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   Novate Mezzola - Rifugio Frasnedo mt.1287 - passeggiata eno-gastronomica, 06/01/2014
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Onicer  piccolo giò   
Gita  Novate Mezzola - Rifugio Frasnedo mt.1287 - passeggiata eno-gastronomica
Regione  Lombardia
Partenza  Novate Mezzola  (200 m)
Quota arrivo  1287 m
Dislivello  1100 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  Rifugio Frasnedo
Attrezzatura consigliata  n.d.a. invernale.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Come descrizione del bellissimo percorso faccio ‘mio’ questo report dettagliato dal sito dei ‘Sass Balos’:

poco dopo il bivio tra la Val Chiavenna e la Valtellina, incontriamo il paese di Verceia; proseguiamo oltre la galleria all’imbocco del paese e arriviamo a Novate Mezzola; superato il ponte sul fiume Codera, svoltiamo immediatamente a destra, passiamo un grande parcheggio, e riattraversiamo il ponte in direzione opposta, risalendo subito a sinistra dopo il ponte la strada asfaltata che costeggia il fiume per alcune centinaia di metri. Arrivati ad uno spiazzo nei pressi del cimitero, parcheggiamo. Cammiamo ora sempre lungo la strada asfaltata fino ad un bivio dove si trova una fontanella ed una croce in ferro. Prendiamo l’evidente sentiero verso destra che passa accanto ad alcune casette immerse nella vegetazione, risale un boschetto e sbuca su una larga pista sterrata percorsa da camion diretti ad una vicina cava; suguiamo quest’ultima verso destra. Fatti pochi tornanti sulla sterrata arriviamo ad una palina che ci invita a deviare verso sinistra ed abbandonare la strada. Risaliamo ora con ripidi tornantini il sentiero ben tenuto che in breve ci permette di guadagnare quota, regalandoci scorci sul sottostante lago. Il percorso è bello e permette di non pensare alla fatica, grazie all’ambiente che ci circonda: piccole paretine, sentieri a picco sulla vallata, gradini costruiti con sassi ben modellati. In circa 30’ dalla palina si arriva ad una specie di monumento in pietra dal quale si gode una splendida vista sul lago di Mezzola. Continuiamo a salire fino ad imbatterci in un grande muro in pietra dalla misteriosa funzione ed alcuni ruderi di case. Qui troviamo una freccia in legno che ci indica di proseguire verso il borgo di San Giorgio che raggiungiamo dopo una breve discesa nel bosco ed un tratto pianeggiante. Il luogo è incantevole, silenzioso, ameno ed isolato dal mondo. Dopo una breve visita alla chiesa ed alla fontana con affresco, si risalgono i prati posti dietro il paesello, si supera ciò che pare essere una specie di ex cimitero, ora adibito a cerimonie religiose, per poi entrare in un bel bosco di castagni e betulle. Il sentiero sale ripido, supera un rudere e passa sotto ad una parete rocciosa. Dopo circa 15’ dal paese si arriva ad incrociare il sentiero del tracciolino che, verso sinistra porta a Codera, mentre verso destra porta in Val dei Ratti. Prendiamo quest’ultima direzione e percorriamo il pianeggiante sentiero per circa mezz’ora passando sotto a piccole pareti rocciose, entrando in varie gallerie più o meno lunghe, alcune dritte, altre curve, e serpeggiando in strette gole rocciose. Al termine dell’ultima, e più lunga galleria (al suo ingresso, tramite un ‘interruttore, potete accendere le fioche luci al suo interno), pieghiamo verso sinistra, superiamo una sbarra e procediamo sempre su terreno perfettamente pianeggiante lungo il vecchio sedime del trenino che percorreva il tracciolino e sul cui fondo sono ancora presenti i binari a scartamento ridotto. L’ambiente ora è meno selvaggio, più aperto e soleggiato. Arrivati alla casa del custode della diga della Val dei Ratti, procediamo oltre per poche decine di metri, ignorando il sentiero che scende a destra verso Verceia, fino ad incrociare verso sinistra il sentierino che porta al borgo di Frasnedo dove si trova l’omonimo rifugio. Saliamo nel bel bosco luminoso superando un paio di borghetti isolati (tra i quali la bella e soleggiata località “Castano”) ed un paio di fonti d’acqua (una delle quali pare essere un trogolo risalente al XVI secolo). Al termine del bosco si apre il panorama verso l’alta valle e ci troviamo di fronte la cappelletta della Val d’Inferno, con tanto di preghiera scritta sul muretto della stessa. Il paesino di Frasnedo è già visibile sulla sinistra, abbarbicato sotto ad alte pareti rocciose, tra cui quella del Sasso Manduino. Superata un’altra fontanella, si rimontano i prati, cosparsi di grossi massi, posti ai piedi di Frasnedo ed in pochi minuti si entra tra le antiche case in pietra, sparse lungo il pendio. Passato il centro del borgo e la chiesa si prosegue verso l’alta valle e dopo 5’ si arriva dinanzi al rifugio.
Ora in perfetto relax ci godiamo i famosi ‘pizzoccheri di Cerveia’ unitamente al prosciutto affumicato di capra ed il salame di capra (squisitezze) e brindando all’anno nuovo festeggeremo anche le ‘nostre befane’ (Katy , Lauretta, Sabrina ed Anna) che fin qui ci hanno seguito e sopportato.

La discesa è molto ripida e veloce. Sempre all’interno del bosco, si perdono metri di dislivello fino ad arrivare presso un nucleo di baite, poco sotto le quali ci troviamo a livello del torrente che scorre sul fondo di questa valletta appena discesa, un ponticello ci consente di superare il torrente per poi proseguire verso destra su terreno pianeggiante.
La strada scende lungamente e con ampi e numerosi tornanti verso Verceia, ma noi, appena possibile, la abbandoniamo seguendo un sentierino che taglia ripetutamente il noioso andamento della sterrata fino a portarci rapidamente alla macchina.

partecipanti: sandro e il fratello luigi, laura, nicola, antonio, evelino, katy, luciano, piero,sabrina, giovanni(piccolo giò) anna (dagli occhi blu).

foto 1 - abitato di San Giorgio.
foto 2 - cartolina Natalizia.
foto 3 - foto del 'folto' gruppo.


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