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Monte Due Mani, 27/10/2013 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Monte Due Mani |
Regione | Lombardia |
Partenza | Culmine San Pietro (LC-BG) (1258 m) |
Quota arrivo | 1666 m |
Dislivello | 700 m |
Difficoltà | E |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Altra domenica, altra giornata dal sapore umido e brumoso. Anche per oggi progetti di vie ferrate o escursioni impegnative cadono perciò miseramente nel dimenticatoio a data da destinarsi, meteo permettendo. Qualche idea salta però comunque fuori e così alla fine decidiamo di andare al Monte Due Mani partendo dal Culmine San Pietro, percorso per noi inedito a darci quell’ulteriore stimolo per camminare nonostante le condizioni del tempo avverse. Le premesse all’avvio non sono molto rosee in tal senso, bloccati in auto in attesa che forti rovesci di pioggia mollino la presa. Non appena la furia degli elementi ci concede una tregua mettiamo il naso fuori e ci avviamo, su sentiero in larga parte nel primo tratto in falsopiano o quasi. Le cime circostanti, anche la nostra meta, sono avvolte nelle nubi, ma fortunatamente un minimo di panorama ci è concesso, esaltato dai colori autunnali nel pieno del loro sfavillare. Dopo diversi minuti a camminare su strada carrozzabile, prendiamo un sentiero che si inoltra nel bosco. Qui le pendenze cambiano diventando più sostenute. Saliamo, a tratti anche scendiamo, alternandoci fra tratti più aperti e altri immersi nella vegetazione, dove il vento scuote gli alberi creando una atmosfera suggestiva e selvaggia. Tra raffiche intense e pioggia intermittente, immersi ora nelle nubi e con visibilità perciò azzerata continuiamo la nostra marcia senza perderci d’animo. Giungiamo all’attacco del tratto finale, su ripida traccia di sentiero che punta la cresta posta fra la nostra cima e lo Zucco di Desio. Con passo ora cauto data dall’esposizione dell’ultimo pezzo in cresta da percorrere in condizioni meteo del tutto sfavorevoli, proseguiamo bramando il bivacco di vetta, fonte di provvidenziale riparo. Data la nebbia lo vediamo praticamente solo all’ultimo momento e non esitiamo a fiondarci dentro. Dopo una breve sosta per rifocillarci ripartiamo compiendo un giro ad anello molto micro prendendo una traccia che ci ricollega in pochi minuti al sentiero utilizzato in salita. Per non ripercorrere interamente tutto il percorso originario, più in basso compiamo alcune divagazioni parallele al sentiero, fino a riprenderlo nella parte iniziale. La pioggia è fortunatamente cessata da un po’ e questo ci permette di percorrere più serenamente l’ultima parte dell’escursione, fino ad arrivare nuovamente all’auto comunque soddisfatti per quanto fatto oggi.
Foto 1: bel paesaggio all'inizio Foto 2: nella nebbia Foto 3: vetta |
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