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   Monte Cadelle, 06/07/2014
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Monte Cadelle
Regione  Lombardia
Partenza  Foppolo  (1630 m)
Quota arrivo  2483 m
Dislivello  1070 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Torniamo al Cadelle dopo diverso tempo, sapendo che il tempo necessario a raggiungere la vetta da Foppolo non è molto lungo, aspetto oggi di fondamentale importanza visto il tempo incerto previsto nel corso della giornata. Alla partenza ci inoltriamo per diversi minuti in un bel bosco dove qua e là si possono già intravedere i segni della nuova stagione fungina, favorita dal clima umido che sta accompagnando questo inizio d’estate. Oltrepassato un impetuoso torrente saliamo di quota a zig zag in spazi più aperti ed è la vistosa presenza floreale ad alleviarci ora la fatica. Trascorrono i minuti, maciniamo metri e il paesaggio circostante diventa più severo, fatto di sfasciumi e grandi rocce lungo il percorso. Seguiamo la via normale per la cima e senza grandi patemi giungiamo in vetta. Dopo avere ammirato il bel panorama offuscato in parte dalla nebbia pulsante che va e viene torniamo sui nostri passi, senza però ripercorrere interamente il sentiero di andata. Il nostro scopo è infatti quello di compiere un giro ad anello e, sempre stando attenti ai segnali del cielo, ci portiamo nei pressi del Passo di Porcile. Osserviamo la tormentata cresta del Monte Valegino che si affaccia verso il Cadelle e ci viene immediatamente la malsana idea di modificare pesantemente il percorso di rientro, tentando la salita alla vetta da questo versante. Facciamo però solo pochi metri prima di essere in realtà respinti dalle “circostanze”, fatte di difficoltà non indifferenti nel salire, unite alla roccia umida e al meteo che non è dei migliori. Proseguiamo allora verso il Passo di Tartano, ma in realtà di strada ne facciamo poca prima che una seconda malsana idea ci assalga, ovvero quella di andare a prendere nella parte alta la cresta ovest sempre del Valegino, per poi proseguire sul suo profilo affilato verso il passo. E’ principalmente un sentiero che conduce in cresta a invogliarci a propendere per questa soluzione, speranzosi che possa portare a qualcosa di positivo e fattibile. Guadagniamo quindi la cresta e iniziamo con cautela la discesa, ma l’avanzare verso la nostra posizione di nubi molto scure, accompagnate da raffiche di vento sostenute, ci inducono ad abbandonare anche questo progetto di deviazione più impegnativo. Trovato un punto dove i pendii sottostanti la cresta sono meno ripidi, la lasciamo scendendo per prati un po’ a fatica, per poi traversare a mezzacosta fino a portarci nei pressi del Passo di Tartano. A questo punto riprendiamo il percorso nel suo progetto originale, prendendo un lungo sentiero che aggirando il Monte Arete ci riporterà a Foppolo, sotto qualche intermittente piovasco e chiudendo perciò il nostro giro ad anello.

Foto 1: sul sentiero di salita al Cadelle, in lontananza Foppolo
Foto 2: vista delle creste del Cadelle dalla cima
Foto 3: la cresta del Valegino, lasciata poco dopo
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