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Ferrata Maurizio al Monte Alben, 02/09/2013 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Ferrata Maurizio al Monte Alben |
Regione | Lombardia |
Partenza | Oltre il Colle - Impianti da sci (BG) (1340 m) |
Quota arrivo | 1978 m |
Dislivello | 660 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo + imbrago, set da ferrata e caschetto |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Dopo che nei giorni passati siamo stati costretti a rinviare questa escursione a causa del meteo incerto, oggi sembra che finalmente le congiunzioni astrali ci sorridano in modo da poterci avviare senza patemi di sorta legati alle condizioni al contorno. Sappiamo che la via non è esattamente una barzelletta, per questo motivo oggi ci affidiamo alla rassicurante presenza esperta di Aldo e Fabio, determinante per darci soprattutto quella spinta psicologica in più a superare i nostri timori. Baciati da un caldo sole ci avviamo dunque dalle piste del Monte Alben puntando lo scenografico paretone su cui si snoda la ferrata. In breve tempo giungiamo all’attacco di essa, nel suo primo spezzone è poco più di un sentiero attrezzato, cosa che per il momento ci induce a indossare solamente il caschetto. Superato un tratto piuttosto ripido e qualche cengia esposta arriviamo dove le cose si fanno decisamente più serie. E’ tempo di mettere l’imbrago e prendere in mano il set da ferrata. Non avendo tanta familiarità con ferrate così impegnative, per avere ulteriore sicurezza le mie due compagne di escursione saranno legate a Fabio e Aldo. Dopo avere oltrepassato un passaggio piuttosto esposto non interamente assicurato dalle catene, è tempo di verticalità che ci terrà compagnia per buona parte della ferrata. Gli aiuti metallici sempre presenti nei punti giusti aiutano a superare abbastanza agevolmente le difficoltà, dove le cose si fanno veramente più impegnative è sufficiente riflettere attentamente dove mettere mani e piedi senza farsi prendere dal panico, fino a trovare la “combinazione” giusta per vincere gli ostacoli. Saliamo sempre più su, l’esposizione è molto spesso massima ma il panorama al contempo grandioso. Prendiamo perciò sempre più confidenza con questo terreno, la ferrata Maurizio ci sta entusiasmando! Senza mai abbassare il livello di guardia, visto che tutto il contesto lo impone, arriviamo dove il percorso smette di essere verticale, proseguendo in cresta con difficoltà decisamente inferiori, transitando comunque per qualche tratto esposto. Ci ricolleghiamo con la cresta della via normale che porta a Cima La Croce fino ad arrivare in vetta. Siamo a dir poco ultra contenti! Il tempo di rifocillarci un pochino e iniziamo la discesa, passando per la cresta che porta a un passo da cui si accede al canale presente sotto la cima. Lo percorriamo con cautela tra sfasciumi fino a prendere un sentiero a zig zag che ci riporterà dapprima sulla pista da sci e poi all’auto. Inevitabile voltarci più volte ad ammirare la parete affrontata solo qualche ora prima che adesso ci appare ancora più bella, per via di quella soddisfazione dentro per essere pienamente riusciti nel nostro intento!
Foto 1: verticalità Foto 2: ancora verticalità Foto 3: in cresta, nella parte terminale della ferrata |
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