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Cima di Menna, Cresta N-E, 26/11/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Zeno |
Regione | Lombardia |
Partenza | Costa (Roncobello) (1050 m) |
Quota attacco | 1700 m |
Quota arrivo | 2299 m |
Dislivello della via | 500 m |
Difficoltà | PD+ ( pendenza 45° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale attrezzatura da alpinismo classico invernale |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | La Cima di Menna (2299 m) si origina dall’intersezione di tre creste. Di queste la più lunga, selvaggia ed affascinante è quella che si sviluppa verso Nord-Est fino alla Cima del Pizzo di Roncobello (2274 m) piegando poi a Nord-Ovest con l’omonima croce (2040 m). Il primo percorso noto risale al 3 ottobre del 1895 ad opera di Bertani e Clerici (Ann. Cai BG 1947 pag. 36) mentre per la prima invernale bisogna aspettare il 1975 con la salita di A. Carobbio, L. Cortinovis, C. Bonaldi e V. Carrara. (Ann. Cai BG 1975 pag. 205).
Lasciata l’auto alla frazione Costa di Roncobello raggiungiamo la caratteristica Corna Buca e il Roccolo dello Zoppo posto sul crinale che divide il Vallone dalla Valle di Mezzeno. Proseguiamo incrociando il Sentiero Gilberti ed arriviamo per cresta alla Croce del Pizzo. Dopo aver aggirato con cautela l’impressionante ingresso della ”Lacca sulla Cresta” siamo sulla Cima del Pizzo (fino a qui è ottima questa descrizione). La linea di cresta che ci separa ora dalla Cima di Menna è davvero estetica ed invitante: alcuni suoi passaggi aggiungono un po’ di pepe alla progressione (sono presenti 3 spit nei punti chiave per eventuale assicurazione anche se noi non abbiamo ritenuto necessario legarci). Arrivati in vetta constatiamo con piacere la sostituzione della croce (la precedente era davvero malridotta). Il forte vento ci consiglia di non indugiare troppo e di abbassarci fino al Passo di Menna prima di fermarci per la “pausa pranzo”. Attraverso il sentiero 235 che percorre il Vallone raggiungiamo la splendida Baita dello Zoppo e quindi la frazione Costa dove avevamo lasciato l’auto. Da quando iniziai a fare alpinismo ormai quattro anni fa salendo di inverno le cime intorno al Passo Di Zambla ho sempre ammirato e sognato questo itinerario: finalmente ho avuto l’occasione di percorrerlo insieme ad Asso… giornata da incorniciare! Mòla mia, leù! |
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