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Pizzo Coca, Canale Nord-Ovest, 03/06/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | luca.trovesi |
Regione | Lombardia |
Partenza | Valbondione (891 m) |
Quota attacco | 2350 m |
Quota arrivo | 3051 m |
Dislivello della via | 700 m |
Difficoltà | AD+ ( pendenza 60° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Rifugio di appoggio | Coca (1892 m), Bivacco Corti (2499 m) e Bivacco Resnati (1920 m) |
Attrezzatura consigliata | Due piccozze, ramponi, eventualmente corda, chiodi da roccia e cordini di abbandono |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Partiamo io e Giordi sabato mattina presto (per anticipare la gara Orobie Vertical al Coca e i temporali previsti per il primo pomeriggio) da Valbondione, diretti al meraviglioso bivacco Resnati. Per arrivarci scendiamo direttamente la testata della Vedretta del Lupo senza passare dal bivacco Corti, e passiamo poi il pomeriggio a chiacchierare e riposare.
Alla sera ci raggiungono due simpaticissimi ragazzi (Leila e Yannich, con cui mi auguro di fare tante belle gite in futuro!) diretti alla cresta nord del Coca. Il canale nord-ovest fu percorso la prima volta dalla guida bergamasca Antonio Baroni, con A. Cederna e A. Valesini nel settembre 1889. Purtroppo Giordi accusa dei crampi e non si sente benissimo per cui decido di salire da solo questo itinerario: la neve prima della strozzatura è buona mentre sopra è davvero eccellente e durissima, a patto di stare nella profonda rigola. Al momento vi è un solo passo a 65° e II grado, il resto del canale è su pendenze costanti a 55°. L'uscita e la cresta sono in ottime condizioni. Arrivo in vetta alle 6.20 e mi concedo quasi un'ora di relax con il sole che sorge caldo dietro le propaggini del Diavolo di Malgina, da solo, su una montagna così imponente e selvaggia: che bello! Scendo dalla normale, sempre impegnativa, calzando i ramponi solamente due volte. Ritrovo poi Giordi al Coca, dove veniamo accolti splendidamente (come sempre qui) da tutti i rifugisti! Giunti a Valbondione ci tuffiamo nelle limpide acque del Serio che lavano via tutte le fatiche. Che belle le Orobie, Mòla mia, leù! |
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