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   Mt Taranaki 2518m, da North Egmont, 28/12/2013
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Onicer  mdz   
Gita  Mt Taranaki 2518m, da North Egmont
Regione  Altro
Partenza  North Egmont  (950 m)
Quota arrivo  2518 m
Dislivello  1600 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Tahurangi (Taranaki Alpine Club), porta chiusa, chiedere chiavi
Attrezzatura consigliata  Info sulle condizioni, previsioni meteo, cervello.
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Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Un cono vulcanico quasi perfetto, alto 2500m, messo in mezzo al Mar di Tasmania, esposto ai 40° ruggenti, è l'incredibile Mt Taranaki. Montagna affascinante, con carattere, che non si concede facilmente. Le delusioni d'amore sono difficili da dimenticare, per questo il vulcano se ne sta quasi perennemente nascosto tra le nuvole, versando abbondanti lacrime per colpa del Tongariro...
Il meteo è il fattore critico, i venti soffiano quasi continuamente, portando grande variabilità e tanta tanta umidità dall'oceano. Le precipitazioni annuali sulle pendici del monte sono pari a circa 8000 mm! La cima è praticamente in libera atmosfera, i venti spesso tempestosi e variabili, i fronti qui si muovono veloci e si susseguono frequenti. Lo zero termico può salire e scendere rapidamente, in qualsiasi momento del giorno, portando neve e ghiaccio anche in piena estate e mutando le condizioni del terreno.
La via di accesso alla vetta è per buona parte un sentiero ben segnalato e senza particolari difficoltà. All'inizio si sale in una lussureggiante foresta, poi per vasti tratti su scorie vulcaniche e detriti. Tuttavia Nella parte finale si percorre una spalla rocciosa su rocce in parte instabili. Nel cratere, che si deve attraversare per accedere all'ultimo ripido pendio, ci sono sempre neve e/o ghiaccio. Anche il pendio finale è ghiacciato/innevato fino a stagione inoltrata.
In alcune giornate estive le condizioni sono tali per cui si riesce ad accedere alla vetta con una tenuta "leggera", anche senza scarponi pesanti e ramponi, se non c'è ghiaccio, la neve non è troppa e smolla il giusto. In ogni caso è decisamente poco intelligente sottovalutare l'ascensione. Meglio controllare le previsioni più aggiornate all'ufficio del parco nazionale alla partenza e considerare l'effetto windchill. Vista la fama del monte e la comodità di accesso l'itinerario è frequentato, come lusso anche il telefono prende a tratti. Le alternative mentre si aspettano (a lungo) condizioni meteo adeguate, sono una miriade di interessanti camminate sotto la pioggia nella rainforest, oppure il surf, dato che le coste circostanti sono tra le migliori in Nuova Zelanda.
La mia salita, nell'unico giorno su una decina in cui era fattibile, è stata buona, con meteo nuvoloso per strati a vari livelli che a tratti ricoprivano la cima. Il vento, che in teoria era previsto calmo, in vetta soffiava tempestoso da N. Una bellissima nube lenticolare ha iniziato a formarsi quando ero in cima ed è rimasta per qualche ora prima dell'arrivo di piogge da W (foto 3). Partendo da North Egmont è consigliabile fare un anello e scendere lungo il sentiero che dal rifugio Tahurangi si dirige per un tratto ad ovest e poi al bivio scendere lungo il dosso chiamato Razorback.

Foto 1) Foresta nei pressi di North Egmont
Foto 2) Pendici del vulcano da Stratford Plateau
Foto 3) Taranaki atomico! Prima o poi salta tutto per aria di nuovo...

Video) Qualità scarsina, in vetta tra le nubi e il vento.

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