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| Bocchetta del Triomen - Anticima M.te Valletto, 03/03/2013 | Tweet |
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| Onicer | Pierpaolo
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| Gita | Bocchetta del Triomen - Anticima M.te Valletto |
| Regione | Lombardia |
| Partenza | Piani del Monte Avaro (BG) (1700 m) |
| Quota arrivo | 2305 m |
| Dislivello | 600 m |
| Difficoltà | EE |
| Rifugio di appoggio | Monte Avaro |
| Attrezzatura consigliata | Ciaspole, ramponi, piccozza |
| Itinerari collegati | nessuno |
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| Condizioni | Buone |
| Valutazione itinerario | Buono |
| Commento | Giungiamo agli affollatissimi Piani del Monte Avaro di buon’ora, la giornata è meteorologicamente splendida, cosa che di certo non guasta, anzi. Incamminandoci sul percorso che fin dalle prime battute si innalza abbastanza ripido, i primi segni del cambio di stagione si mostrano a noi e ci inducono a un discreto alleggerimento dell’abbigliamento strada facendo. L’impressione è che il mio maglione più pesante oggi se ne starà buono buonino dentro lo zaino per tutta la giornata, cosa che in effetti sarà. Proseguiamo di buon passo alla volta della nostra meta, tra orde di escursionisti e sci alpinisti intenti a salire e scendere tutto ciò che in zona è salibile e scendibile, riflettendo più volte sul fatto se non fosse il caso di calzare le ciaspole, visto che il confine tra l’incedere più o meno faticosamente senza oggi è labile. I dubbi comunque verranno fugati quando saremo non troppo distanti dalla Bocchetta, dal momento che la frequenza di sfondamento nella neve passerà dall’essere trascurabile all’essere via via rilevante. Attacchiamo l’erto pendio che porta alla Bocchetta sospinti da una marcia in più: la visione di un bellissimo Samoiedo che se ne sta fiero con il suo padrone in cima. La voglia di spupazzarcelo un po’ è così forte da non farci sentire la fatica e in men che non si dica siamo lì accolti dal cagnolone festoso. Qualche parola con gli scialpinisti presenti e ci si pone un dubbio amletico. Tentiamo la cima del Triomen o ci dirigiamo verso l’anticima del Valletto? La prima opzione sembra non fattibile, uno perché la cresta che porta in cima è più affilata di quanto immaginassi, due soprattutto perché essendo saliti tardi la neve ha già smollato e non è proprio il caso di prendersi rischi inutili. Piccozza in mano e ramponati decidiamo comunque di affrontare il primo pezzo di cresta, non troppo difficile, al solo scopo di sondare il terreno e sincerarci che le cose stiano proprio come pensiamo, con la certezza che al 99.9% periodico saremo costretti al dietro front. Non ci sbagliavamo, perché appunto la neve è inconsistente e scivolosa, non ci dà insomma nessuna fiducia. Senza rimpianti torniamo perciò alla bocchetta, ricalziamo le ciaspole e ci incamminiamo sulla meno affilata ma comunque ripida cresta che porta all’anticima del Valletto, preceduti da uno snowboard-alpinista che ha nelle sue mire l’intenzione di scendere direttamente dall’anticima. Con qualche difficoltà guadagniamo la vetta, non prima però di ammirare la discesa con la tavola dell’intrepido snowboarder che con assoluta dimestichezza e naturalezza in men che non si dica farà ritorno alla Bocchetta e poi giù. Per la discesa decidiamo di togliere le ciaspole a favore dei ramponi, le prime infatti con quella pendenza costituirebbero un pericolo più che altro. Con cautela riguadagnamo anche noi la Bocchetta, e dopo l’ennesimo cambio a favore delle ciaspole facciamo ritorno all’auto, ammirando lo splendido scenario che questo posto sa offrire, particolarmente con la luce radente del pomeriggio…
Foto 1: Traccia GPS |
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