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   Monte Guglielmo, 15/09/2013
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Monte Guglielmo
Regione  Lombardia
Partenza  Croce di Marone  (1160 m)
Quota arrivo  1957 m
Dislivello  860 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  Rifugio Almici
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Mediocri
Valutazione itinerario  Buono
Commento Domenica grigia e piovosa, mettiamo da parte aspirazioni di escursioni impegnative e volgiamo lo sguardo verso uscite più abbordabili in condizioni di maltempo. Ci trasferiamo dunque in Val Trompia oggi, con lo scopo di raggiungere la vetta del Monte Guglielmo. Sono infatti presenti diversi punti di eventuale riparo lungo questo percorso che potrebbero rivelarsi utili in caso di diluvio universale. Studiamo l’itinerario in modo da non dovere passare un’infinità di ore sotto la pioggia e partiamo perciò dal Rifugio Croce di Marone, a quota 1160 metri. Al momento di incamminarci non piove e la cosa di certo ci fa piacere, anche guardando verso ovest ci rendiamo conto che la cosa sarà effimera, visto che bande di precipitazioni avanzano inesorabili verso di noi. Decidiamo di salire per il sentiero 3V che, effettuando alcune deviazioni, permettono di evitare i tornanti, anche se a un certo punto quasi inspiegabilmente ne manchiamo una, cosa che ci costringe a proseguire lungo la strada per un tratto. Poco più in basso della Malga di Sotto effettuiamo un’altra deviazione al fine di accorciare il percorso, tagliando per prati su labile traccia di sentiero piuttosto inclinata, ed è proprio in questi frangenti che arriveranno pioggia e vento. Indossiamo l’impermeabile e proseguiamo senza comunque perderci d’animo, avevamo messo in preventivo che le condizioni sarebbero state avverse e ogni modo non è certo la fine del mondo. Tocchiamo dapprima la Malga di Sotto e successivamente la Malga di Sopra, fino a immergerci nella fitta nebbia che ci induce a tenere gli occhi aperti per scorgere i simboli di segnalazione e non sbagliare strada. In un clima a dir poco uggioso arriviamo al Rifugio Almici che è semi deserto, del resto oggi sono pochissimi gli escursionisti avventuratisi con questo tempo. Facciamo un rapido cambio di vestiario e ripartiamo in direzione della vetta, tra cavalli che sembrano guardarci straniti. Il sentiero sale dolcemente fino a toccare un cartello indicante “Monte Gugliemo”, ma sappiamo di non essere propriamente in cima e proseguiamo ancora per un breve tratto fino a raggiungere il Redentore. Provvidenzialmente è possibile entrare all’interno di esso, in condizioni così avverse non ci pensiamo su nemmeno due secondi e ci intrufoliamo dentro, in modo da poterci rifocillare almeno un pochino. Non si vede un tubo, gli scenari che questo posto sa offrire rimarranno nella nostra immaginazione per oggi. Tramonta perciò anche l’idea tascabile di effettuare un giro ad anello, allungando il percorso, che avevamo già prima di incamminarci. Brancoleremmo in modo monotono nel nulla infatti. Ritorniamo perciò sui nostri passi scendendo a ritmo sostenuto, con la pioggia che non ci mollerà quasi mai e sarà a tratti battente, arrivando alla macchina bagnati pure nell’anima. In fondo anche queste sono esperienze memorabili…

Foto 1: nei pressi della Malga di Sotto
Foto 2: ...e di quella di Sopra
Foto 3: spettacolare vista in vetta
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