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Ambiez+Tosa, 10/09/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | funfunfunfzig |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | San Lorenzo in Banale - Rifugio Il Cacciatore (1800m) |
Quota attacco | 2650 m |
Quota arrivo | 3173 m |
Dislivello | 750 m |
Difficoltà | PD+ / III ( III obbl. ) |
Esposizione | Sud-Est |
Rifugio di appoggio | Rif. Il Cacciatore - Agostini |
Attrezzatura consigliata | NdA, ramponi non necessari essendo attrezzata la vedretta d'Ambiez; mezza corda 60mt molto consigliata per saltare 3-4 calate |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Bellissima e solitaria traversata assieme a superFabio.
Questi i tempi più o meno per poterla fare in giornata: Taxi da San Lorenzo/Ristoro Dolomiti verso le 7 (magari si riesce a convincere il taxista a svegliarsi prima,,,), in marcia dalle 7,30 circa; dal Cacciatore all’attacco della via (cengione dell’Ambiez): tra 1 ora e mezza e 2 ore; salita della Sud: tra 2 ore e 2 ore e mezza (in ogni caso un po’ di tempo lo si spende per intuire i passaggi dopo la forcella dei Denti d’Ambiez); discesa per la Nord: non meno di 1 ora e mezzo, sono una decina di calate da 20 mt, perfettamente posizionate, dalla cima alla Bocca d’Ambiez, noi ne abbiamo saltata qualcuna grazie alla mezza da 60. Migotti alla Tosa, 1 ora e mezzo, godendosela; discesa per la normale, 1 ora. Con la corda da 60 si fa una calata sola anziché le tre predisposte (l’ultima è molto opzionale); rientro sulla vedretta di Ambiez per il Brentari e atterraggio all’Agostini: 1 ora e mezza circa; rientro al Cacciatore e quindi al Ristoro (nel caso - assai probabile - in cui il taxi a questo punto del giorno non sia più disponibile), tra 2 ore e 2 ore e mezza. Questo per dire che un po’ di timing è necessario, ma ne vale davvero la pena, il tour è molto logico e le due linee di salita sono bellissime, direi ben sopra la media di questo tipo di itinerari. La roccia è sempre eccellente tranne che nella discesa dalla Nord dell’Ambiez, dove serve delicatezza, visto che gli unici massi che non franano sembrano incollati col Vinavil. Infine, tutte le protezioni che abbiamo trovato erano nuove di pacca e ben disposte. Noi partiti da Milano alle 4 e riatterrati all’una perché in questi posti non eravamo mai stati e qualche svarione l’abbiam piazzato. Diciamo che arrivare alla macchina alla luce delle frontali è magico, e il momento in cui riesci a separare i piedi dalle suole dello scarpone dopo 2400mt di discesa ha una sua poesia. Ma quanto abbiamo invidiato gli ospiti (quasi tutti stranieri) che all’Agostini stavano per addentare la pasta e i canederli,,, Foto 1: Denti d’Ambiez Foto 2: In cima (Ambiez) Foto 3: Migotti |
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