in questa stagione trekking..altrimenti sempre ramponi!
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Accettabili
Valutazione itinerario  Buono
Commento La giornata nasceva limpida, prometteva grandi cose...la giornata moriva limpida, dopo ore di inferno, pioggia, nebbia che mi hanno sorpreso nei quartieri alti delle bifide rocce orobiche. Parto da Valbondione ore 7,30 e dopo un caffè da Fabrizio e Mauro al Rifugio Coca, con il classico saluto alla piccola Neva, parto cercando di sfruttare la promettente giornata. Presto sono al Passo di Coca, l'allenamento dei giorni precedenti ha ripagato. Purtroppo verso il Passo un pò di condensa e una lieve pioggerellina fanno capire che l'estate di quest'anno non vuole regalare gioie. Attacco il canale Porola a sx prima del Passo e presto posso così trovarmi a contatto con la cresta "tagliente" che lama in direzione Porola. La situazione delle vedrette osservate dall'alto è impietosa. Mai vista tanta neve prima d'ora a fine agosto. Dopo una veloce cavalcata termino la parte di cresta e punto il Piz Porola tra la nebbia e fatico non poco. Subito un primo errore e finisco a destra della bocchetta e mi ritrovo nelle mani le mobili e indegne rocce della Cima del Lupo (2943). Giunto sul culmine mi accorgo dell'errore sia per la mancanza della croce, sia perchè in un attimo di visibilità vedo la campanella del Piz Porola sbucare a vista ben 50 metri più in alto. Scendo l'irta punta in buona sicurezza e vedo e punto la bocchetta che porta all'aggiramento su infide placche della vetta poroliana. Visto che agisco sul bagnaticcio ho impervie difficoltà da affrontare tanto è che una placchetta cerca di buttarmi sotto nascondendo fanghiglia nelle sue viscere. Scivolo quasi verso lo strapiombo ma mi appiglio di lato in una fessura. C'è da muoversi! Fatta la maledetta cengia sono presto e di forza in vetta dove però trovo il massimo coefficiente di nebbia della giornata. Non vedo nulla. Rabbrividito dalla poca allegria della situazione firmo il libro di vetta (tra l'altro..ho notato zero firme estive) e poi commetto il grave errore di dimenticare la mia VIDEOCAMERA SPORT KODAK a cui sono affezionatissimo e mi pregiudico la possibilità di un buon video. Ma dopo una difficile discesa e giunto verso i primi ometti mi accorgo di aver dimenticato la mia videocamera. E'ancora relativamente presto. Cerco di tornare in sù ma la nebbia diventa fitta e mi sposto a destra..qualcosa non torna, passo sopra lingue di neve e nevai e mi trovo quasi a scollinare in un angolo diverso della montagna. Non ci capisco più nulla ma sopra di me a destra si apre una breccia del cielo e si intravede una vetta identica al Porola. Sembra tutto molto più duro e infido e solo quando sono in vetta capisco di essermi spostato di netto e sono sulla Caronno (2945). La nebbia è infernale..perdi la trebisonda. Il cielo un pò si libera e vedo distante la campanella del Porola. E' panico, so che scendere la Caronno per quel versante è tutto fuorchè semplice. E il tutto si rivela così. Roccia bagnata, infida, tagliente, marcia, verticalità su nevai che se ci cado mi fanno fare un sicuro volo di centinaia di metri. Tecnica e calma mi portano fino quasi alla base del collegamento delle due montagne, sopra a un nevaietto che farò in appoggio. Ma prima di esso ecco il grande volo! Una roccia esce dalla parete e mi rimane in mano e mi porta giù con sè. Forse i metri sono 7/8. Prendo una ginocchiata immensa e punte mi stracciano tutti i vestiti dietro. Scopro che l'anca sanguina e il dolore al ginocchio è terribile. Per il resto sanguino qui e là, ma bueno, mi rialzo. La paura sale, voglio attrraversare e vedere presto gli ometti pre creste. Scivolo in un ghiaione infimo sopra un ennesimo nevaio e poi la brezza riporta la vista delle creste. Torno tranquillo ma inizia a essere tardi. Sempre errori di nebbia portano a stare troppo alto in cresta e così mi ritrovo senza bussola per capire di quanto scendere per il canale Porola..Pioggerellina e nebbia..Stavolta sale la tensione e la voglia di abbassarmi in protezione dal vento. Intravvedo uno stambecco scendere un canale dalla larga imboccatura. Mi ritrovo presto nel peggiore guaio della giornata. Mi accorgo che è uno dei canali che spiovono di punta verso il lago. Va giù di bestia. Passaggi su passaggi, sul bagnato, sul 2° e sul 3°(un paio da o la va o la spacca). Sfoggio il meglio di me. Tecnica , tranquillità, tenacia e un certo istinto mi portano a scendere pian piano. E' una lunga battaglia. E non so se sotto ci sarà l'uscita o se troverò dei salti insormontabili. La battaglia va per le lunghe finchè sfinito vedo che c'è l'uscita...Ce l'ho fatta, ce l'ho fatta! (mi dico incredulo)..Poi annaspo verso il rifugio intercettato verso il lago da Mauro e Fabrizio che allarmati dalla mia assenza erano venuti a vedere che fine avevo fatto. Mi conducono al rifugio, mi rifocillano, mi borbottano un pò di giuste osservazioni e poi controlliamo tutte le ferite e le botte. La piccola Neva mi controlla un pò perplessa sulle mie condizioni. Grazie al Rifugio Coca, gentili e umani come sempre, come del resto tutte le persone che amano il cielo di lassù...Royal 2014
FOTO 1 vetta del Porola (2981)
FOTO2 traccia della discesa affrontata per canale non convenzionale
FOTO 3 unico terrazzino nel canale verticale di discesa
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