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   Via ferrata alla Corna Trentapassi, 18/05/2014
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Via ferrata alla Corna Trentapassi
Regione  Lombardia
Partenza  Toline (BS)  (210 m)
Quota arrivo  1248 m
Dislivello  1060 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  N.d.e. + Imbraco, set da ferrata e caschetto
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Oggi si va al lago, a godere del sole e dei grandi panorami che la Corna Trentapassi sa offrire. Non siamo nuovi alla zona, ma stavolta anziché salire per le vie normali decidiamo di rendere l'ascesa un po' più pepata, affrontando la non difficile via ferrata affacciata direttamente sul Sebino. Partiamo dunque da Toline su sentiero che, a parte nelle prime battute, si inerpica dapprima nel bosco e poi per cresta su pendenze sempre sostenute e spaccafiato. La bassa quota si fa subito sentire in termini di caldo e, complice l'inclinazione costante dell'itinerario, si suda a go-go. Il sentiero di avvicinamento alla ferrata sappiamo essere piuttosto lungo, ma soprattutto esposto. Le relazioni in tal senso non mentivano, in alcuni tratti bisogna infatti prestare molta attenzione perché il percorso taglia pendii erbosi estremamente ripidi, non è perciò ammesso alcun errore o peggio scivolata. Ci alziamo comunque di quota con ritmo regolare, provvidenzialmente accarezzati di tanto in tanto dalla brezza di lago utile a lenire la calura. Impossibile non voltarsi di continuo ad ammirare il maestoso panorama sul lago durante il cammino, la vista di tale spettacolo ripaga ampiamente le fatiche necessarie a raggiungere la meta. Giunti all'attacco della ferrata, dopo oltre 700 metri di dislivello, ne approfittiamo per rifiatare durante i preparativi di rito per affrontare questo genere di percorso. La partenza è subito moderatamente impegnativa, c'è da sormontare uno sperone roccioso che si erge di qualche metro creando una spaccatura nella roccia sulla sinistra, mentre alla destra fa una certa impressione l'esposizione presente. Passaggio spettacolare, ma nulla di troppo complicato, cosicché proseguiamo su sentiero attrezzato e articolato, aiutandosi sempre con gli ottimi appoggi e appigli presenti. Un successivo traverso è leggermente più ostico, ma con calma e pazienza superiamo anche questo. Si può dire che da qui in avanti le reali difficoltà terminano, nessun passaggio seguente ha caratteri di grande difficoltà, ma è bene rimanere costantemente concentrati perché l'esposizione la fa sempre da padrone, particolarmente in alcuni tratti privi di catena assicuratrice. Poco sotto l'anticima passiamo su una cengia resa spettacolare dall'essere al cospetto del vuoto e di uno scenario sempre più bello, fino a toccare la croce in legno che segna il termine della ferrata. C'è ora da raggiungere la cima vera e propria, perdendo dapprima lievemente quota, per poi affrontare gli ultimi e ripidi metri che portano in vetta. Dopo una breve sosta ci tuffiamo nella direzione opposta alla volta della via normale, fino a rientrare nel bosco. Nota di "demerito" per la parte terminale del sentiero di discesa, composto per larghi tratti da una strada in cemento spesso ripida che con le pedule ci fa vedere i sorci verdi! Facciamo ritorno all'auto quindi un po' claudicanti, ma con la gioia per avere fatto una gran bella escursione!

Foto 1: alle prese con la spaccatura all'inizio della ferrata
Foto 2: grandi scenari
Foto 3: l'esposta e spettacolare cengia finale
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