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Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, 18/08/2013 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Parco di Montevecchia e della Valle del Curone |
Regione | Lombardia |
Partenza | Lomaniga (LC) (230 m) |
Quota arrivo | 460 m |
Dislivello | 670 m |
Difficoltà | E |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Discreto |
Commento | Itinerario a bassa quota quello di oggi, con velleità anche fotografiche. L’intento è quello di compiere un giro ad anello toccando i punti più belli e scenografici del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Parto dunque da Lomaniga, frazione del comune di Missaglia, diretto verso il Santuario di Montevecchia. Gli scenari e i profumi sono a tratti spiccatamente mediterranei, si ha la netta sensazione di essere decisamente più a sud di dove mi trovo, acuita anche dalla calura a rendere l’escursione più faticosa. Raggiunto il panoramicissimo santuario, mi immergo nel bosco che solo a tratti si apre in prossimità di alcune cascine, particolarmente a Ca’ Soldato. Proseguo fino a raggiungere i graziosi borghi di Galbusera Bianca e Nera, per poi salire nella zona detta dei Prati Magri. Qui lo scenario muta nuovamente fino a prendere sembianze tipicamente toscane. Tentenno un pochino fino a sbagliare anche strada, non è facile infatti orientarsi correttamente in mezzo alla selva di sentieri presenti nel parco. Ritrovata la retta via, entro nuovamente nel bosco in direzione della Cappella Crippa, ancora però nell’incertezza di avere preso o meno per davvero la strada giusta. Tra dubbi e titubanze raggiungo per fortuna la cappella, è tempo adesso di cercare un altro sentiero, detto dei Roccoli, indispensabile per chiudere l’anello e non andare alla deriva. Riesco a individuarlo e a passo svelto proseguo la mia marcia, un pochino frustrato per via del fatto che gli spazi aperti sono ora purtroppo un ricordo, nella monotonia dettata da questo tratto a lungo sempre identico nel bosco. Giunto a una deviazione sbaglio strada tornando praticamente indietro, comprendo l’errore e riprendo il sentiero originario fino a sbucare nella Valle di Santa Croce. Schiantato dal caldo e dalla sete, avendo praticamente finito l’acqua, sbaglio nuovamente e anziché proseguire nella valle piombo in mezzo al paese di Missaglia. A questo punto non ho più motivazione nel cercare di capire dove ho sbagliato e opto per una soluzione drastica, tornando al parcheggio di Lomaniga passando per le strade di collegamento tra i paesi. Arrivo quindi all’auto chiudendo un giro di ventidue chilometri con quasi settecento metri di dislivello positivo per via dei continui sali-scendi. Numeri che valgono quasi il doppio a livello di fatica, per il fatto di averli coperti con una temperatura di trenta gradi.
Foto 1: il giro ad anello compiuto Foto 2: scorci sul parco Foto 3: nei pressi della frazione di Galbusera |
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